Seconda partita del Napoli nella fase a gironi di Europa League domani sera alle 19.00 contro lo Slovan Bratislava. Nel primo incontro del gruppo I gli azzurri si erano imposti 3-1 con lo Sparta Praga, dunque vincere domani significherebbe mettere una bella ipoteca sul passaggio del turno e sarebbe pure importante per rasserenare l’ambiente: la vittoria contro il Sassuolo non basta, ma due successi consecutivi potrebbe iniziare a dare una svolta significativa. Per Marek Hamsik sarà una serata speciale nella sua terra, contro la squadra che l’aveva lanciato agli inizi della sua carriera. Per presentare questo match abbiamo sentito Francesco Colonnese. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Obbligatorio vincere per gli azzurri? Direi proprio di sì, bisognerà che il Napoli vinca anche questa seconda partita di Europa League per confermarsi nel suo girone e anche per uscire dalla crisi. Il successo col Sassuolo ha dato una carica di autostima molto importante in questo momento: i tifosi hanno bisogno di risultati positivi.
Come giocherà la squadra di Benitez? Penso che scenderà in campo per giocare in attacco, fare la sua partita. Questa dovrebbe essere la mentalità con cui presentarsi a Bratislava.
Per Hamsik una partita speciale… Giocare contro la squadra che l’ha lanciato, nella sua nazione, sarà un’emozione particolare per lui. Vorrà certamente giocare una grande partita.
Europa League obiettivo numero uno della stagione? Penso che sarà difficile per il Napoli raggiungere Roma e Juventus e lottare con loro per lo scudetto. Credo quindi che l’obiettivo principale di questa stagione sarà veramente disputare una grande Europa League.
Cosa temere della formazione slovacca? Il ritmo: in Europa tutte le squadre danno sempre il massimo e quindi non bisogna mai sottovalutarle. Lo Slovan giocando in casa vorrà provare a vincere, tentare in qualche modo di mettere in difficoltà il Napoli.
Il suo pronostico? Credo che il Napoli potrà vincere, penso pure che giocherà bene e i suoi calciatori si esprimeranno al massimo.
(Franco Vittadini)