L’ultima giornata di questo altalenante campionato contrapporrà il Napoli di Mazzarri al Siena di Sannino, piacevole sorpresa di questa stagione e già aritmaticamente salvo. In casa Napoli, il passo falso di Bologna ha complicato notevolmente la corsa al terzo posto. Per agguantare nuovamente la Champions League, mediante preliminari, gli azzurri dovranno vincere la loro partita e sperare in risultati favorevoli da altri campi. Se a questo si aggiungono i sussurri di calciomercato che spirano dalle parti di Castelvolturno, l’impresa appare ancora più complicata. Le ultime settimane sono infatti trascorse con le notizie provenienti da più parti ad infiammare e preoccupare i tifosi partenopei, mettendo quasi in secondo piano un finale di stagione fondamentale per il futuro degli azzurri. Prima Lavezzi ed ora Cavani sono finiti nel mirino dei maggiori club italiani ed europei, mettendo in dubbio la loro permanenza alle pendici del Vesuvio. In particolare per il Pocho, la sfida contro il Siena potrebbe essere anche l’ultima davanti al pubblico del San Paolo. Per parlare della partita, ma anche di tutte queste situazioni contingenti, abbiamo contattato Ciro Venerato, giornalista Rai ed esperto delle vicende in casa azzurra. Questo quanto emerso nell’intervista rilasciata in esclusiva per IlSussidiario.net.



L’ultima giornata propone Napoli-Siena: che partita sarà?

Mi aspetto una partita in cui il Napoli ha l’obbligo della vittoria. Magari giocando anche bene, in un San Paolo che spererà sino all’ultimo nel miracolo. Mi sembra difficile credere che l’Udinese non strappi almeno un punto a Catania, ma era anche difficile credere che il Bologna potesse battere il Napoli settimana scorsa, il calcio è così. Anche se bisogna dire che nella trasferta del Dall’Ara gli uomini di Mazzarri sono stati molto sfortunati.



Ma secondo lei è giusto credere nel terzo posto?

Oggettivamente mi sembra difficile che l’Udinese possa perdere la qualificazione. In ogni caso, indipendentemente dalla Champions League o meno è comunque importante vincere per arrivare al quarto posto ed evitare i preliminari di Europa League.

Che Siena sarà?

Una squadra appagata ma che onorerà il campionato e cercherà di salutare Sannino, ormai diretto a Palermo, nel migliore dei modi. Il Napoli avrà comunque maggiori motivazioni e comunque gli azzurri, tecnicamente, sono superiori al Siena. Mi sento cautamente ottimista, anche se nel calcio mai dire mai.



E’ un bivio fondamentale per il progetto di De Laurentiis?

Non credo. L’ingresso del Napoli in Champions darebbe maggiori introiti, ma il progetto è quello e resterà tale. Il progetto di una squadra che deve puntare su buoni giocatori, ma non ancora affermati. Anche in questa stagione difficilmente si vedranno dei top player. Questo è il grande limite del progetto di De Laurentiis. Il Napoli è cresciuto in maniera esponenziale ma adesso è arrivato il momento della verità. Bisognerà capire se si vuole competere al pari di Milan, Inter e Juventus o se bisognerà accontentarsi di piazzamenti, onorevoli, ma pur sempre piazzamenti. Io credo che sia arrivato il momento di vincere, ma si dovrà cambiare la politica societaria. Spendere meno sui cartellini ed aprirsi anche a parametri zero importanti e top player di 28/29 anni offrendogli 3/4 milioni di ingaggio. Investendo solo sui giovani difficilmente si vince ed anzi, c’è il rischio che una volta maturati chiedano di andar via.

Per l’appunto: senza il terzo posto Cavani e Lavezzi andranno via?

Non credo sia una questione di piazzamento, ma di soldi. È un discorso meramente economico. Per Lavezzi le offerte ci sono e sono importanti (PSG, Inter ed Anzhi). Sei mesi fa il suo procuratore parlò chiaro, punta almeno al doppio dello stipendio. Stesso discorso va fatto per Cavani che, se resta, chiederà un aumento importante, perché anche per il Matador non mancano le offerte dei top club. Se si vuole diventare grandi bisogna non cedere i migliori ed aggiungere altri top player alzando il tetto stipendio. Purtroppo stare a certi livelli costa.

Insigne, può essere l’erede del Pocho?

Lavezzi è un grande giocatore. Io credo che Insigne sia un predestinato, ma forse considerando la piazza e le pressioni, essendo anche nato a Napoli, per il ragazzo sarebbe giusto andare in un’altra squadra di Serie A, per maturare e poi tornare all’ombra del Vesuvio. Dargli immediatamente la maglia che era di Lavezzi potrebbe essere una scelta vincente, ma anche un grosso azzardo dal punto di vista psicologico. Dal punto di vista tecnico, invece, può fare davvero la differenza, ma resto cauto sull’idea di sostituire Lavezzi con Insigne. Il calcio non è così semplice.

Che stagione è stata?

Un quarto posto e una vittoria in coppa Italia renderebbero la stagione altamente positiva. Con un quarto posto ed una sconfitta onorevole in finale di Coppa Italia l’annata resterebbe positiva, considerando l’ottimo andamento in Champions League e la qualificazione alla prossima Europa League. Certo che con un terzo posto e la vittoria della Coppa Italia sarebbe una stagione davvero fantastica…

 

(Massimiliano de Cesare)