Il Bologna batte il Napoli per 3 a 2 nell’anticipo delle ore 12:30 di scena al “Dall’Ara” rendendosi protagonista della sorpresa più clamorosa della 15^ giornata di Serie A. Grande rammarico per un Napoli che si sveglia troppo tardi e cede la vetta della classifica all’Inter. Un grandissimo Bologna per quasi un’ora e mezza mette a nudo i difetti del Napoli di Sarri. Vittoria più che meritata per i ragazzi di Donadoni che con questa vittoria abbandonano provvisoriamente le zone basse della classifica. Il Napoli dorme per 86 minuti e poi si risveglia grazie ai colpi di Higuain. Peccato che si atroppo tardi per riequilibrare un match compromesso da errori individuali e di squadra. La speranza dei partenopei è che questo passo falso non si riveli decisivo nella corsa Scudetto. Partita difficile da gestire visto il grande nervosismo in campo soprattutto sponda Napoli. Sul primo gol di Destro lascia andare l’attaccante rossoblu nonostante il fuorigioco, ma non è colpa sua se il guardalinee non ravvisa la posizione di offside del bomber felsineo. Nella gestione dei cartellini non sempre appare coerente.
L’anticipo delle 12:30 della 15^ giornata di Serie A vede in campo Bologna e Napoli. La formazione di Donadoni sceglie per il match al Dall’Ara un 4-3-3 che potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto in contropiede. Davanti al portiere Mirante (voto 7,5), compongono la linea difensiva, da destra verso sinistra, Rossettini (voto 7), Oikonomou (voto 6,5), Gastaldello (voto 6) e Masina (voto 6,5). A centrocampo i rossoblu fanno affidamento sulle qualità di palleggio del giovane Diawara (voto 7), affiancato da Taider(voto 6) e Rizzo (voto 6)nel ruolo di interni di centrocampo. A comporre il tridente offensivo sono sugli esterni i rapidissimi Brienza (voto 6,5) e Mounier (voto 6,5), a supporto della punta centrale Mattia Destro (voto 7).
Dall’altra parte il Napoli di Sarri, capolista in solitaria della nostra Serie A, sceglie a sua volta il 4-3-3, sebbene in questo caso il modulo venga interpretato con una ricerca maggiore del possesso palla rispetto a quanto fatto dai felsinei. Confermato tra i pali Reina (voto 6), a destra e a sinistra agiscono rispettivamente Hysaj (voto 5,5) e Ghoulam (voto 6), con Koulibaly (voto 5,5) e Albiol (voto 5), a protezione dell’estremo difensore spagnolo. A centrocampo il compito di creare gioco spetta a Jorginho (voto 5), con Allan (voto 5,5) e Hamsik (voto 6)a intervallare contrasti e inserimenti offensivi. Confermatissimo il tridente offensivo formato da Callejon (voto 6,5) a destra, Insigne (voto 6) a sinistra e Higuain (voto 5,5) al centro.
La squadra di Donadoni affronta il primo tempo a ritmi folli mettendo seriamente in crisi l’impianto di gioco del Napoli. I rossoblu entrano negli spogliatoi con 2 gol di vantaggio meritatissimi. La domanda è: fino a quando riusciranno a viaggiare a questa velocità? L’ex portiere del Parma è prodigioso in almeno due occasioni su Callejon. Rischia di diventare l’incubo dello spagnolo e se i suoi all’intervallo sono sopra di due gol è anche merito suo! Il “peggiore” solo per modo di dire: marcare Higuain non è mai facile, spesso accorre in suo aiuto Oikonomou.
I ragazzi di Sarri sono in balia dei felsinei. Nonostante le occasioni create con Callejon e Insigne il risultato, a fronte di quanto visto nei primi 45′, premia la squadra che ha meritato di più. La difesa sembra ricordare la fragilità delle scorse annate: saprà rimediare il mago Sarri? Per due volte va vicinissimo al gol trovando in entrambe le occasioni gli interventi miracolosi di Mirante. Senza dubbio il migliore degli azzurri. Sul gol del vantaggio del Bologna ha grosse responsabilità: lascia partire Destro sul filo del fuorigioco e non riesce a impedire in nessun modo che l’ex Milan e Roma calci verso la porta di Reina. (Dario D’Angelo)
Soprattutto nel primo tempo diventa l’incubo degli attaccanti del Napoli. Salva il risultato in più di un’occasione e se il Bologna riesce a portare a casa i 3 punti è molto merito suo. Nel finale non può nulla sui due gol di Higuain.
Grande partita per l’ex Cagliari che trova il gol di testa e in più si rende protagonista di una partita attenta in fase difensiva.
Autore di una grande partita fino ai 2 gol di Higuain: quando il Pipita si accende non ha la forza per contrastarlo a dovere.
