Luca Ariatti, ex centrocampista in serie A, è diventato da poco un agente FIFA. In carriera ha giocato con Reggiana, Ascoli, Fiorentina, Atalanta, Lecce, Chievo e Pescara, conoscendo molti giocatori. Alcuni dei quali sono ancora sulla scena del massimo campionato italiano e non solo. Per esempio Marco Verratti, centrocampista del PSG che farebbe molto comodo a tante formazioni di serie A. Tra cui anche il Napoli: la società partenopea pianificherà il mercato attorno alla permanenza o cessione di Cavani, il cui cui eventuale addio richiederebbe acquisti di primo livello. Il romanista Osvaldo, che Ariatti ha incrociato all’Atalanta (2005-2006), può essere uno di questi? Sempre a Bergamo Ariatti ha avuto a che fare col portiere Andrea Consigli, all’epoca promessa ventenne ed oggi certezza tra i pali della Bergamansca. Può essere lui l’erede di Morgan De Sanctis, ultimamente un pò in difficoltà? Per rispondere a queste domande ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Luca Ariatti. Ecco le sue dichiarazioni.
Ritiene che Inler sia una delusione? No, sta pagando un periodo non brillante, ma il mio giudizio su di lui resta positivo. Forse il modulo del Napoli non è il più appropriato a lui, però Inler non si discute, soprattutto mi sembra che la società non lo discuta.
Il centrocampo del Napoli ha bisogno di un leader? La cerniera svizzera, composta da Inler, Behrami e Dzemaili è forte. Il problema può essere che nessuno dei tre è un regista puro per caratteristiche. E’ vero anche che Mazzarri gioca con un regista avanzato come Hamsik, e preferisce avere più gambe e polmoni dietro a lui. Però manca un giocatore come Pirlo, Montolivo o Verratti.
Proprio Verratti è stato suo compagno di squadra a Pescara: sarebbe l’acquisto perfetto per il Napoli? L’estate scorsa hanno provato a prenderlo, e sinceramente non pensavo scegliesse di andare all’estero. Adesso però è lo stesso Marco che lo ripete: sta bene a Parigi e vuole vincere lì. Il progetto del PSG è appena iniziato: anche per i costi dell’eventuale operazione non credo che Verratti tornerà in Italia.
Ultimamente De Sanctis ha dato qualche segno di cedimento: esiste un problema portiere per il Napoli? No. Tanto di cappello a Morgan per il ruolo che si è ritagliato, sia a Napoli che in nazionale, ma non crediate che sia finito. Certo l’età è quella, ma ormai conosce a memoria certe situazioni di campo ed arriva con la mente dove non può col fisico. De Sanctis può giocare ancora a lungo, due o tre anni.
Lei ha giocato con Andrea Consigli: lui può essere l’erede di De Sanctis?
Con Agazzi credo sia pronto a fare il salto in una grande squadra: entrambi si sono consolidati a livello di provinciali. La controprova può darla solo il campo però: per una squadra come il Napoli acquistare un portiere che ha giocato solo nell’Atalanta può essere un rischio. Ma nel caso di Andrea ne vale la pena.
A Bergamo ebbe modo di conoscere anche Pablo Osvaldo: che ricordo ne ha? Arrivò quando eravamo in serie B, e si dimostrò subito un ragazzo esuberante e con le idee chiare. Negli anni ha avuto un’escalation che nemmeno i più ottimisti si aspettavano. Era una seconda punta: oggi si è formato fisicamente sino a diventare una prima. Eliminare qualche eccesso caratteriale potrebbe giovargli, anche se alla fine un attaccante dipende dal gol. Nel momento in cui Osvaldo segna fa stare tutti zitti.
Crede che potrebbe sostituire Cavani al Napoli, se l’uruguaiano fosse ceduto? Sì. L’eventuale eredità di Cavani sarebbe pesantissima, e non credo che sia così certa la sua partenza, tutt’altro. In questo senso mi fido di De Laurentiis, che vuole un Napoli vincente e lo costruirà. Per questo anche se Cavani partisse non sarei allarmato: Osvaldo lo vedrei comunque bene al suo posto, anche perché ha l’età giusta per certe responsabilità.
(Carlo Necchi)