La sensazione è che il calciomercato del Napoli non sia ancora finita, e possa riservare qualche altra sorpresa. Nessun reparto escluso, forse solo l’attacco che ha trovato il vice Higuain in Duvan Zapata, colombiano classe 1991. Per il centrocampo si segue una pista “russa”: il brasiliano Jucilei, 24enne che può liberarsi dall’Anzhi a prezzo di saldo. Si parla di 6 milioni di euro per il suo cartellino e circa 2 milioni, peraltro riducibili, per lo stipendio: cifre ancora abbordabili per il Napoli che ha già investito molto. Il reparto più caldo in tema di calciomercato può essere però la difesa: Davide Astori resterà al Cagliari, da ieri è ufficiale, e in ogni caso le possibilità si erano già ridotte per il Napoli; restano le alternative straniere, o forse solo Martin Skrtel poichè il francese Rami è restio al trasferimento in azzurro. Da sciogliere anche il nodo-capitano: Paolo Cannavaro non ha giocato al debutto in campionato ma soprattutto ha problemi contrattuali con la società. Per parlare di questi temi ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’agente FIFA Francesco Iovino.



Non si deve guardare solo al gol: Callejon è importante per Benitez perché è un calciatore a tutto campo. Difficilmente resterà in panchina.

Benitez ha già fatto vedere il suo calcio? Il calcio di Benitez è questo, è abituato a giocare con una mentalità offensiva e coinvolgere tutte le zone del campo. E’ sicuramente un gioco diverso da quello di Mazzarri.



In attacco è arrivato anche Zapata. Basta così? Mi aspettavo qualcosa di meglio, Zapata è un buon giovane ma penso che sarebbe stato meglio un acquisto di esperienza come Matri.

A centrocampo invece servirebbe qualche rinforzo? Secondo me sì: si parla di Jucilei ma preferirei arrivasse Eremenko, che tra l’altro conosce il campionato italiano per averlo “assaggiato” con Udinese e Siena.

In difesa ci potrebbero essere cambiamenti? Abbiamo visto vino a oggi che Benitez sceglie bene i suoi obiettivi, e su di loro insiste. L’ultimo tassello per la difesa dovrebbe essere Skrtel, che l’allenatore conosce e apprezza molto.



E Paolo Cannavaro? Non è al centro del progetto di Benitez, forse perchè nell’impostare l’azione tende a non giocare la palla ma a scavalcare il centrocampo con passaggi lunghi. Un aspetto che Benitez non gradisce. (Claudio Ruggieri)

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