Finisce 2 a 1 per il Napoli l’anticipo di mezzogiorno al Tardini. E ad andare in scena, è sostanzialmente un furto. Duplice, peraltro, in quanto a giovarne è la squadra che meno meritava la vittoria. Perché nel mondo dei giusti, i 3 punti sarebbero andati sicuramente al Parma, che non solo aveva dominato il primo tempo, ma dopo essere andato in svantaggio era riuscito ad agguantare il pareggio, rinchiudendo addirittura il Napoli in un assedio che faceva presagire il gol vittoria, ormai nell’aria. Ma siccome siamo nel mondo del calcio, dove (recentemente sempre più spesso) chi decide sbaglia, e dove (questo invece da sempre) la meritocrazia non esiste, a mostrare il ghigno sono gli scugnizzi di Mazzarri, che ottengono una vittoria fondamentale grazie a colui che è sempre più leader di questo gruppo, Ezequiel Lavezzi, che finalmente sta cominciando a segnare, completando il suo repertorio e appesantendo il prezzo del suo cartellino, a dispetto di quella clausola rescissoria che, ad oggi, appare “bassa”.



CRONACA PRIMO TEMPO – Se il Napoli è quello titolare, e il Parma è molto rimaneggiato, non si vede in campo: l’inizio infatti è tutto dei crociati, che affibbiano alla gara un ritmo forsennato. Il loro pressing altissimo spaventa i partenopei, che non riescono a gestire il possesso palla e che quindi non impongono il loro gioco. Di conseguenza le più grandi occasioni sono proprio per i padroni di casa, che però non riescono a capitalizzarle, per la disperazione di uno strepitoso Giovinco, che vede mandare in fumo dai suoi compagni tutto ciò che lui gli metteva a disposizione. E infatti al 30’ la prima vera occasione da gol, con la formica atomica che scucchiaia in area per un solissimo Galloppa, che stoppa e, per l’eccessiva fretta, tira al volo, indirizzando la palla di un soffio alta. Il Napoli reagisce, ma affidandosi più che altro alle ripartenze di Cavani e Lavezzi. E dieci minuti dopo, al 40’, arriva il vantaggio del Napoli, proprio grazie ad una ripartenza del Pocho, che secca due o tre difensori prima di servire Cavani che, entrato in area, si fa auto sgambetto e cade: l’arbitro, purtroppo, concede il rigore. Rigore che Cavani tira in bocca a Mirante, ma sulla respinta corta del portiere Edi è il più lesto: uno a zero. La possibile risposta del Parma arriva subito, dopo tre minuti: ancora Giovinco semina il panico sulla sinistra, prima di servire sulla corsa l’incursione centrale in area di Paletta, che stoppa non benissimo, ma riesce comunque a tirare, mancando lo specchio della porta per pochi centimetri. Si chiude cosi un primo tempo che vede la squadra di casa immeritatamente sotto.



CRONACA SECONDO TEMPO – Il secondo tempo si apre esattamente come il primo, cioè con gli emiliani all’attacco. Ma ancora una volta, non raccolgono quello che seminano: già al 49’, infatti, ci sarebbe un rigore per i ragazzi di Donadoni, dato che Dossena colpisce nettamente con le mani dopo il colpo di testa di Biabiany. Il Parma non si scoraggia, anzi, rinforza le offensive, ma negli attacchi gialloblù sembra sempre che manchi un quid. Al 57’ Mariga, uno dei migliori in campo, si mangia un gol incredibile, sparando alle stelle dal dischetto un pallone facile-facile servitogli da Biabiany. Ma al 65’ entra il quid che mancava: è Valdes, che regala la qualità e la fantasia che mancavano, al posto di uno spento Okaka. E, casualmente, dieci minuti dopo, al 77’, arriva il pareggio: il calcio d’angolo di Giovinco pesca Paletta in area che tira al volo: sulla grande risposta di De Sanctis, il primo ad avventarsi sulla sfera è il capitano Zaccardo, che realizza il suo primo gol stagionale. Il Parma, galvanizzato, si riversa all’attacco per cercare il gol-vittoria, ma nel momento in cui sembrava ad un passo dall’impresa, all’86’, arriva un’altra ingiustizia: il gol del Napoli. Bellissimo, perché Lavezzi è fenomenale nello stoppare, difendere il pallone e frustarlo quel tanto che basta per insaccarlo alle spalle di Mirante, ma ingiusto, perché viene servito da Cavani in posizione nettamente irregolare, peraltro a due passi dall’assistente dell’arbitro. Il nuovo vantaggio degli ospiti fa riversare il Parma in avanti col sangue agli occhi, ma ogni velleità viene spenta da un’altra decisione di Valeri, che nega un rigore abbastanza evidente a Giovinco pochi minuti dopo. Ogni forza viene meno, sia fisica che mentale, e gli ultimi istanti accompagnano il risultato al 90esimo. Finisce quindi in polemica una partita decisiva per entrambe le squadre, soprattutto per quella di De Laurentiis, che aggancia il treno-Champions: ma alla fine il Parma è in silenzio stampa, a dimostrazione di una situazione tutt’altro che serena. Ieri la riunione di ieri dell’IFAB ha fatto ben sperare sull’uso della tecnologia in campo, ma una decisione definitiva si avrà il 2 Luglio. Fino ad allora, bisognerà stringere i denti.



