Napoli e Atalanta termina 3-2 grazie alla doppietta di Cavani, all’autorete di Cannavaro, al gol dell’ex Denis e alla rete liberatoria di Pandev all’82’. La squadra di Mazzarri parte benissimo e appare subito determinata a fare sua la partita con la grinta che l’ha spesso contraddistinta. Al 4′ di gioco i padroni di casa passano già in vantaggio grazie al rigore trasformato da Cavani. Il penalty viene fischiato giustamente dall’arbitro Valeri dopo che lo scambio stretto tra Hamisk e Zuniga è fallosamente interrotto da Giorgi, ammonito per l’occasione. Acquisito il vantaggio i partenopei giocano sulle ali dell’entusiasmo e in 20′ creano ben tre occasioni d’oro, tutte sprecate incredibilmente. La prima capita sui piedi di Pandev che in area riceve da Hamisk un pallone che lo mette davanti a Consigli: l’attaccante macedone, con sole 2 reti all’attivo in questo campionato, seglie la potenza piuttosto che la precisione e spara alle stelle. Poco dopo è il Matador che ha l’opportunità di raddoppiare ma davanti all’estremo difensore avversario incrocia male. Infine Hamsik da due passi, devia alto di testa un cross dell’ottimo Zuniga, abile per tutta la partita a smarcarsi creando superiorità numerica. L’Atalanta dal canto suo cerca di contenere gli arrambaggi azzurri, quando prova a ripartire però Moralez e Denis sono sempre troppo distanti dal resto della squadra e il Napoli non ha difficoltà in copertura. Il pari però arriva lo stesso alla mezz’ora con autogol di Cannavaro. Nel finale di primo tempo l’Atalanta colpisce anche una traversa su punizione con Carmona che spaventa il San Paolo e un Mazzarri ancora incredulo di entrare negli spogliatoi sul parziale di 1-1.
La ripresa si apre come era iniziato il primo tempo: il Napoli attacca cercando il secondo gol e l’Atalanta si copre come può. Nel giro di 10′ gli azzurri mettono alle corde gli avversari con la doppia occasione di Cavani che non trova per un nulla la porta difesa egregiamente da Consigli. Dopo un cambio per parte con Canini al posto di Giorgi e Armero che rileva Gambierini; il Napoli trova il vantaggio meritato ancora con il Matador, questa volta su azione. Colntuono corre ai ripari e inserisce Livja per lo spento ed irriconoscibile Moralez, la mossa da la scossa giusta ai bergamaschi che riescono a riagguantare la partita con l’ex Denis. È il 72′, mentre il Milan raddoppia sul Palermo raggiungendo in classifica il Napoli Mazzarri inserisce Insigne per Maggio aumentando la forza offensiva e sperando nell’assedio finale che tante volte è risultato determinante. E così è, perchè dopo aver rinchiuso l’Atalanta negli ultimi 30 metri, sempre dalla sinistra la combinazione Armenro-Insigne-Armero fa pervenire un assist al bacio per Pandev che deve solo infilare in rete da due passi. Negli ultimissimi minuti c’è anche spazio per l’occasionissima di Hamisk che spreca dopo la fuga di Insigne e l’espulsione di Mazzari, imbufalito per i 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro Valeri. 



Il Napoli passa in vantaggio su rigore al 4′ con Cavani che realizza dagli 11 metri più di potenza che di precisione con Consigli che aveva indovinato; fallo di Giorgi su Zuniga, ingenuo ma anche veniale e soprattutto probabilmente iniziato fuori area. L’Atalanta pareggia al 31′ sfuggendo sulla destra, lato da cui ha maggiormente attaccato nel primo tempo; c’è un pallone che arriva a Denis che trova la difesa impreparata e quindi non ha ostacoli alla sua corsa e dal fondo mette in mezzo dove Bonaventura si prepara alla conclusione ma cicca clamorosamente il pallone, che però trova il petto di Paolo Cannavaro che provava il pressing: è 1-1. Nella ripresa Cavani riporta in vantaggio i suoi con una girata che non lascia scampo a Consigli, bravissimo il Matador a liberarsi nel traffico dell’area di rigore e battere a rete in maniera chirurgica e trovare l’angolino. Denis conferma la regola del gol dell’ex al 72′ trasformando in rete un lancio dalle retrovie di Carmona mentre la retroguardia azzurra si fa nuovamente beffare a causa di un piazzamento non perfetto. Il gol finale capita al minuto 82′ e porta la firma di Pandev; bellissima azione sulla sinistra tra Armero e Insigne, entrambi entrati nella ripresa: è il colombiano a trovare l’affondo giusto e mettere in mezzo il pallone che il macedone gira con il sinistro a botta sicura, per la vittoria dei partenopei.



Intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine della partita odierna contro l’Atalanta, Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato queste dichiarazioni per commentare il match del San Paolo, finito 3-2 a favore dei partenopei: “Espulsione? Non ho protestato per i quattro minuti di recupero, ma per la punizione fischiata a favore dell’Atalanta, era solo quello. Probabilmente l’arbitro ha pensato che avessi protestato per i minuti di recupero. Quando è stato cacciato Bigon ero arrabbiato, perché aveva ragione pure lui, comunque, andiamo avanti”. Il tecnico prosegue: “Cavani? E’ sempre stato concentrato sul campo, nessuno deve entrare però più di tanto sulle sue questioni personali.Gol subiti? Eravamo abbastanza alti e non abbiamo seguito il taglio degli avversari.L’Atalanta ha superato la metà campo pochissime volte durante la partita, purtroppo paghiamo tutti gli errori fatti. I ragazzi erano impauriti, nell’intervallo li ho spronati a non pensare a nulla. Con la grande forza del gruppo siamo riusciti a portare a casa la vittoria”. Intervenuto ai microfoni di Rai Sport il mister dei lombardi Stefano Colantuono ha dichiarato: “Impresa solo sfiorata, è un peccato perché l’avevamo quasi portata a casa. Gli azzurri ci hanno creato problemi e hanno avuto un gran pubblico. I due punti di penalità ci costringono a stare ancora in allerta perché il campionato è ancora lungo quindi può succedere tutto. Il Napoli l’ho trovato volitivo, è stato aiutato dalla gente e può arrivare al secondo posto”. Nel dopo partita è intervenuto ai microfoni di Rai Sport anche il centrocampista nerazzurro Bonaventura e ha dichiarato: “Ho preso la palla sul gol ma credo sia autorete. Abbiamo fatto buone cose nel primo tempo e anche all’inizio del seecondo. C’è rammarico perché abbiamo fatto una buona partita. La chiamata di Prandelli? Ci sperano tutti ma non ci penso più di tanto, è importante che faccia bene con la Dea perché poi Prandfelli possa chiamarmi”.



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