È un Napoli a ritmo di cumbia quello che imperversa sul calciomercato. Armero e Cuadrado ad un passo ed il mirino puntato sul Sud America, da sempre terra di conquista per i colori azzurri. Udine e Sudamerica: sono questi i fronti sui quali si gioca la partita di Risiko del direttore generale Riccardo Bigon, impegnato a rendere meno amara la partenza del Pocho Lavezzi ed infiammare nuovamente la torcida partenopea con i rinforzi da servire a Mazzarri in vista della prossima stagione. Se Udine è la bottega dalla quale attingere per l’immediato, a costo alto ma con maggiori certezze; l’America latina è invece il mazzo dal quale pescare il jolly, la speranza del domani a basso costo. La nuova (vecchia) frontiera varcata con l’aiuto del Pescara, con i quali gli esperti giurano stia nascendo una santa alleanza di mercato. Ieri era l’Argentina, oggi sono il Perù e la Colombia, piccole colonie azzurre si possono trovare un po’ ovunque, basta saperle cercare. Legate alla madre partenope da un cordone ombelicale che nasce dai piedi divini del D10S e si rafforza negli anni, con quel modo di vivere il calcio come una fede, quell’ideale ponte che collega la Bombonera ed il San Paolo rendendo più facile ogni trattativa. Eccoli allora serviti, i nuovi nomi: Edi Flores, talento peruviano in forza all’Universitario Deportes che in patria paragonano audacemente a Messi; Juan Fernando Quintero, regista dell’Atletico Nacional, classe 1993, probabile erede di Verratti in riva all’Adriatico, ed infine Andres Munoz Rojas, punta del Colo Colo dalle grandi potenzialità. Per parlare di tutti questi nomi, abbiamo contattato, in esclusiva per IlSussidiario.net, Stefano Borghi giornalista di Sportitalia ed esperto di calcio sudamericano.
In questi giorni si è parlato di Edi Flores, in patria viene definito il “nuovo Messi”, che tipo di calciatore è?
A me fanno sempre sorridere le definizioni “il nuovo questo”, “il nuovo quello”, in particolare quando si parla di “nuovo Messi”. Si tratta di un giocatore con delle potenzialità molto interessanti, è vero che ha grandissimi margini di crescita e può diventare un giocatore di altissimo livello però non si tratta assolutamente del nuovo Messi.
Potrebbe essere un giusto percorso quello prospettato in questi giorni, ovvero l’acquisto del Napoli ed il successivo prestito al Pescara?
Potrebbe essere un buon percorso. Se dovesse essere preso e dato ad una squadra in Serie A capace di valorizzarlo, perché no, sarebbe un gran passo in avanti per il calciatore. In Italia però non sempre abbiamo la pazienza di aspettare ragazzi così giovani e provenienti dal Sud America. L’augurio è quello che possa esser preso e considerato per quello che è, ovvero un giocatore di grandissime potenzialità ma che ha ancora bisogno di fare esperienze. Certo che, a Pescara, con un allenatore come Stroppa che ha dimostrato di poter lavorare molto bene con i giovani, potrebbe rivelarsi una soluzione interessante.
Sempre sull’asse Napoli-Pescara si fanno altri due nomi. Il primo è quello di Fernando Quintero, dell’Atletico Nacional…
In generale si può dire che rispetto a Flores, tutti i giocatori dell’Atletico Nacional hanno un banco di prova in più, perché hanno disputato una buonissima Copa Libertadores. Si parla sempre di un giocatore che ha ottime potenzialità, ma tutto da testare sul panorama europeo ed in particolare italiano.
Il secondo nome sarebbe invece quello di Andres Munoz Rojas, attaccante del Colo-colo. Potrebbe far bene?
Munoz è un giocatore che a me piace. Mi sembra un giocatore che potrebbe fare assolutamente bene. Si tratta però di un giocatore già più maturo, ha 23 anni e che ha già mostrato qualcosina in più. Io, comunque, più in generale non credo che Pescara possa diventare una colonia di Sudamericani prelevati dal Napoli, anche se mi sembrano tutti scenari possibili.
(Massimiliano de Cesare)