Il giornalista napoletano Mimmo Carratelli, da buon partenopeo qual è, non è uno che le manda certo a dire. Il veterano della cronaca sportiva no ha certo festeggiato con spumante e babà l’arrivo di Rafa Benitez come nuovo allenatore del Napoli in sostituzione di Walter Mazzarri che “emigra” al nord, in quel di Milano, per fare da ct all’Inter, come si intuisce da uno spassoso post che porta la sua firma apparso sul blog di Toni Iavarone. “Ferve sui giornali la campagna-acquisti del Napoli con l’arrivo di Rafa Benitez”, scrive il decano dei giornalisti sportivi partenopei sul nuovo mister della sua squadra del cuore, “il professore di educazione fisica del Politecnico di Madrid votatosi al calcio per irresistibile vocazione giovanile dopo avere giocato a pallone in alcune squadre di periferia bloccandosi per un infortunio”. Un’ironia vivida e divertente, quella di Carratelli, che nasconde però una ritrosia di fondo nei confronti del nuovo arrivato: “Allenatore di grande temperamento, Rafa gioca con una difesa a quattro salti in paella”, continua, tra il serio e il faceto, e termina la sua disquisizione calcistico-satirica con un lungo elenco dei giocatori che potrebbero, su spinta di Benitez, essere coinvolti nella campagna acquisti del Napoli, ognuno dei quali riceve in omaggio un piccola glossa scherzosa. Per citarne solo alcune, balza all’occhio la dedica a Pablo Daniel Osvaldo, di cui nell’ultimo periodo si è parlato più per le sue prodezze nel mondo del gossip, che per i numero di gol in campo. “Dopo le disavventure alla Roma, Francesco De Gregori assicura: hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo”, scrive Carratelli. Carina anche la frasetta per Alvaro Negredo: “Attaccante del Siviglia soprannominato lo Squalo. Le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di Negredo vale quella del Negroni”, o quella per Fredy Guarin: “Centrocampista della generazione Vola Colombia. Ha fatto fatica a imporsi nell’Inter. Elemento gradevole sul mercato estivo: a qualcuno piace Fred”. Perché a Napoli non hanno solo “monnezza”, pizza e il Vesuvio, ma anche una vena umoristica da far invidia alle peggiori freddure inglesi.