Un Napoli concreto e arrembante batte 4-0 il Lecce e, di fatto, ha un piede e mezzo negli ottavi di finale del Torneo di Viareggio; basterà un pareggio contro gli ungheresi dell’Honved per staccare il pass (e anche perdendo i partenopei potrebbero comunque accedere alla seconda fase, se Lecce e LIAC New York dovessero pareggiare e dagli altri campi arrivassero risultati favorevoli. Discorso diverso per il Lecce, che adesso si giocherà il tutto per tutto contro gli americani: una vittoria potrebbe non bastare, soprattutto perchè oggi è arrivata un’imbarcata che ha peggiorato la differenza reti. 



Bella e combattuta al di là del punteggio finale: il Lecce ha subito tre gol su calcio da fermo e ha mostrato di avere buona lena nelle ripartenze e qualità in ogni zona del campo. Certo la differenza in campo si è vista e sentita, ma la gara non è stata un noioso monologo come si potrebbe pensare leggendo il tabellino. Le due formazioni giocano bene e soprattutto non hanno mai rinunciato ad attaccare, prediligendo la strategia del segnarne uno in più degli avversari; la differenza l’ha fatta qualche dettaglio e alcune disattenzioni di troppo della retroguardia salentina.



I ragazzi di Saurini (oggi assente: c’era il secondo Mazzella) hanno chiuso la partita a inizio ripresa, dopo averla aperta nel primo tempo grazie a un calcio piazzato. I partenopei hanno sempre controllato il gioco, hanno concesso qualcosa sulle ripartenze e in alcune occasioni Crispino ha dovuto fare gli straordinari; ma in attacco resta una formazione di grande qualità con più di una soluzione. L’innesto di Radosevic è un’arma in più per questo torneo, nel quale gli azzurri possono andare molto lontano.

Se si prendono quattro gol il voto non può essere positivo, ma c’è stata anche sfortuna nella debacle di oggi, e poi non dimentichiamo che il Lecce è qui con la Berretti che nel suo campionato ha vinto 17 partite su 17 segnando 87 gol e subendone 11. Paga l’inesperienza e la giovane età dei suoi elementi, ma il 4-2-4 che Chianese ha ereditato da Toma è un modulo audace e che ha messo in difficoltà la difesa del Napoli. Peccato per la sterilità offensiva e un paio di svarioni dietro che hanno formato un punteggio decisamente più severo di quanto il campo abbia fatto vedere.



Gli episodi dubbi sono soltanto due: vede bene sia sullo scontro Tutino-Pino che sulla simulazione di Kalombo. Ammonisce quando serve e riesce a tenere in pugno una gara molto spezzettata nel primo tempo. Bravo.

Sicurissimo sempre: nelle uscite basse e alte, con i piedi e con le mani, tra i pali. Va a vuoto una sola volta, ma i grandi portieri vengono salvati anche dai compagni (e dal palo) perchè lo meritano. Protagonista anche lui.

Spinge sempre bene sulla corsia destra, ma resta come l’impressione che a un certo punto tiri il freno a mano e innesti le marce basse. Soffre un po’ Kalombo.

Diventa capitano con l’uscita di Insigne e dimostra che i gradi gli donano: comanda la retroguardia senza sbavature.

E’ lui che spesso e volentieri si occupa del lavoro sporco, ovvero accorciare sulle sponde di Malcore e Gaetani: non fa passare un avversario.

Come Allegra: inizia entrando in tutte le azioni del Napoli, finisce oscurato perchè i partenopei scavalcano i terzini e cercano subito i lanci lunghi.

Leggermente in ombra, garantisce sempre il suo grande lavoro in mezzo al campo ma facendosi vedere decisamente meno del solito. Sta sulle sue. ()

Mostra tutto il repertorio: punizione d’astuzia, piede educato con cui batte le palle inattive, schermo davanti alla difesa, regia, sassata all’incrocio per il 4-0. Non per niente Mazzarri l’ha fortemente voluto. Se gioca così anche con i grandi…

In ombra, inizia attaccando molto bene gli spazi e aiutando offensivamente, poi frena la sua corsa e rimane dietro a gestirsi.

( Discreto impatto sulla gara, qualche giocata interessante)

Duella per tutta la sua partita con Kalombo, che sulla lunga distanza ha decisamente la meglio: pochi spunti per il fratellino d’arte, oggi non c’è stato bisogno di lui.

( Lui invece ha più gamba, si mette a sinistra e un paio di volte guadagna il fondo creando scompiglio)

Insufficiente fino a quando non entra in trance e segna due gol nel giro di quattro minuti: di rapina il primo, una perla il secondo. Non sarebbe titolare: un lusso per il Napoli. ()

Inizia molto bene, vivace e con voglia; poi si innervosisce e non riesce più a saltare Pino.

( Praticamente non tocca palla, ma la partita si chiude un minuto dopo il suo ingresso in campo)

Grave l’errore sul primo gol: si fa sorprendere sul suo palo. Si riscatta parzialmente con due ottimi interventi, ma non fa i miracoli.

Tiene su Tutino e Insigne, soffre leggermente di più con Guardiglio, ma nel complesso gioca una gara sufficiente.

I gol arrivano soprattutto dalla sua parte: è un giocatore interessante che fa valere il fisico, ma oggi è andato un po’ in affanno.

Decisamente meglio del compagno, esce sempre palla al piede provando a impostare l’azione a testa alta. Ha talento e si vede.

Per larghi tratti il migliore dei suoi, dietro non sbaglia niente e vince il duello con Insigne. Un po’ meno bene quando deve salire e impostare, sbaglia diversi appoggi. Ammonito per simulazione.

La sua partita è riassunta nel fatto che si fa notare per la prima volta sullo 0-3, quando avanza il suo raggio d’azione. Prima, desaparecido.

E’ l’uomo designato a far girare la squadra dal centro del campo: spesso però viene lasciato solo a sfidare il centrocampo a tre del Napoli. Tutto sommato resiste.

Scalda le mani a Crispino, manda una punizione alta di un centimetro, si muove sempre, salta l’uomo, gioca anche a sinistra. Ottimo prospetto. 

Stecca la partita, tanto che gioca un tempo solo: non la becca mai, costantemente anticipato da Celiento e Lasicki.

( Un pochino meglio, ma anche lui non lascia certo il segno sulla gara)

Sfortunato quando colpisce il palo, fa tanto movimento e ha qualche spunto degno di nota, ma niente di più.

( Entra a gara già chiusa e non riesce a cambiare l’inerzia della partita)

Primo tempo anonimo, viene fuori nella ripresa: arriva almeno tre volte davanti a Crispino, solo la bravura del portiere del Napoli gli nega la gioia del gol. Rapido e sgusciante.

(Claudio Franceschini)

Marcatori: 26′ Radosevic, 55′ Scielzo, 59′ Scielzo, 81′ Radosevic

Crispino; Allegra, Celiento, Lasicki, Savarise; Palma (78′ La Torre), Radosevic, Fornito (67′ Gaetano); R. Insigne (71′ Guardiglio), Scielzo (77′ Giovannini), Tutino (58′ Novotny). All. Mazzella

Bleve; Pino, Todisco, Luperto, Kalombo; Guastamacchia, Tundo; Rosafio, Gaetani (46′ Lombardi), Malcore (67′ Montagna), Di Mariano. All. Chianese

Arbitro: Andreini

Ammoniti: Pino (L), Allegra (N), Tundo (L), Kalombo (L), Palma (N)