È al momento il nome più chiacchierato nelle vicende di calciomercato che riguardano il Napoli. Il bomber di Palermo è arrivato al San Paolo lo scorso gennaio: Mazzarri aveva chiesto un rinforzo in attacco, un vice-Cavani che potesse stare in panchina senza troppi problemi e all’occorrenza farsi trovare pronto. Per lui, che con la maglia partenopea aveva già giocato negli anni della doppia promozione C1-Serie A, non se l’era fatto ripetere due volte, lasciando il Siena cui aveva dato molto in quattro anni e mezzo. A Napoli però le cose non sono andate per il meglio: Calaiò ha giocato poco, spesso Mazzarri gli ha preferito Pandev come prima punta e a fine stagione al calciatore è stato comunicato che avrebbe dovuto cercare un’altra squadra. E’ stato con sorpresa dunque che l’attaccante è stato riscattato; ma la mossa serve solo per monetizzare dalla sua cessione, e in caso per premunirsi qualora i partenopei non fossero riusciti a mettere le mani su un attaccante di riserva.



Pare ora, tuttavia, che il destino di Calaiò sia segnato: il Livorno è la società che finora ha fatto di più per assicurarselo e fino a qualche giorno fa sembrava che la trattativa dovesse andare in porto. Invece si è fatto sotto anche il Torino; per il giocatore si tratterrebbe di un ritorno “a casa”, perchè i granata sono stati la sua squadra. Lo hanno acquistato quando aveva 15 anni e dopo due stagioni nelle giovanili lo hanno fatto esordire in serie A (il primo gol arrivò otto minuti dopo). Mai veramente esploso, fu lasciato andare (a Pescara) dopo una stagione di prestito. Per lui Torino può rappresentare la piazza ideale dove rilanciarsi, pur se la concorrenza è importante (Immobile si è già inserito alla grande nel gruppo, Meggiorini è un pupillo di Ventura che lo ha allenato anche a Bari e difficilmente rinuncerà al suo lavoro per la squadra).

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