E’ il campione dello skateboard, la promessa italiana della nuova disciplina olimpica, presente a Tokyo 2020: Alessandro Mazzara a soli 14 anni sta facendo cose straordinarie in questo sport e potrebbe essere anche il più giovane atleta presente a Tokyo. Mazzara, siciliano d’origine, con la tavola è capace di ogni cosa e ha già battuto atleti molto più grandi di lui, dando ulteriore visibilità a uno sport incredibilmente tecnico e particolarmente popolare tra i più giovani. Ecco quindi che proprio Alessandro Mazzara  ci ha raccontato tutta la sua passione per la tavola: eccolo in questa intervista esclusiva a IlSussidiario.net.



Come hai iniziato a fare skateboard? Allora ho iniziato a fare skate per caso un giorno papà mi ha portato allo skatepark e da quel giorno non ho più smesso.

14 anni ma hai già battuto atleti più grandi di te, un palmares invidiabile… Sì è stata una grande emozione. Ma non è quella la cosa più importante per me quanto invece condividere con i grandi dello skateboarding esperienze di questo tipo, essere uno di loro.



Alle prossime Olimpiadi lo skateboard sarà sport olimpico: il tuo primo obiettivo sarà andare a Tokyo? Il mio primo obbiettivo è di poter skateare tanto strutture di livello e nella mia città questo non è possibile quindi per migliorare dovrò viaggiare….poter andare alle olimpiadi per me è un sogno.

Punti a una medaglia per le Olimpiadi? Io punto a esserci intanto e poi si vedrà.

Chi sono gli atleti più forti al mondo e gli atleti italiani più forti? Americani e Brasiliani per la storia e le strutture hanno un livello altissimo, sono tanti i nomi che dovrei fare. Nella Nazionale c’è Ivan Federico che skaeta da un po’ di anni alla pari dei più forti al mondo poi insieme a me ci sono Andrea Casasanta e Indro Martinenghi.



Potresti essere anche l’atleta più giovane in questo sport a Tokyo:  cosa pensi di tutto questo? Penso che questa sia una grande opportunità per me ma soprattutto per lo skate in generale, come si dice….una figata!

Skateboard vuol dire anche donna, pensi che sia uno sport che possano praticare? C’è un circuito di questa disciplina anche per loro? Si, c’è già un circuito per loro e il livello delle donne skaeters è allucinante.

Ti piacerebbe provare a fare una gara con una donna in questo senso, magari la più forte del mondo… Si, perché no

Quali sono state le persone più importanti che ti hanno aiutato a praticare questa disciplina, i tuoi genitori quanto ti hanno aiutato? I miei genitori mi aiutano un sacco mi sono stati sempre vicino, hanno sempre assecondato la mia passione. loro sono una parte fondamentale per me.

Quante ore dedichi agli allenamenti? segui un tipo di dieta alimentare particolare e come ti concentri prima delle gare? Skaeto quasi tutti i giorni, e non seguo una dieta alimentare ancora. Per le gare non ho una tecnica particolare, penso solo a divertirmi.

Qual è il momento più bello della tavola, l’adrenalina che si prova, le curve che si fanno? Tutto quello che fai con la tavola ti da adrenalina dalla semplice spinta all’air più alto.

Cosa vuol dire la passione per lo skateboard? Vuol dire tante cose che ne fanno una grande esperienza di vita.

Skateboard significa anche una tipologia particolare, dalla musica all’abbigliamento, cosa vuol esprimere, quale messaggio vuole dare questo sport? Sì è vero siamo riconoscibili, pantaloni magliette e scarpe bucate ahahah ma ognuno con il proprio stile. Lo skate è puro e basta poco per divertirsi.

Hai detto che vorresti più spazi per questo sport, soprattutto a Roma la tua città, come si potrebbe fare? Molto semplice, costruire una bowl.

Come riesci a conciliare le gare con la scuola, cosa vorresti fare oltre la carriera di atleta? Frequento il primo liceo e faccio parte del progetto studente atleta ed è così che riesco a essere aiutato nei giorni di assenza.

Quali sono le tue passioni, i tuoi sogni, le persone che vorresti incontrare? La mia vera passione è lo skate, mi piace anche andare in moto e ascoltare musica. Mi piace sempre incontrare i miei amici skater che vivono in America o in Brasile per poterci skateare insieme.

Quanto sei legato a Roma, la tua città? Devo dire che non ho un forte legame anche perché sono di origini siciliane quindi penso che presto per lo skate sarò destinato ad andar via

 

(Franco Vittadini)