Domenica prossima, allo stadio Renzo Barbera di Palermo, comincerà il campionato 2012-2013 del Napoli, il quarto dell’era Mazzarri. E’ una stagione carica di aspettative per la squadra partenopea, che non parteciperà alla Champions League ma è chiamata ad essere protagonista su tutti i fronti, dal campionato ad una Coppa Italia da difendere, passando per l’Europa League. Il Napoli si è mosso con parsimonia sul calciomercato: ad una settimana dalla fine delle trattative sono stati registrati due arrivi, Behrami e Gamberini dalla Fiorentina, un rientro, quello di Insigne dal Pescara, ed una partenza, quella di Lavezzi fuggito nel paese dei balocchi. Non è da escludere che la società si muova ulteriormente, per regalare a Mazzarri qualche alternativa in più. Sembra vicino il terzino Mesto, che arriverebbe dal Genoa nello scambio con Edu Vargas, asteroide ancora non meglio identificato. Nelle ultime ore si è parlato anche di Juan Sanchez Mino, interno mancino del Boca Juniors classe 1990. Sarebbe lui l’elemento individuato da Bigon per rimpiazzare Walter Gargano, la cui esperienza all’ombra del Vesuvio pare agli sgoccioli (in cantiere la cessione in prestito all’Inter). Inoltre sul prossimo calciomercato incombe già lo spettro del Manchester City, pronto a prenotare Cavani nel caso in cui l’uruguaiano non ottenga un aumento di stipendio in tempi brevi. Insomma, in casa Napoli non mancano i casi spinosi, tuttavia il campionato è alle porte e presto il campo tornerà ad erogare sentenze. Per capire a che livello si colloca il Napoli nella griglia di partenza abbiamo intervistato in esclusiva Ottavio Bianchi, ex giocatore (1966-1971) e storico allenatore (1985-1989) azzurro artefice del primo scudetto, nella stagione 1986/87. Ecco le sue impressioni:
A pochi giorni dall’inizio del campionato il Napoli come è messo? E’ tra le favorite, se non una delle principali. Mi sembra attrezzata molto bene, con la Juventus è la squadra che ai nastri di partenza stacca di un po’ le altre.
Ritiene che manchi ancora qualcosa a questa squadra? Dal di fuori questo non lo posso dire. Tenendo conto che ci sono giocatori che possono essere utilizzati in più ruoli, cosa manca lo può sapere solo l’allenatore. Dall’esterno posso solo fare un calcolo prettamente matematico.
Quale? L’anno scorso il Napoli ha fatto bene. Ora l’Inter e il Milan si sono tolte dalla pole position per ovvi motivi di impostazione di squadra, perché hanno dovuto rinnovare molto.
La Juventus invece? E’ la squadra da battere, e ha fatto un buon mercato. Però l’anno scorso è stata agevolata dal fatto di non aver le coppe. Quest’anno giocherà la Champions League, e questo aiuterà il Napoli.
Nelle amichevoli Mazzarri ha puntato sul modulo 3-5-1-1, diverso rispetto agli anni scorsi. Dietro a Cavani c’è spazio per uno solo: Pandev o Insigne? Non sono in grado di rispondere a questa domanda, perché non sono io che devo vedere meglio l’uno piuttosto che l’altro. Dobbiamo analizzare la rosa nella sua completezza, poi quali elementi giocano non conta molto.
Il livello globale della squadra è migliorato dopo i movimenti di mercato? La rosa mi sembra competitiva. Il Napoli ha dei giocatori, in attacco e a centrocampo, che possono dire la loro ad alto livello. Che poi giochi Pandev, o Insigne, o tutti e due non cambia. L’organico è competitivo, rispetto alle altre si stacca, anche per un altro fattore.
Quale? Come ho detto l’Inter e il Milan hanno problemi di rinnovamento in più, e anche la Roma è in fase di ricostruzione completa. Il Napoli invece lavora sullo stesso organico, con la stessa conduzione tecnica, da molto tempo: questo è un fattore importante per ottenere un grosso risultato.
Insigne è l’uomo giusto per raccogliere l’eredità di Lavezzi, anche per la piazza?
Ha tutte le caratteristiche per essere un protagonista di questo Napoli, ma non per la piazza. Il calciatore non gioca per la piazza ma per la squadra: una volta che ha fatto bene per i compagni è bravo anche per la piazza.
Ha condiviso l’atteggiamento polemico della società dopo la Supercoppa Italiana contro la Juventus?
Ero molto distante, ho letto la vicenda quando sono rientrato in Italia. Sinceramente però non ho seguito molto gli strascichi polemici, sono cose che mi lasciano un po’ con l’amaro in bocca. Preferisco stare su quello che succede in campo.
Il Napoli le sembra competitivo anche per stare in corsa sul doppio fronte, campionato-Europa League?
Sì, senza dubbio.
(Carlo Necchi)