Lazio Zurigo finisce con il risultato di 1-0 per i padroni di casa. All’Olimpico scende in campo la squadra di Reja, gli ospiti sono gli elvetici dello Zurigo che due settimane fa nella capitale svizzera riuscirono a trovare un pareggio per 1-1, frenando la corsa dei capitolini fermi nella classifica del girone a quota 2 punti. In casa i biancocelesti, che tanto sta facendo bene in Serie A, non possono che puntare alla vittoria dato che affrontano una formazione del tutto abbordabile anch’essa a soli 2 punti in classifica come pure i rumeni del Valsui.
Reja si affida alla coppia Rocchi-Klose, esordio stagionale per i 2 bomber, mai insieme dal primo minuto, dietro agiranno due linee compatte che vedono sulla mediana Ledesma e Cana e in difesa Dias e Diakitè infine sulle fasce il mister friulano sceglie Zauri e Lulic sulla sinistra e Radu e Sculli sulla corsia di destra. Gli avversari si presentano con un modulo speculare, 4-4-2, in avanti Mehemedi e Alphonse, attaccanti sconosciuti ai più. I padroni di casa vorrebbero fare la partita ma la prima occasione da gol capita sui piedi di Chikhaoui che impegna seriamente Marchetti, poi i biancocelesti cominciano a macinare gioco e al 7′ liberano Cana al tiro da fuori, palla insidiosa che Leoni blocca in due tempi. Gli svizzeri operano un leggero cambio di modulo in corsa passando dal 4-4-2 al 4-2-3-1, ciò permette agli ospiti di controllare meglio il centrocampo bloccando i filtranti di Ledesma e Cana; inoltre quando è chiamata ad impostare, lo Zurigo manovra diligentemente ma tuttavia con poca efficacia realizzativa in quanto i suoi componenti sono spesso imprecisi. Dal canto suo la Lazio non ci mette quella verve minima per provare ad impensierire gli avversari operando un gioco lento e prevedibile. I minuti passano senza emozioni e la passività della Lazio permette allo Zurigo di prendere man mano coraggio sviluppando azioni soprattutto sulla corsia di sinistra dove Zauri non è molto puntuale negli interventi e ha a che fare con il vivace Chiakhaoui, fin’ora il più ispirato dei suoi. Sul tramonto del primo tempo i biancocelesti riescono a rialzarsi e arrivare in 2 occasioni vicino al vantaggio; prima al 34′ con Lulic che improvvisamente si accentra dalla corsia di sinistra e arma un destro molto potente che costringe Leoni al tuffo, poi ad un minuto dal termine Klose sfida tutta la retroguardia svizzera lanciandosi in un coraggioso slalom ma una volta davanti a portiere ottiene solo un corner. Reja dovrà operare qualche accorgimento perchè la sua formazione manca di fantasia e quindi di pericolosità.
La Lazio nella ripresa opera subito due cambi, escono Lulic e un poco ispirato Klose ed entrano Brocchi e Cissè. I primi 10 minuti scorrono sulla scia del primo tempo, Lazio che cambia il modulo passando al 4-3-3 ma non l’atteggiamento in campo denotando ancora poco movimento collettivo e conseguentemente gioco noioso caratterizzato per lo più da lanci lunghi improduttivi. Lo Zurigo si ripresenta con gli undici iniziali e sfrutta la poca lucidità degli avversari; l’azione emblematica avviene al 55′ quando da un lancio di Leoni la palla arriva ad Alphonse che scappa indisturbato a Zauri ma una volta in area Marchetti coraggiosamente gli si para davanti abbrancando la presa. Tutto cambia tre minuti più tardi, Ledesma segue l’azione dei compagni e servito al limite dell’aera batte al volo calciando di poco fuori. Questa pericolosa azione spaventa gli svizzeri e permette alla Lazio di prendere in mano le redini del gioco capitanata da un arrembante Brocchi la cui determinazione è premiata con il gol del vantaggio al minuto 63: Cissè colpisce al volo di tacco e serve alle sue spalle il numero 32 che arma un destro preciso spedendolo sotto la traversa. Ora la Lazio appare veramente la padrona di casa mostrando un bel gioco e superiorità fisica in ogni reparto come nell’azione che al 69′ si snoda sulla destra e vede protagonisti Zauri e Cissè, è ottimo il dialogo tra i due che termina con il tiro del franco-senegalese di poco a lato. Lo Zurigo va sparendo col passare dei minuti mentre i biancocelesti sfruttano molto bene le ripartenze azionate dai break a centrocampo di Cana e Brocchi arrivando spesso al tre contro due ma non riuscendo mai a imbucare la seconda marcatura né con Cissè né con Rocchi. Gli ospiti si rendono protagonisti solo di flebili azioni che svaniscono per lo più tra le mani di Marchetti, oggi in versione Brave Heart dato che non si tira mai indietro quando c’è da uscire rischiando in più occasioni la capoccia. Le successive sostituzioni non cambiano niente negli equilibri del match che dopo tre minuti di extra time si conclude a favore della Lazio. Gli aquilotti hanno giocato una partita dai due volti; se nel primo tempo sembrava quasi che snobbassero questa competizione pensando già al Parma, nella seconda frazione il capopopolo Brocchi ha acceso la miccia accendendo una squadra che merita di andare il più possibile avanti in Europa League, vuoi per gli uomini di cui dispone, vuoi per i sogni di gloria di una piazza che ha bisogno di vincere qualcosa di importante.
