Niente voli pindarici per la Lazio di Edy Reja. I biancocelesti vengono fermati in casa dal Chievo per 1-1, confermandosi vera e propria bestia nera dei capitolini (ultima vittoria all’Olimpico nel 2003). Una partita dominata dai padroni di casa i quali, però, faticano a trovare spazi con i veronesi sempre chiusi e organizzati in difesa. A sbloccare la partita ci pensa Hernanes con una punizione allo scadere del primo tempo. Ma nella ripresa il Chievo riagguanta il pareggio con Cesar che inchioda il match sull’ 1-1. Un risultato che permette agli uomini di Pioli di allungare a 6 la striscia positiva di risultati. In casa Lazio tanti fischi e un’occasione buttata per allungare sulle dirette rivali.



Pronti via e Lazio subito pericolosa due volte con Kozak: prima è Frey a salvare quasi sulla linea di porta, poi è Sorrentino a respingere la pericolosa conclusione del ceco. Al 16’ si fa vivo il Chievo con una punizione di Pellissier che trova attento Muslera in tuffo. Il match stenta a decollare fino al 40’ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Dias svetta di testa, ma il salvataggio provvidenziale di Fernandes sulla linea di porta, evita un gol fatto. Gioia rimandata cinque minuti più tardi grazie alla magia di Hernanes. L’invenzione arriva nel secondo minuto di recupero, quando il talento di Recife calcia una punizione dai 30 metri che non lascia scampo al portiere Sorrentino. Per il brasiliano è il sesto gol stagionale e per il Chievo l’imbattibilità si ferma dopo 406 minuti di campionato.



Nella ripresa la Lazio sparisce lasciando campo e metri ai clivensi, i quali si rendono pericolosi in due occasioni: prima Fernandes di testa e poi Sardo con il piatto, collezionano due nitide palle gol sventate da Muslera. Ma il portiere uruguayano deve arrendersi al 19’ quando, su corner di Bogliacino, Cesar anticipa Dias sul secondo palo e insacca in rete. Doccia fredda per i biancocelesti che provano a gettarsi in avanti più con il cuore che con la razionalità. Al 75’ Bresciano spara alto un tiro dai 25 metri e quando Reja decide di sostituire Hernanes e Zarate con Sculli e Mauri, ecco piovere i fischi dalle gradinate. Il Chievo prova il colpaccio con Pellissier allo scadere, ma il suo tiro viene respinto dal muro Lichtsteiner. Finisce così 1-1. La Lazio rallenta ancora, ma questa volta dietro si comincia a correre (vincono Udinese, Palermo e Juventus). Il Chievo continua a sorprendere, confermandosi squadra ostica per tutti e pronta a dare battaglia già dalla prossima sfida contro il Cagliari.



 

Tabellino

 

LAZIO-CHIEVO VERONA 1-1 (primo tempo 1-0)

 

Reti: 47’pt Hernanes (L); 18’st Cesar (C)

 

Lazio (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu (19’pt Scaloni); Brocchi, Matuzalem, Bresciano; Hernanes (24’st Sculli); Kozak, Zarate (33’st Mauri). A disp: Berni, Stendardo, Gonzalez, Ledesma. All.: Reja

 

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Sardo (26’st Morero), Cesar, Mantovani; Guana (16’st Pulzetti) Rigoni, Jokic; Bogliacino; Pellissier, Moscardelli (1’st Thereau). A disp: Squizzi, Constant, Fernandes, Granoche. All.: Pioli.

 

Arbitro: Baracani

 

NOTE: Ammoniti: Biava, Kozac (L); Moscardelli, Mantovani, Pulzetti, Fernandes (C)

 

Recupero : 2’ p.t; 3’ s.t.

 

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MUSLERA 6: Dà sicurezza al reparto con uscite sicure e precise. Incolpevole sul goal.
LICHTSTEINER 6: Solita corsa e grande attenzione in fase difensiva dove è provvidenziale allo scadere su un tiro di Pellissier. Le sue percussioni in avanti sono costanti ma imprecise, vanificando spesso qualche occasione importante
BIAVA 6: insieme a Dias erge un muro praticamente invalicabile, mai in difficoltà.
DIAS 6,5: Perfetto nei disimpegni e in fase difensiva dove non concede niente sia a Moscardelli che a Pellissier. Pesa sulla sua coscienza però il gol di Cesar che nell’occasione, prende bene il tempo e anticipa il brasiliano
RADU s.v.: È costretto a lasciare il campo per infortunio dopo appena un quarto d’ora.
dal 18’ SCALONI 5: Lionel non ha il passo di Radu e si vede. Nella ripresa cala vistosamente ed è proprio dalla sua parte che il Chievo si rende più pericoloso.
MATUZALEM 6: Fa bene sia la fase di interdizione che quella di costruzione assicurando quantità e qualità.
BROCCHI 6,5: tanta corsa e sacrifico. È sempre l’ultimo a mollare, anche quando si va a guadagnare la punizione con cui Hernanes sblocca il risultato.
BRESCIANO 5.5: Lento e macchinoso, l’austrialiano è la brutta copia di quello ammirato l’anno scorso a Palermo. Reja non lo sostituisce “regalandogli” un ora di fischi.
HERNANES 6,5: Sulla punizione vincente c’è tutto: forza,precisione e tecnica. Peccato che il talento di Recife si accende ad intermittenza, concedendosi pause troppo lunghe.
Dal 68’ SCULLI 6: Viene inserito per cercare di sfondare il bunker veneto dalla fascia ma con scarsi risultati.
KOZAK 5,5: Ingaggia, come al solito, la sua battaglia personale contro l’intera difesa avversaria. Bene nel primo tempo. nella ripresa, poco supportato, cala vistosamente.
ZARATE 5: la squalifica non sembra averlo caricato nel giusto modo. L’argentino non si vede quasi mai.
Dal 77’ MAURI s.v.: Non riesce ad incidere sulla partita.

 

REJA 5,5: velocità e buon gioco aveva tuonato il tecnico alla vigilia. La Lazio non fa ne l’una nell’altra cosa. Le scelte di togliere Hernanes e Zarate, pur non essendo in giornata, restano discutibili, visto che sono gli unici in grado di poter sbloccare la partita con una magia.

 

Sorrentino 5,5; Sardo 6,5 (dal 70’ Morero 6), Frey 6, Cesar 7, Mantovani 6, Jokic 6; Bogliacino 6,5, Guana 6,5 (dal 62’ Pulzetti 5,5), Fernandes 5,5; Pellissier 5,5, Moscardelli 5 (dal 46’ Thereau 5,5). All. Pioli 6,5

 

(Luca Stoduto)