Quest’estate, girando per le strade di Madrid, non era raro imbattersi in bidoni della spazzatura “umani”. Niente di così offensivo, se pensiamo a certi striscioni a seguito di vittorie in Champions League (consigli su dove posare gli scudetti e auguri di riposo sereno); il messaggio delle Merengues era chiaro, ovvero “vi abbiamo rifilato un bel bidone”. Anzi: tre bidoni. Il “vi” è riferito ovviamente al Napoli, e i bidoni di cui sopra rispondono ai nomi e ai volti di Raul Albiol, José Maria Callejon e Gonzalo Higuain. Uno acquistato dal Valencia nel 2009 e panchinato da Manuel Pellegrini prima, José Mourinho poi e addirittura da Vicente Del Bosque in Nazionale; l’altro cresciuto in casa, venduto all’Espanyol e ripreso per 5,5 milioni di euro, giusto per fare da tappabuchi in qualche partita di rilevanza minore e utile per far rifiatare i Ronaldo, gli Ozil e i Di Maria in vista delle partitissime. Il terzo, desideroso di addio da oltre un anno, finito dietro Karim Benzema nelle gerarchie di Mourinho e incapace di tenere certe medie realizzative. Un bel pacco, no? Il tutto per la somma – all’incirca – di 60 milioni di euro, utili ad aumentare il tesoretto per andare a caccia di Gareth Bale, infine arrivato nella capitale. Al Real Madrid però, ormai dovrebbero averlo capito, le cessioni degli esuberi si trasformano spesso in boomerang; basti pensare che due come Wesley Sneijder e Arjen Robben sono andati a vincere titoli – già pochi mesi dopo essere stati scaricati – e Champions League da altre parti, mentre al Santiago Bernabeu hanno vissuto precoci eliminazioni e sono stati dominati da una marea blaugrana, sormontandola giusto in un paio di occasioni. Ebbene: forse sarà presto per trarre un bilancio fondato e reale, ma per il momento il piatto piange, e invece ridono al San Paolo di Napoli. Higuain ha già segnato due gol, Raul Albiol ha scalzato capitan Cannavaro dal reparto difensivo, Callejon di gol ne ha segnato uno in ogni partita e gioca che è una meraviglia. Reazioni? Scrive As che i tifosi del Real Madrid sono più che imbufaliti: sono furenti con la dirigenza, che ha lasciato partire giocatori così (oltre che Mesut Ozil, del quale avevamo già trattato). Ma come? Non erano bidoni? La storiella ci insegna che i pareri possono cambiare molto velocemente e che la mossa giusta a prescindere non c’è (dipende da tanti fattori e contesti), ma anche che a Madrid evidentemente non hanno imparato a valorizzare le risorse interne, preferendo puntare sugli acquisti a sensazione a scapito di vendere qualche giocatore molto più funzionale. D’accordo: non c’è la controprova, e magari un Callejon titolare al Bernabeu non avrebbe reso quanto a Napoli (in sole tre partite, ripetiamo). Tuttavia, questo al popolo blanco non interessa: a costo di sbagliare, perchè la contestazione ha toccato il povero Karim Benzema che, già definito “gattino” da Mourinho, quest’anno ha aperto con due gol in tre partite, ma a Madrid dicono che “non segna da più da 1000 minuti” (forse si riferivano alla Nazionale). Nel frattempo se la gode il Napoli: con questi tre la vetta della classifica è già una realtà, la Champions League sta per cominciare e chissà che non ci sia un incrocio molto interessante in cui far valere la legge dell’ex…
(Claudio Franceschini)