Lazio (4-4-2): Marchetti 6,5; Zauri 5 (33′ st Konko sv), Diakite 6, Dias 6, Radu 6; Lulic 6 (1′ st Brocchi 6,5), Cana 6, Ledesma 5,5, Sculli 5,5; Klose 5,5 (1′ st Cisse 6,5), Rocchi 6. A disp.: Biazzarri, Crescenzi, Hernanes, Kozak. All.: Reja
Zurigo (4-4-2): Leoni 6; P. Koch 6, Beda 5,5, Teixeira 5, Rodriguez 6; Mehmedi 6 (21′ st Chermiti 5,5), Aegerter 5,5, Zouaghi 6, Djuric 5 (32′ st Schonbachler sv); Chikhaoui 6 (17′ st Magnin 5,5), Alphonse 6. A disp.: Guatelli, R. Koch, Barmettler, Buff. All.: Fischer
Arbitro: Koukoulakis
Marcatori: 17′ st Brocchi
Ammoniti: Diakite, Sculli, Cana (L), P. Koch, Chermiti (Z)
Espulsi: nessuno
Marchetti 6.5: come ho già precedentemente citato durante la cronaca questa sera Federico veste i panni di William Wallace difendendo la sua porta con ogni mezzo e rischiando in numerose uscite pure la testa. Coraggioso.
Dias 6.5: in difesa la sua presenza è troppo utile, puntuale in ogni intervento.
Diakite 6.5: roccia granitica, gli avversari si scontrano contro la sua possenza.
Zauri 6: nel primo tempo è spesso spaesato, nel secondo ricalca la buona prestazione della squadra.
Radu 5.5: non spinge quanto potrebbe dato che gli avversari si chiamano solo Zurigo.
Sculli 6: partita fatta di alti e bassi ma la sufficienza c’è tutta.
Cana 6.5: ruba palloni in una maniera impressionante, sta tornando il vecchio capitano del Marsiglia.
Ledesma 6: se nella prima frazione la Lazio è poco creativa lui ha qualche colpa essendo il play maker; il secondo tempo non è male e porta a casa la pagnotta.
Lulic 5: oggi non mette quella corsa che lo ha dal suo esordio contraddistinto, salvo solo la fucilata nel primo tempo.
Klose 5: il tedesco sarà anche un po’ stanchino e oggi lo si vede chiaramente, sostituito giustamente da Reja all’intervallo.
Rocchi 6: buona partita va spesso vicino al centounesimo gol.
Cissè (dal 45′) 6.5: da dinamicità alla sua squadra muovendosi bene sulla corsia di destra.
Brocchi (dal 45′) 7: il migliore in campo, entra e cambia da solo il volto dalla partita mettendoci quella grinta che da sempre lo hanno contraddistinto.
Reja 6: mette una formazione stanca e immobile nel primo tempo, si sa correggere bene durante l’intervallo, i cambi gli hanno regalato la vittoria.
Leoni 6: buona partita ma sul tiro di Brocchi può farci poco.
Kock 5: troppo timido e impreciso.
Bedà 5.5: il primo tempo ostacola bene gli attacanti avversari, quando la Lazio spinge di più entra in crisi.
Teixeira 5: poco lucido e avventato.
Radriguez 6: sufficienza meritata perchè nel primo tempo sfrutta la passività degli avversari spingendo bene sulla sua corsia.
Aegerter 5: non da ai compagni quella dinamicità fondamentale.
Alphonse 6: uno dei più attivi e pericolosi ma è spesso impreciso.
Zouaghi 5: spesso fuori dal gioco.
Djuric 5: non offre mai una giocata che potrebbe cambiare le sorti della partita, eppure io mi ricordo un suo favoloso gol a San Siro contro il Milan.
Mehemedi 6: punge ma non ferisce mai.
Chikhaoui 6.5: tra i compagni è il calciatore che più si mette in mostra: dribbling, vivacità e buoni spunti. Sostituito inspiegabilmente.
(Giorgio Davico)