Domani sera torna l’Europa League, e alle ore 19.00 al San Paolo si gioca Napoli-Viktoria Plzen, andata dei sedicesimi. Per i partenopei di Walter Mazzarri l’obiettivo è quello di fare bene anche in campo europeo, dove l’albo d’oro napoletano è fermo alla Coppa Uefa vinta nel 1989, in piena era-Maradona. Certo, è inevitabile che la priorità vada al campionato, dove gli azzurri sono la principale (e forse unica) avversaria rimasta a contrastare la corsa della Juventus verso lo scudetto, ma sarebbe un delitto trascurare l’Europa League, che potrebbe comunque portare ulteriore prestigio internazionale ad una formazione che negli ultimi cinque anni è tornata a livelli che mancavano da troppo tempo. Vincere bene in casa (possibilmente senza subire gol) sarebbe una ipoteca importante sulla qualificazione, e renderebbe più facile il ritorno in Repubblica Ceca, e ciò sarebbe un vantaggio anche in ottica campionato, avvicinandosi lo scontro diretto con i bianconeri.



Gli azzurri hanno visto finire l’imbattibilità casalinga che durava da 14 partite contro il Psv Eindhoven, nell’ultima giornata della fase a gironi. La partita era inutile, ma ora è tempo di rendere di nuovo il San Paolo un fortino inespugnabile, magari con l’aiuto di 30mila tifosi – non tantissimi, ma pur sempre il record stagionale nelle partite europee. L’unico precedente contro una squadra ceca non è rassicurante, dato che nella Coppa Uefa 1974-75 il Banik Ostrava eliminò gli azzurri, ma certamente il Napoli è superiore al Plzen, e se metterà in campo tutto il suo valore la qualificazione è ampiamente alla portata. La notizia principale sarà il debutto da titolare di Rolando in difesa, mentre in porta giocherà Rosati e in attacco ci sarà El Kaddouri ad assistere le due punte, che dovrebbero essere Cavani – che vuole dare il massimo anche in Europa – e Insigne. Panchina di lusso con i vari De Sanctis, Cannavaro, Inler e Hamsik pronti all’uso in caso di necessità.



La squadra di Plzen si è imposta all’attenzione negli ultimi anni, quando nel 2010 ha vinto la Coppa della Repubblica Ceca e l’anno successivo il campionato e la Supercoppa. Il Milan conosce il Viktoria, avendolo affrontato l’anno scorso in Champions League con una vittoria e un pareggio – ed è l’unico precedente per i cechi contro una squadra italiana. Va tenuto presente il fatto che la squadra è imbattuta da quattro partite europee (tre vittorie e un pareggio) e che nel girone ha preceduto l’Atletico Madrid, però la condizione attuale è un punto interrogativo, vista la lunga sosta invernale del campionato ceco. Conquattro gol realizzati nel primo quarto d’ora dopo l’intervallo, il Viktoria è stato la squadra migliore nella prima parte del secondo tempo nella fase a gironi. Attenzione ad Horvath, centrocampista con il vizio del gol e miglior marcatore della squadra nella fase a gironi. Lo scorso anno i cechi hanno giocato lo scorso anno nella fase a gironi della Champions League, riuscendo a imporre il 2-2 casalingo al Milan.



 

Rosati; Gamberini, Rolando, Britos; Maggio, Donadel, Dzemaili, Zuniga; El Kaddouri; Insigne, Cavani. All. Mazzarri.

A disp.: De Sanctis, Grava, Cannavaro, Inler, Hamsik, Pandev, Calaiò.

Kozáčik; Limbersky, Rajtoral, Hejda, Reznik; Zeman, Hanousek, Horvath, Darida; Duris, Bakoš. All. Vrba.

A disp.: Bolek, Procházka, Ševinský, Malakyan, Štípek, Hora, Fillo.

 

Arbitro: Van Boekel.

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