Walter Mazzarri e il futuro. Certezze non ce ne sono ancora, ma sembra chiaro come il sole che il successo di ieri in Coppa Italia – dopo una ventina d’anni di digiuno assoluto – abbia posto delle solide basi per la sua permanenza. Lui stesso, intervenendo ai microfoni di Radio Marte, ha garantito che intende rispettare il suo contratto fino al termine, ovvero fino alla prossima estate. Lo ha fatto, in verità, in maniera molto cauta: “Sono un dipendente della società e voglio rispettare i ruoli”, ha spiegato il mister, vestendo i panni dell’aziendalista. Da parte sua, comunque, c’è tutta la volontà di rimanere, chiarendo, però, nel contempo che questa squadra, pur relativamente attrezzata, ha bisogno di innesti di qualità per volare. I tifosi gli hanno chiesto in massa di restare a Napoli per provare a vincere lo scudetto, traguardo conosciuto solamente nell’epoca d’oro di Maradona. “Sono attestati di stima pazzeschi, emozioni che ti riconciliano con il lavoro che fai”, è stato il commento di un entusiasta Mazzarri. Che ha preferito comunque volare basso, ricordando che il mestiere del tecnico è quello di valorizzare al meglio le risorse che ha. Tradotto in altre parole, con la squadra attuale si può vincere la Coppa Italia o arrivare quinti, ma non certo provare la scalata al tricolore. Per quello occorrono interventi più o meno massicci da parte della dirigenza, incaricata di colmare le lacune dell’organico. Lacune note a tutti: un paio di difensori centrali, un esterno sinistro, un centrocampista, un vice-Cavani. E poi si potrà lottare ai vertici. Questo Mazzarri non lo dice, ma lo si può intuire facilmente. La partita a scacchi sul suo futuro è appena iniziata. Il livornese ha piazzato le sue pedine, ora tocca al presidente De Laurentiis controbattere. Sarà una calda estate di mercato, e questo succederà un po’ per tutti i club. A maggior ragione, però, per quelli che vorranno tentare il famoso salto di qualità, e tra questi il Napoli occuperà un posto speciale. Il club partenopeo, ad ogni modo, dovrà sudare non poco per difendere il tecnico dalle grinfie di squadre come Lazio e Fiorentina, che hanno pensato a lui per avviare un nuovo ciclo. Difficile, comunque, che De Laurentiis si lasci scappare così il deus ex machina del progetto azzurro. Nonostante gli alti e bassi del loro rapporto, è indubbio che il patron ritenga il mister una pedina chiave di questa squadra.



Le basi ci sono, non resta quindi che concordare le linee guida di quello che dovrà essere il nuovo Napoli. Che, forse, non può proprio prescindere dal suo condottiero…

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