Torna la serie A dopo la sosta forzata dello scorso weekend. Si gioca la 34esima giornata, che si giocherà prima della 33esima in programma invece il 24 e 25 aprile. Sabato quindi ci aspettano quattro partite, tra cui spicca Napoli-Novara, in programma in notturna al San Paolo. Si tratta di una partita che può valere molto per il Napoli in chiave terzo posto, mentre il Novara appare sinceramente condannato alla serie B, anche se vorrà fare punti per crederci fino in fondo e comunque togliersi una bella soddisfazione. Per analizzare il match abbiamo chiesto l’intervento dell’ex-portiere Gianluca Berti, che tra le tante maglie vestite in carriera (ben 17!) ha indossato anche quella del club piemontese, nella stagione 2008-09. Sentiamo cosa ci ha raccontato, in esclusiva per IlSussidiario.net.
Berti, secondo lei che tattica dovrà adottare il Novara per affrontare al meglio un avversario in crisi ma pur sempre d’alto livello?
Non è un compito facile quello che attende il Novara. La squadra dovrà innanzitutto curare bene la fase difensiva per poi provare a colpire di rimessa. L’importante, naturalmente, sarà cercare di non avere un atteggiamento troppo passivo. La classifica è bruttina, bisogna per forza far punti.
Classifica bruttina, dice lei. Troppo buono: penultimo posto a -11 dalla quartultima. Percentuali di salvezza?
Purtroppo credo poche. Ma bisognerà lottare fino alla fine, finchè la matematica autorizza speranze…
Anche il Napoli, reduce da 3 ko di fila, non se la passa molto bene. Sorpreso? Non si può nemmeno dare la colpa alla Champions, che ormai è lontana.
Sì, è vero, ma per squadre non abituate può costituire comunque un problema. E’ un discorso psicologico. Io credo che l’annata del Napoli possa essere ancora giudicata positivamente, nel complesso. Aspetterei prima di dare per morti gli azzurri.
Dunque, non si fida della loro crisi?
Assolutamente no, non mi fido mai di squadre con questo potenziale, soprattutto in attacco.
Un attacco dove permangono forti dubbi sulla conferma di Lavezzi, sempre per via di quella benedetta clausola rescissoria. Si aspetta una rivoluzione in casa azzurra il prossimo anno?
No, credo che al contrario il presidente De Laurentiis voglia continuare il percorso di crescita, e il rinnovo di Hamsik sta lì a dimostrarlo. Su Lavezzi non mi posso esprimere perchè non conosco la situazione, dico solo che la società farà bene a prendere tre giocatori d’alto livello – uno per reparto – per formare una squadra sempre più forte.
Dal Novara, invece, che tornava in A dopo la bellezza di 55 anni, si aspettava qualcosa di più?
La serie A è un altro mondo, io penso che i tifosi, tutto sommato, siano soddisfatti del rendimento offerto dai loro beniamini, dopo anni di tribolazioni tra serie B e C. Credo sia stato fatto il massimo, e poi come dimenticare successi come quello di San Siro contro l’Inter…
Però quel balletto sulla panchina – Tesser, Mondonico, di nuovo Tesser – non è stato il massimo della vita, specie da parte di un club che sbandierava la sua diversità…
Sì, il patron De Salvo disse che non avrebbe mai esonerato Tesser, poi è andata com’è andata. Sinceramente non credo mai a certi proclami, ma non solo da parte del Novara, da parte di nessuno. E’ un ambiente fatto così, c’è poco da fare.
Chi potrebbero essere i protagonisti della partita del San Paolo?
Nel Napoli credo che un po’ tutti vorranno riscattarsi dopo il periodo negativo, non vedo un giocatore in particolare. Sull’altro fronte, invece, mi aspetto grandi cose soprattutto da Mascara, che è anche un ex e ci terrà molto a farsi rimpiangere.
Da ex-portiere, come giudica l’improvviso calo di De Sanctis?
Il calo c’è stato, è sotto gli occhi di tutti, ma non drammatizzerei, visto che arriva da tre ottimi campionati con la maglia del Napoli.
Per quella della Nazionale, invece, come finirà la volata in chiave Europei?
Tolto ovviamente Buffon, Morgan se la giocherà con Sirigu, Viviano e Marchetti. Sarà una bella lotta, sono tutti grandi portieri, che più o meno si equivalgono.
(Alessandro Basile)