Si fa un gran parlare di tolleranza nel mondo del calcio, di tifo nel rispetto dell’avversario, di confini che non vanno oltrepassati. Hanno fatto scalpore i cori razzisti indirizzati a Kevin Prince Boateng durante l’amichevole Pro Patria-Milan, gli insulti a Mario Balotelli precedono sempre le sue prestazioni, televisioni e giornali si augurano sempre che le partite si svolgano in un clima di sportività innanzitutto tra le opposte tifoserie. Se ad arroventare il clima ci si mettono anche gli organi di informazione, la ferita diventa insanabile. Lungi da noi fare inutili morali, ma quello che è accaduto nel dopo partita di Napoli-Juventus travalica qualunque confine dettato dal buon senso. Basta guardare il video che vi proponiamo: opera di Road TV Italia, una televisione napoletana che a seguito della sfida scudetto ha realizzato un servizio andando a saggiare il clima e le sensazioni correnti tra i tifosi partenopei. Che tra Napoli e Juventus non corra buon sangue è risaputo: non potevamo certo aspettarci parole al miele. A ben guardare però la parte più sobria del contributo è l’inizio, dove una ragazza si lamenta per alcune decisioni arbitrali che a suo dire hanno ampiamente danneggiato il Napoli. Il resto è una profusione di insulti, parole al vento e minacce per nulla velate. Ci sono riferimenti storici a invasioni vecchie di secoli, vissute come un’onta da lavare via; ci sono dichiarazioni secondo le quali “noi napoletani non siamo italiani, siamo partenopei e siamo fieri di esserlo”; ci sono assiomi per i quali “gli juventini devono morire”. E via discorrendo. In tutto questo però a sconcertare è l’atteggiamento del giornalista; che non solo sorride ma, vista l’impossibilità di avere una risposta alle sue domande che vertono sulla partita e sui contenuti tattici di essa, si limita a tendere il microfono e a raccogliere le “sviolinate” del pubblico a indirizzo degli juventini. Insomma: momenti non bellissimi, per fortuna a distendere gli animi ci hanno pensato i giocatori in campo, che se le sono date di santa ragione per novanta minuti ma al fischio finale si sono salutati facendola finita lì (valga per tutti l’esempio del duello Chiellini-Cavani). Non c’è che dire: va bene il tifo e la “cittadinanza”, ma a volte un po’ di buon senso da parte dell’informazione non guasterebbe.