Come servire un poker e riuscire comunque ad avere paura della beffona finale… Una vittoria larga, convincente, a tratti esaltante del Napoli non basta a Sarri, infuriato nel finale per i due gol concessi al Benfica dopo i 4 segnati: il tecnico degli azzurri può comunque sorridere, a bocce ferme, anche perchè il Benfica non perdeva da aprile a Monaco di Baviera. E perchè il suo Napoli ha messo sotto clamorosamente una delle migliori squadre d’Europa, che ogni anno arriva in fondo ad Europa o Champions League. In rete Mertens (doppietta), Hamsik e Milik su rigore; per i portoghesi gol di Gonçalo Guedes e Salvio, entrati a partita in corso. Primo posto solitario dei partenopei, padroni del girone B.



Sarebbe stato 8 o anche 8,5 senza i cali di tensione nel finale. Che però sono uno stimolo a migliore ancora. Per diversi momenti del match, sembrava quasi non ce ne fosse bisogno…

Travolto dall’inizio di secondo tempo degli azzurri, affonda per errori individuali e di reparto. Aggiusta le cose in termini di punteggio ma la figura barbina resta.



Vicino all’azione, attento nella gestione degli episodi, aspetta sempre qualche istante per prendere la decisione corretta, confrontandosi con gli assistenti. Come in occasione del rigore.

Un primo tempo all’altezza delle attese, ricco di spunti e – soprattutto – beneaugurante per il Napoli di Sarri: al 45° al San Paolo è 1-0 per gli azzurri, grazie al solito gol del capitano Hamsik, il suo sigillo numero 101 con la maglia del Napoli! Prima frazione di gioco subito divertente, incerta, tattica e allo stesso tempo esuberante nel suo svolgimento: prima un tentativo di Milik (voto 6) dopo 30 secondi, poi doppia occasione per Mitroglu (voto 6) – nel giro di pochi minuti – a spaventare un po’ Reina (voto 6) & soci, mettendo in chiaro che il Benfica è squadra temibile e presente mentalmente quanto il Napoli. Ma l’avvio funge solo da antipasto per una sfida che si accende definitivamente al minuto 20: Alex Grimaldo (voto 6,5) toglie a Callejon (voto 6) un pallone gentilmente recapitato da Mertens (voto 6,5), nello schema più pericoloso per la difesa di Rui Vitoria. Sul calcio d’angolo conseguente, anticipo sul primo palo di Hamsik (voto 7), che brucia Fejsa (voto 5,5) e insacca l’1-0. La bolgia del San Paolo aumenta l’autostima degli azzurri e – seppure il Benfica non arretri, anzi resti quasi sempre nella metà campo avversaria – il Napoli gestisce con autorevolezza la seconda metà di tempo, andando al tiro con Hamsik e Allan (voto 6,5, ma quanto corre?) e non concedendo altre occasioni all’attacco portoghese. Ci aspetta un grande secondo tempo, da vivere tutto d’un fiato!



Lascia sfogare il Benfica, togliendo però la pericolosità alle offensive lusitane. E colpisce al momento giusto, indirizzato la serata. Il gol di testa che per ora decide la sfida ma anche una partita da incursore, regista, uomo ovunque del Napoli. Personalità e classe. Tecnicamente sarebbe l’unico non convincente/non giudicabile, visto che esce quasi subito, pagando dazio sulla velocità di Grimaldo e facendosi male. Saremo un po’ severi, ma ci sembra la fotografia più fedele…

Gioca per lunghi tratti meglio del Napoli, tiene palla e rischia anche di segnare in avvio. Ma è un po’ troppo leggero al tiro. Incontenibile sulla fascia sinistra, mette in difficoltà Hysaj come Semedo fa con Ghoulam dall’altra parte, salvando anche un gol fatto di Callejon. Ha sulla coscienza l’inserimento di Hamsik che porta al gol del vantaggio azzurro. (Luca Brivio)

Napoli

Un paio di interventi importanti, uno in particolare su Mitroglu all’inizio, ma anche qualche passaggio a vuoto non da lui. Sufficienza sofferta.