Per gran parte del match riesce ad imbrigliare Higuain e gli altri attaccanti del Napoli grazie ad un ottimo lavoro collettivo. Nel finale non è esente da colpe sul gol del 3-1 del Pipita.
Alterna copertura e spinta offensiva: è tra le sorprese più belle di questo Bologna.
Prende una quantità di falli industriale. Prezioso anche in fase d’impostazione, con Donadoni può tornare ad ad antichi splendori.
Partita straripante per il giovane playmaker che conferma se ce ne fosse bisogno di avere a disposizione qualità tecniche e atletiche fuori dal comune. Fa girare il pallone con l’esperienza di un 35enne, corre a tutto campo e serve l’assist dell’1 a 0 a Destro: cosa volevate di più? (dal 92′ PULGAR: s.v.)
Interpreta il ruolo di mezzala senza disdegnare né le coperture né gli inserimenti: grandi margini di miglioramento per un giocatore prezioso. (dal 74′ I. MBAYE 6: La sua freschezza atletica si rivela utile quando le gambe dei compagni iniziano a girare con minore intensità.)
La solita spina nel fianco per le difese avversarie: suo l’assist per il colpo di testa vincente di Rossettini; sfiora anche la soddisfazione personale con un calcio di punizione di sinistro a giro parato da Reina. (dal 65′ BRIGHI 6: Fa quello che gli viene richiesto: tanta legna a metà campo)
Il francese percorre tutta la fascia destra con grande spirito di sacrificio. La sua tecnica ispira molte giocate offensive rossoblu.
Con l’arrivo di Donadoni è tornato ad essere il bomber implacabile delle scorse annate. Mette a segno una doppietta decisiva ai fini della vittoria del Bologna, e non è raro vederlo nella propria area di rigore per aiutare i suoi a difendere. Giocatore ritrovato.
Il primo allenatore a sconfiggere Sarri dal punto di vista prettamente tattico. Studia la partita alla perfezione e ha il merito di aver ridato fiducia ad elementi imprescindibili del suo collettivo. Il Bologna è in ottime mani.
B
Se sui primi due gol può fare poco o nulla, sul terzo gol, quello che si rivelerà decisivo ai fini della sconfitta, è il principale colpevole. La peggior partita della sua annata.
Dalla sua parte Brienza e Masina fanno il bello e il cattivo tempo. Partita da dimenticare. (dal 63′ MAGGIO 6: Il suo ingresso in campo è positivo: dona sicurezza e solidità ad un reparto allo sbaraglio per oltre un’ora)
Soprattutto sul primo gol di Destro si fa trovare impreparato rendendosi protagonista di una marcatura troppo larga.
Soffre come tutto il reparto difensivo: non è la solita saracinesca e gli inserimenti alle spalle dei “piccoli” rossoblu lo mettono chiaramente in difficoltà.
L’intraprendenza di Mounier lo costringe alla fase che ama meno: quella difensiva. Soltanto nel finale si rende protagonista di un paio di cross insidiosi.
Anche in una partita negativa riesce a fare il suo a metà campo. Sfiora anche il gol nel secondo tempo con una progressione culminata con un tiro a giro che sfiora l’angolino. (dal 76′ DAVID LOPEZ: s.v.)
Perde nettamente il duello tra playmaker con Diawara. Tanti, troppi errori tecnici per l’ex Verona.
Alterna cose positive ad altre meno buone. Nel finale è suo l’assist dell’illusorio 2 a 3 per Higuain.
Nel primo tempo è il migliore dei suoi: solo un super-Mirante e il legno gli negano la gioia del gol. Nel secondo tempo Sarri lo sostituisce per provare a cambiare volto al match. (dal 65′ MERTENS 6: Si incaponisce più di una volta nel tentativo di trovare la giocata risolutiva. Prova qualche tiro dal limite ma non impegna più di tanto Mirante)
Per oltre un’ora sembra il giocatore nervoso e inconcludente dello scorso anno: poi dall’87’ si accende e per la difesa del Bologna sono guai. Inventa dal nulla due gol uno più bello dell’altro che mettono in bilico un match all’apparenza chiuso. Se la partita fosse durata 5 minuti in più, avremmo scommesso sulla sua tripletta: ma con i “se” non si vince lo Scudetto.
Tenta più volte la giocata alla ricerca della superiorità numerica, ma spesso viene chiuso. Nel finale trova d’esterno destro un pallone pregevolissimo da cui scaturisce l’1-3 firmato da Higuain.
Il maestro Sarri sbaglia per la prima volta la lettura di una partita di campionato alla guida del Napoli: soccombe nel confronto con Donadoni. Anche a lui però, ogni tanto sono concessi degli errori da cui trarre insegnamento.
(Dario D’Angelo)