 
Primo tempo 0-1 
Cavani (N) al 40 del p.t.; Zaccardo (P) al 32’, Lavezzi (N) al 41’ del s.t. 
 Mirante; Zaccardo, Paletta, Santacroce Biabiany, Mariga, Musacci (19’ s.t Valdes), Galloppa, Modesto; Okaka (31’ s.t Marques), Giovinco. All. Donadoni. (Pavarini, Brandao, Jonathan, Morrone, Pereira) 
De Sanctis; Grava (36 p.t. Fernandez), Cannavaro, Britos (19’ p.t Campagnaro); Maggio, Gargano (15’ s.t. Inler), Dzemaili, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. All. Mazzarri. (Rosati; Zuniga, Pandev, Vargas).
 Valeri di Roma.
 ammoniti Grava, Zaccardo, Mariga, Musacci, Dzemaili, Lavezzi, Cannavaro e Santacroce. Espulso Mazzarri. Angoli 12-1 per il Parma. Recuperi: 2′ e 3′

Mirante, 6.5: sui gol non può nulla, anzi para un rigore…

Zaccardo, 6.5: un’ottima prestazione, impreziosita dal gol

Paletta, 6.5: si mangia l’immangiabile, ma in difesa, come in attacco, non passa inosservato

Santacroce, 6.5: puntuale in marcatura su Cavani

Biabiany, 6.5: generoso e concentrato, finisce stremato

Mariga, 7: migliore in campo, puntuale in ogni intervento, e grintoso. unica pecca, il tiro

Musacci, 6.5: buona prestazione, esce per dare più freschezza

Dal 19’ s.t Valdes, 7: è l’arma in più del Parma, da quando entra i suoi diventano terribili

Galloppa, 6: gioca con ordine, non osa più di tanto, e si mangia un gol gigante

Modesto, 6.5: non si tira mai indietro. Guerriero

Okaka, 5.5: l’unica insufficienza, data dalla sua scarsa mobilità

Dal 31’ s.t Marques, 6.5: aiuta i suoi nell’assalto finale

Giovinco, 7: leader indiscutibile: è il più basso, ma in campo sta ai i suoi compagni come una mamma ai suoi bambini.

All. Donadoni, 7: ottima partita per la sua squadra, concentrata e aggressiva al punto giusto

De Sanctis, 6: ottima parata su Paletta, peccato che non sia coperto dai suoi sulla respinta di Zaccardo

Grava, s.v.

Dal 36 p.t. Fernandez, 6: nessuna sbavatura, entra e svolge bene il suo compito

Cannavaro, 7: dura superarlo. A momenti ricorda il fratello a Berlino

Britos, s.v.

Dal 19’ p.t Campagnaro, 6: non nel suo momento migliore, entra a freddo e non commette errori

Maggio, 5.5: oggi sottotono, non ha il solito smalto

Gargano, 6: soffre la fisicità di Mariga

Dal 15’ s.t. Inler, 5.5: con il suo ingresso, non si spostano gli equilibri, anzi…

Dzemaili, 5: parte bene, ma dopo 20 minuti già è sparito, e così sarà per il resto della gara

Dossena, 4.5: un fantasma

Hamsik, 5: non riesce a spuntarla nella lotta fisica tra mediani

Lavezzi, 6.5: non fa granchè, ma ha il merito che anche se fa poco, lo fa cosi bene che basta e avanza: un gol e mezzo

Cavani, 6.5: è il migliore dei suoi, si sbatte a mille

All. Mazzarri, 5.5: brutta prestazione dei suoi. L’ultimo a dire “salvo solo il risultato” era stato Ranieri dopo la vittoria con la Lazio: da lì, le sette sconfitte in otto gare. Auguriamo a Mazzarri un esito diverso

 

Giovanni Gazzoli