Soffre tanto Grimaldo nel primo tempo, prima di vivere una ripresa più tranquilla.

Lascia il campo infortunato, al primo tentativo di rincorrere il velocissimo Alex Grimaldo in inserimento.

Giganteggia, concedendo qualche occasione a Mitroglu ma in generale rubando l’occhio per fisicità e prepotenza in anticipo.

Una grande partita macchiata dalle distrazioni nel finale. Una delle quali, l’ultima, apre la porta a Salvio.

Una sorta di motorino umano. Quantità a livelli industriali, impressionante.

Uno dei pochi a rischiare il 6, perchè da uno come lui non ci si aspettano certi errori gratuiti al passaggio. Mette in porta Guedes per il 4-1.

Perno centrale insostituibile della squadra, segna e costruisce gioco, il migliore assieme a Mertens.

L’intesa con il collega belga è un fattore per il Napoli. Tagli, assist, inserimenti… un incubo per ogni avversario.

Niente di impressionante, anzi è tra quelli che si vedono di meno. Ma quando c’è da timbrare il cartellino non sbaglia.

La punizione è bellissima, la sua prestazione da incorniciare. Primi sigilli in Champions League, meritati.

La responsabilità del gol di Guedes è di Jorginho, lui cerca di metterci una pezza senza riuscirci. Per il resto grande prova al debutto.

Cerca di farsi venire appetito quando la tavola è ormai sparecchiata… La festa è solo rimandata. 

 

All.SARRI 7: A tratti il suo Napoli è meraviglioso, molto meglio di quello dello scorso anno con Higuain. Si arrabbia per il finale ma il futuro sembra roseo… con sfumature azzurre.

Benfica

Secondo tempo da dimenticare, sbaglia praticamente tutto. Quando parliamo di errori di singoli e di collettivo, ecco, i primi sono quasi tutti suoi.

Tra i pochi a non affondare totalmente, bello l’assist nel finale per Salvio.

Scatenato nel primo tempo, è il migliore dei suoi per gran parte della partita. Esterno di alto livello.

Quando Mertens lo punta (ad esempio sulla punizione che porta al 2-0) lui trema e parecchio. Confuso come i compagni, soprattutto sui calci piazzati.

Travolto dalla marea azzurra nel secondo tempo, in realtà non soffre particolarmente Milik. Ma quando si inseriscono gli esterni…

Uomo mercato del Benfica, interessa all’Inter. E il buon primo tempo la dice lunga sul perchè, vista la giovane età.

Si perde Hamsik sull’1-0 da calcio d’angolo e lo stende nel secondo tempo, esasperato dalla grande prova dello slovacco, beccandosi un giallo sacrosanto.

Si vede molto poco ed esce per problemi fisici, mettendo fine all’agonia tecnica.

Un paio di cross in tutto il match e tanta ombra e penombra per lui.

Essendo un attaccante il suo mestiere sarebbe quello di segnare. Peccato, perchè per il resto è positivo, ma in quello manca parecchio…

Soprattutto in avvio c’era spazio per il greco per fare meglio. Veniva da un buon periodo di forma e da diversi gol segnati, Hysaj e Reina stavolta lo tengono all’asciutto.

Entra, scarta il regalo di Jorginho, scatta alla grande e semina Maksimovic e Reina. Bel gol. 

Anche per lui realizzazione di classe, su assist di Almeida. Stop e tocco alle spalle del portiere, con ringraziamento a Ghoulam.

 

All.RUI VITORIA 5: Non riesce a capire i trabocchetti tattici di Sarri e ci casca in pieno, crollando (più che cadere) nell’imboscata degli azzurri. Serata tetra.

 

(Luca Brivio)