E’ 2-0 per il Napoli, il risultato finale della sfida interna contro il Catania. Partita non entusiasmante, quella che regala la vetta ai partenopei, vittoriosi grazie a due situazioni analoghe, derivanti da disattenzioni della difesa rossazzurra, colta di sorpresa da due tap in ravvicinati di Hamsik e Cannavaro. Per il resto della gara, il Catania era stati infatti abile a bloccare la travolgente esplosività offensiva della squadra di Mazzarri, tanto che l’altra grande occasione, la traversa di Cavani, era arrivata da calcio di punizione. Ma la pecca maggiore degli ospiti è stata quella di non attaccare, o meglio di farlo solo nel secondo tempo, a giochi ormai fatti visto il doppio svantaggio. Nella prima frazione infatti, anzichè asfissiare l’origine del gioco napoletano, Maran preferisce aspettare gli avversari al limite per poi ripartire in velocità, ma le polveri offensive della sua squadra sono bagnate, più per la poca dinamicità delle punte che per il travolgente acquazzone che a tratti si riversa su un san Paolo ribollente per il sogno scudetto. Le squadre si spartiscono la partita, con il primo tempo ai padroni di casa, e la ripresa agli ospiti, e il dato del possesso palla sembra confermare questa lettura a grandi linee della partita: 52% di possesso per il Napoli, 48% per il Catania. Anche i tiri sono in sostanziale pareggio, con 6 nello specchio su 14 totali per i padroni di casa, 5 su 12 per gli ospiti. Leggera superiorità territoriale da parte degli uomini di Mazzarri, superiori a quelli di Maran per 10′:03″ a fronte di 9′:12″. E se sono praticamente pari anche le percentuali di protezione area e attacco alla porta (55,2 a 54,1, e 50,4 a 46,7), la vittoria del Napoli è tutta nei dieci punti di scarto della percentuale di pericolosità: 47,6 per il Catania, 58,7 per il Napoli: poche occasioni, ma gestite al meglio per la vittoria finale. Singolarmente va elogiato Hamsik, migliore in campo con un gol, un assist e 45 passaggi riusciti.
Il vantaggio del Napoli arriva al 33′: Hamsik sulla trquarti gestisce un pallone difficile e, dopo una giravolta, lo allarga a sinistra dove Zuniga si fa trovare pronto. Il colombiano, in area, ubriaca di finte l’avversario e crossa teso il pallone che, dopo una deviazione leggera, giunge sul secondo palo, dove lo stesso slovacco che aveva avviato l’azione si fa trovare pronto per il tap in vincente. Il raddoppio, al 44′, è siglato dal capitano del Napoli, Paolo Cannavaro, che segna anch’egli con un tap in ravvicinato dopo il cross teso di Hamsik, abile a liberarrsi in area sulla sinistra sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Solo Bianchi ne aveva fatti così tanti. Si sta parlando di punti, e si sta tirando in mezzo l’ultimo allenatore che, a Napoli, fece assaggiare il gusto della vetta dopo 23 giornate. In quell’occasione fu scudetto, e non sognarlo anche stasera, dopo il secco 2-0 con cui la squadra di Mazzarri ha liquidato la pratica Catania, sarebbe da ipocriti. Già, perchè il trend lascia intendere che questa squadra, che per una notte aggancia la Juventus in testa alla classifica, possa puntare in altissimo, visto che nelle ultime cinque giornate ha recuperato ai primi ben 7 punti (2 con la revoca della squalifica più, eventualmente, quelli che i bianconeri potrebbero perdere nella trasferta di Verona). Ma ciò che più fa pensare che questo Napoli sia da tricolore, è la compattezza della squadra, finalmente matura al punto da conquistare il bottino pieno in serate come queste, sulla carta difficili. Confermarsi infatti dopo la vittoriosa e impervia trasferta di Parma era difficile, per il fatto che al s. Paolo arrivava il Catania di Maran, una delle formazioni rivelazione di questa stagione. E se sulla carta era una