Ventunesima di campionato, va in scena al Franchi il big match Fiorentina-Napoli. I viola per rifarsi sotto alla zona Champions raggiungendo l’Inter, i partenopei per riconquistare il secondo posto solitario e portarsi a sole tre lunghezze dalla Juventus capolista. Primo tempo equilibrato tra due squadre che giocano bene al pallone dal centrocampo in su, che si chiude sul punteggio di 1-1. Per una buona mezz’ora la partita è molto frammentata, a causa di continui falli in diverse zone del campo: ben sei gli ammoniti nella prima frazione, per la verità soltanto nei primi 35′. E’ una di quelle partite che poteva sbloccarsi solo con una grande giocata o con un grave errore, e il destino ha voluto che fosse un grave errore: al 33′, su cross di Roncaglia da prima di metà campo per Toni, De Sanctis sbaglia completamente il tempo dell’uscita e viene scavalcato dal pallone che rimbalza e si infila in rete. Il Napoli è scosso dalla follia del suo portiere, e i viola cercano di approfittarne per affondare il colpo. Ma proprio nel momento più difficile per i partenopei, il solito Cavani prende in mano la situazione e di testa su punizione dalla sinistra di Hamsik buca Neto e riagguanta il pareggio a soli 2′ dal fischio finale. Risultato giusto per quanto si è visto, l’impressione è che la partita verrà decisa dalla solidità dei rispettivi reparti difensivi, sempre più sollecitati col progressivo allungarsi delle squadre. La Fiorentina ha mantenuto leggermente di più il possesso del pallone, ma ha prodotto un solo tiro in porta, quello del gol, mentre su un successivo inserimento di Luca Toni, Morgan De Sanctis ha chiuso splendidamente lo specchio della porta parando di ginocchio una deviazione da distanza ravvicinata dell’ex bomber del Bayern Monaco. Un parziale riscatto, ma che sicuramente non ripaga i tifosi del dispiacere subito. Da notare un equilibrio assoluto tra palle perse e recuperate: otto per parte per ambedue le suqadre, indice di una gara molto equilibrata e accorta, ma anche di grande intensità. Fioccano invece i cartellini: tre per parte. I cattivi? Gonzalo Rodriguez, Stevan Savic, Luca Toni da una parte, Alessandro Gamberini, Valon Behrami e Gokhan Inler dall’altra.



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