Il Napoli ne rifila 5 al Legia Varsavia in un match spettacolare allo Stadio San Paolo e si fregia della soddisfazione di aver concluso il gruppo D di Europa League in prima posizione e a punteggio pieno.
La formazione di Sarri è a tratti straripante: la squadra polacca non riesce quasi mai ad arginare le scorribande degli uomini offensivi. L’otto in pagella non arriva solo per quei due cali di attenzione che hanno consentito agli ospiti di segnare.
La squadra polacca esce con le ossa rotte dal San Paolo: sconfitta per 5 a 2 più che meritata per la formazione ospite che non ha mai dato l’impressione di credere nell’impresa. Trova due reti che rendono meno pesante da digerire la batosta subita.
Sono pochi gli episodi controversi del match ma lui se la cava bene. Giusta a nostro avviso la decisione di annullare la rete di Chiriches sul punteggio di 2 a 0 vista l’azione di disturbo di El Kaddouri ai danni di Kuciak.
L’ultimo atto della fase a gironi dell’Europa League vede opposte al San Paolo Napoli e Legia Varsavia. La squadra di Sarri, già qualificata come prima del gruppo D, si schiera con il consueto 4-3-3, sebbene molto rimaneggiato.
In porta Gabriel (voto 6) viene protetto da una linea difensiva composta da destra verso sinistra da Maggio (voto 6), Koulibaly (voto 6,5), Chiriches (voto 6) e Strinic (voto 6). A centrocampo la regia del gioco partenopeo è affidata a Valdifiori (voto 6,5), affiancato da David Lopez (voto 6,5) e dal giovane Chalobah (voto 7) nel ruolo di mezzali. In avanti il tridente offensivo è composto dalla presenza a sinistra di Mertens (voto 6), a destra di El Kaddouri (voto 6), e al centro di Insigne (voto 7) nel ruolo di centravanti atipico. I polacchi guidati da Cherchesov scelgono il 4-2-3-1 con Kuciak (voto 6,5) in porta, difeso da Bereszynski (voto 6) e Brzyski (voto 6) sulle fasce e dalla coppia Pazdan (voto 5)- Lewczuk (voto 5,5) al centro. A fare da diga in mezzo al campo vi sono Jodlowiec (voto 4,5) e Trickovski (voto 5,5), mentre sulla trequarti agiscono il talentuoso Duda (voto 5,5), Vranjes (voto 5,5) e Kucharczyk (voto 5,5). In avanti attenzione al capocannoniere della squadra Nikolic (voto 5).
Gli azzurri dominano letteralmente il primo tempo: i gol di vantaggio al momento sono 2, ma nessuno in casa Legia avrebbe potuto recriminare se il passivo fosse stato più importante. Premiamo il giovane centrocampista in prestito dal Chelsea autore di una prestazione fin qui di grande personalità condita da un gol da fuoriclasse. Un peggiore nel Napoli? Non c’è. Allora se proprio dobbiamo fare un nome indichiamo il meno attivo: il portiere verdeoro!
Atteggiamento troppo remissivo da parte della squadra polacca che viene schiacciata da quella partenopea. Gli uomini di Cherchesov avevano bisogno di una vittoria per sperare nel passaggio del turno, ma dopo questo primo tempo la strada appare veramente in salita. Il portiere polacco non può nulla sulle due reti subite ed evita che il passivo sia ancora più pesante. Il centrocampista regala ad Insigne il pallone del 2 a 0 con un passaggio arretrato “sanguinoso”: il suo errore potrebbe rivelarsi decisivo. (Dario D’Angelo)
Napoli
Praticamente inattivo per tutto il match. Incolpevole sulle due reti subite; non si sporca praticamente mai i guantoni.
L’ex Samp come sempre la fase offensiva e quella difensiva. Sul primo gol di Vranjes non è attentissimo e lascia partire in posizione regolare il neo-entrato Prijovic.
Roccioso è l’aggettivo che forse più gli si addice. Soprattutto nel primo tempo annulla il capocannoniere della squadra polacca Nikolic. (dal 68′ ALBIOL 5,5: Il suo ingresso in campo non è dei più azzeccati: si lascia scavalcare dal pallonetto di Trickovski e sbaglia il fuorigioco che consente a Prijovic di battere indisturbato Gabriel.)
Assieme al compagno di reparto soffre poco durante la partita. Trova la deviazione vincente di testa dopo l’angolo di Valdifiori ma l’arbitro ferma il gioco per il fallo di El Kaddouri sul portiere polacco. (dal 79′ LUPERTO s.v.)
