Notizie false, e adesso scatteranno provvedimenti legali. “L’esposizione mediatica ha provocato per la notorietà del personaggio un gravissimo pregiudizio di immagine; ed è stata causa di inquietanti episodi posti in essere in danno della Fummo”. La ragazza del mistero si fa sentire, attraverso gli avvocati Majorano e Aria; chi sia, non c’è forse bisogno di scriverlo perchè in questi giorni è salita agli onori delle cronache per la sua presunta relazione con Edinson Cavani. E, soprattutto, per essere colei che, stando ai soliti accusatori da dito alzato in prima linea, avevano addossato a Stefania la crisi da gol del Matador durata otto partite otto e di riflesso gli scarsi risultati del Napoli. Il tutto, peraltro, nei giorni in cui Maria Soledad dava alla luce il secondo figlio della coppia. Tutto falso: “Persone allo stato sconosciute hanno creato un falso profilo della Fummo sul social network Facebook; altri hanno avuto accesso al profilo Twitter, vi hanno scaricato indebitamente immagini private per pubblicarle su giornali anche on line e blog”. Insomma, un vero e proprio attentato alla libertà, perchè adesso il suo volto è conosciuto e, come dicevamo, la povera ragazza ha ricevuto minacce e ingiurie, “ed ha addirittura sospeso la frequenza dei corsi universitari”. Insomma, siamo alle solite: la pratica diffusa di colpevolizzare e gettare la croce addosso a qualcuno senza prima aver verificato e considerato il quadro d’insieme ha colpito ancora. Stefania Fummo non ha avuto altra colpa se non quella di essere scelta per uno scherzo, che magari nelle intenzioni voleva anche essere divertente e non causare guai, ma che di fatto si è trasformato in un vero e proprio “assalto”, anche se non fisico. “Auspichiamo che la diffusione dell’iniziativa legale possa contribuire a ripristinare la verità, e consentire a Stefania di recuperare la serenità dei suoi affetti familiari e della sua vita quotidiana”. E che, magari, chi si è divertito alle spalle di almeno tre persone capisca anche nella pratica che evidentemente non era proprio il caso.