Il calciomercato si è appena concluso e le prime giornate hanno fornito le prime indicazioni sulla bontà delle scelte estive delle varie squadre. E’ ancora presto per tracciare dei bilanci ma da quel poco che il campionato ha mostrato si può provare ad individuare quelle lacune che ogni squadra ha lasciato scoperte nel proprio assetto tecnico-tattico. Il Napoli è una delle squadre più attese in questa stagione: il progetto di Walter Mazzarri è arrivato al quarto anno, quello della definitiva consacrazione, perlomeno nazionale. La campagna acquisti ha rinforzato soprattutto la difesa e il centrocampo, innervato con gli innesti di Alessandro Gamberini, Giandomenico Mesto e Valon Behrami, mentre in attacco è rientrato Lorenzino Insigne, enfant prodige della scugnizzeria reduce da una grande stagione in prestito al Pescara, in serie B. Per cercare di capire se a questo Napoli può mancare ancora qualcosa, magari reperibile nel prossimo mercato di gennaio, ci siamo rivolti in esclusiva a Sergio Troise, giornalista storicamente vicino alle vicende partenopee, che ha seguito per quarant’anni in qualità di caporedattore sportivo del Mattino. Ecco le sue impressioni:



Pensa che il Napoli abbia raggiunto tutti i suoi obiettivi di mercato? Credo di sì, soprattutto dopo che l’ultimo giorno la società è riuscita a prendere Mesto, che è quell’alternativa a Maggio che si cercava. Potenzialmente può fare il titolare, anche perchè Mazzarri lo ha già allenato e si fida di lui, per cui non penso che siano in programma altri movimenti.



Un tema ricorrente è stato quello del vice Cavani, che alla fine non è arrivato: si potrebbe ritentare per Rocchi, che la Lazio non ha inserito in lista UEFA e potrebbe giocare in coppa? Io credo di no. Un’alternativa a Cavani non sarebbe una cattiva idea, ma ci sono Pandev e poi i due ragazzi, Insigne e Vargas. L’opzione in più per l’attacco può essere Hamsik: è un giocatore universale che può essere avanzato con efficacia a supporto della punta. Penso che l’attacco sia a posto anche così.

Il vero acquisto potrebbe essere Edu Vargas… Che non è un fenomeno, ma è stato pagato ben undici milioni dal Napoli, per cui gli saranno concesse altre occasioni per mettersi in mostra. Se non credessero nella validità del giocatore lo avrebbero ceduto in prestito. Certo, il suo rendimento può avere un’implicazione di mercato.



In che senso? Se Vargas dovesse deludere ancora o rimediare infortuni, si potrebbe anche pensare di acquistare un altro attaccante.

Insigne non è un vero e proprio acquisto, ma è stato un ritorno importante: coma ha visto il suo inizio? Mi ha davvero impressionato l’intelligenza del ragazzo, ha capito subito che cosa gli si chiede. Lo avevo seguito nel precampionato, in partite già probanti, e mi aveva colpito per la velocità e la capacità di mettersi al servizio della squadra. Ha tutti i mezzi per emergere, peccato solo per i problemi che ha accusato alla caviglia, ma anche il fatto che Prandelli lo abbia convocato “a occhi chiusi” testimonia che tipo di contributo può dare.

Questo Napoli è dunque attrezzato per competere sul doppio fronte, italiano ed europeo? Sì, assolutamente sì. La squadra certamente si è rinforzata, anche se io non avrei mai mandato via Gargano.

Perchè?

Non è un fuoriclasse e non ha piedi felpati, ma è un giocatore di straordinaria efficienza, grande utilità e dinamismo, al quale non avrei rinunciato. Il Napoli crede molto in Dzemaili e Behrami, e forse Gargano non avrebbe accettato la panchina, però secondo me questo è stato l’unico errore del calciomercato azzurro.

Che voto possiamo dare alla campagna acquisti del Napoli? Sicuramente più che sufficiente, considerando il vero colpaccio finale che è stato il rinnovo di Cavani. Ha posto fine a tutte le sirene che gli ruotavano attorno.

 

(Carlo Necchi)