Partita solida per lui: dalla sua parte il Legia non crea praticamente nulla.
Una certezza: quando viene chiamato in causa fa sempre il suo. Sforna tanti palloni utili per gli attaccanti ed è il primo a ricucire in ripiegamento. Sfiora la soddisfazione personale ma la traversa gli dice di no.
Sarri gli affida le chiavi del centrocampo e lui si rivela un ottimo custode. Dai suoi piedi nascono tante trame pericolose. Appare sulla buona strada per tornare sui livelli di Empoli.
Grande prestazione condita da un gol splendido per il giocatore in prestito dal Chelsea. Unica macchia un’ammonizione inutile a tempo quasi scaduto, ma il ragazzo si farà.
Vero mattatore del match: è lui che illumina la scena al San Paolo. Nel secondo tempo è suo l’assist per il 3 a 0 di Callejon; poi inizia lo show individuale con due gol di destro dalla distanza che fanno impazzire il San Paolo. Sfiora il gol in un altro paio di occasioni, una in particolare dopo una serpentina alla Messi. Sarri ha una freccia in più nella sua faretra.
Nel primo tempo fa impazzire la retroguardia polacca con spunti a ripetizione. Trova il gol dopo un’ingenuità di Jadowliec ma l’esperimento di Sarri che voleva vederlo da falso nueve è pienamente riuscito. (dal 55′ CALLEJON 7: Spinge il rete il pallone del 3 a 0 pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. Qualche minuto dopo colpisce il palo sugli sviluppi di uno slalom speciale realizzato da Mertens. Anche lui difficilmente fallisce l’approccio alla partita)
Degli uomini offensivi è quello più in ombra di tutti. Spreca una ghiotta occasione per mettersi in mostra.
Prestazione convincente per i suoi dinanzi ad un’avversaria di caratura nettamente inferiore. Sorride la fase offensiva, meno quella difensiva: ma vincere oggi era ciò che contava e dopo sei successi su sei in Europa non può non meritare un plauso.
Legia Varsavia
Para il parabile, non di più. Raccoglie il pallone nella propria rete in 5 occasioni: non sarà facile dimenticare l’assedio portato alla sua porta.
Il migliore del reparto di difesa. Nel primo tempo si rende protagonista di qualche buona chiusura su Mertens.
Comincia bene mostrando i muscoli, poi viene sommerso dalla mareggiata azzurra.
Fa leggermente meglio del compagno di reparto. Salva sulla linea dopo un’azione “alla Messi” di Mertens. Anche lui nel finale tira un sospiro di sollievo.
Riesce a contenere come può El Kaddouri, ma quando Mertens si sposta sulla sua fascia cominciano i guai.
Commette un errore imperdonabile regalando ad Insigne il pallone del 2 a 0. Da lì solo sofferenza.
Si regala la soddisfazione di segnare un gol al San Paolo con un sinistro ben indirizzato. Per il resto fa quel che può.
Tenta più di una volta di sfruttare la sua accelerazione ma viene contenuto senza problemi da Chalobah e David Lopez.
Partita anonima per lui. Non riesce praticamente mai a farsi vedere in fase offensiva. (dal 79′ DYEGO s.v.)
Il talento più importante della formazione polacca delude le aspettative. In qualche occasione cerca di mettere in mostra le proprie qualità, ma a parte l’ottimo tocco di palla non notiamo altro. (dal 71′ TRICKOVSKI 6,5: Ha giusto il tempo per sfornare l’assist del 2 a 5 firmato da Prijovic)
Doveva essere l’attaccante che avrebbe tenuto impegnata la coppia di centrali partenopei, ma praticamente non tocca mai il pallone. Leggendo le sue statistiche personali ci saremmo aspettati qualcosa di meglio. (dal 60′ PRIJOVIC 7: Il migliore dei polacchi, tramuta in oro tutti i palloni che tocca. Suo l’assist da cui scaturisce il gol del momentaneo 1 a 3, sua la rete di testa allo scadere che fissa il punteggio sul 2 a 5.)
Ne prende 5 dal Napoli, e visto l’atteggiamento remissivo dei suoi gli va anche bene. Fin dall’inizio si capisce che il Legia ha preparato una partita di sola difesa: una scelta incomprensibile per chi è costretto a vincere per sperare nel passaggio del turno.
(Dario D’Angelo)