match ostico, tale si è rivelato anche nella pratica, visto che i catanesi si approcciano alla gara con una mentalità difensiva, aspettando l’occasione giusta per ripartire velenosamente sfruttando la grande qualità offensiva degli argentini di Sicilia. E in effetti lo scacco riesce, visto che il Napoli fatica a sfondare a ripetizione, tanto che il risultato finale, che è poi quello del primo tempo, sembra a tratti eccessivo. Infatti, non è un caso che i due gol siano frutto di due episodi: il vantaggio dei partenopei arriva al 31′, dopo una mezzora noiosa, grazie ad un contropiede di Hamsik, che arrivato al limite scarica a sinistra per Zuniga, che crossa sul secondo palo un pallone raccolto e depositato in rete da due passi dallo stesso centrocampista slovacco; il raddoppio invece arriva al 44′, grazie a Cannavaro che sugli sviluppi di un calcio piazzato mette in rete con un facile tap in il cross di un Hamsik scatenato. In mezzo, una traversa di Cavani su calcio di punizione, e null’altro di eclatante. Quasi nulla l’offensività del Catania, che si rende “pericoloso” solo in due occasioni, in reazione ai due gol, con Bergessio e Barrientos che provano con il sinistro ma non centrano il bersaglio. La ripresa vede un Catania più aggressivo, alla ricerca di una rimonta quasi impossibile. Gomez prova a prendersi sulle spalle i suoi, ma predica nel deserto, dato che i suoi compagni non sembrano avere la giusta cattiveria per arrivare fino in fondo alle azioni. Il secondo tempo quindi è tutto, o quasi, di stampo rossazzurro, ma il Napoli è abile a gestire questo sfogo, permettendo agli avversari di avvicinarsi all’area, per poi chiudergli lo sfogo in calcio d’angolo, come successo in diverse occasioni a ripetizione a metà della ripresa. Le uniche eccezioni a questa regola le crea Cavani, con un paio di ripartenze che per poco non si concretizzano in gol: un colpo di testa alto e una discesa murata all’ultimo da un difensore avversario. Ma se il Matador, stasera, è stato stoppato, così non è stato per il suo Napoli, che ha sfondato ogni resistenza involandosi verso la vetta. Verso quella parola, quel sogno che, dai tempi di Bianchi, non è più realtà. Sono passati tanti, tantissimi anni: ma la legge dei grandi numeri vuole che le serie, prima o poi, si spezzino: e ad oggi, guardando questo Napoli, il prima sembra più probabile del poi.
Il migliore in campo della partita è, come detto, Marek Hamsik. Lo slovacco, centrocampista del Napoli, rilascia a SkySport queste dichiarazioni dopo l’importante vittoria con il Catania: “Sapevamo che questa partita non sarebbe stata facile e si è visto nella prima parte di gara. Poi siamo riusciti a sbloccarla e il gol nel finale del primo tempo ci ha aiutato a portare a casa la vittoria. Non pensiamo alla Juve, ma solo a noi stessi e a fare più punti possibile. Non dobbiamo mollare e continuare su questa strada fino alla fine. – conclude Hamsik parlando di se stesso – Penso che ho tanti anni davanti e posso migliorare ancora molto”. Questa, invece, l’analisi del tecnico sconfitto, Maran, non eccessivamente dispiaciuto dalla prestazione dei suoi: “Il Catania ha fatto la partita che doveva fare, col Napoli che ha saputo sfruttare le poche occasioni che gli abbiamo concesso. Nella ripresa siamo partiti bene, segnando anche un gol, ma non siamo riusciti a rimontare contro una grande squadra come il Napoli. Non siamo stati bravi a capitalizzare quanto creato. Negli episodi decisivi non siamo stati fortunati, ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla. Non mi va di commentare gli episodi, cosa che è successa troppo spesso in questa stagione, andiamo avanti che le immagini si commentano da sole. Insigne? C’è stato un equivoco, ma nulla di che”.