Non solo le varie trattative di calciomercato tengono banco in questi primi giorni estivi, dalle parti di Formello torna infatti a far parlare la questione Stadio Olimpico. Non più di due mesi fa il presidente laziale Claudio Lotito, intervenuto sulla questione lanciò la clamorosa proposta di far giocare le partite interne della sua Lazio a Firenze, si trattò di nulla più che una provocazione al quale fu dato molto risalto pratico ma, giustamente, poca considerazione. Nodo cruciale del problema tra Lazio e Coni è per l’appunto il debito pregresso contratto dalla società di Lotito nei confronti del maggior ente sportivo italiano per l’utilizzo dello Stadio Olimpico. Le due parti si sarebbero dovute incontrare in prefettura nella giornata odierna per risolvere la questione, tuttavia il Coni non si è presentato, come riferisce Claudio Lotito che poi incalza: “Se il presidente (Gianni Petrucci, ndr) non poteva, aveva comunque la possibilità di inviare un delegato. Credo ci sia un problema di rispetto delle istituzioni e del ruolo del prefetto perchè il Coni si sente al di sopra di tutto e di tutti. Da parte della Lazio c’è tutta la volontà di trovare una soluzione – ha aggiunto Lotito – Il Coni deve stare tranquillo per quanto riguarda gli aspetti economici, però deve capire che il contratto così come è stato concepito non va bene. Il decreto ingiuntivo per il pagamento? Quando arriverà, la Lazio lo onorerà”. Il mancato incontro tra le parti ha così mandato su tutte le furie il Presidente Lotito che ha poi accusato il Coni di abuso di potere con parole pericolose e che rischiano di aprire una seria frattura fra le parti. A ricucire lo strappo ci ha provato Francesco Giro, sottosegretario ai Beni e alle attività culturali: “Io non voglio polemizzare con il presidente della Lazio Lotito, lo conosco da quasi vent’anni e lo considero un amico personale. Credo che abbia davvero esagerato e anche come amico ho il dovere di dirglielo con la franchezza che sempre ha caratterizzato il nostro rapporto. Così mette a repentaglio la credibilità di una società sportiva blasonata e prestigiosa come la Lazio per la quale lui stesso si è tanto impegnato”. Intanto i tempi stringono e si fa sempre più seria l’ipotesi di una non iscrizione della Lazio al prossimo campionato, l’intervento di Alemanno degli scorsi giorni è stato celermente respinto dal Coni che va sempre più verso uno scontro frontale con la società biancoceleste. Proprio in questo senso è da intendere la decisione di Giancarlo Abete di attivare la procura federale nei confronti dei biancocelesti per le dichiarazioni rilasciate dallo stesso patron laziale.



I motivi della Lazio stanno nella ferrea volontà di chiudere il precedente contratto che scade il 30 Giugno, dopo il pagamento dell’intera somma, per poter dunque iniziare una nuova stagione con un accordo che sia consono ai valori di mercato e ai principi dello sport. La situazione è davvero intricata e terrà banco nelle prossime settimane, il Prefetto romano dal canto suo ha invitato ad una riapertura del dialogo nella speranza si possa giungere ad un accordo che in fin dei conti farebbe bene a tutti, in primis al calcio Italiano che non può rischiare di vedersi privare di una delle sue migliori squadre per motivi prettamente extracalcistici. A fare da sfondo a questa incredibile situazione intanto, la Lazio ha presentato le nuove maglie per la stagione 2011/12, quasi mille le persone accorse in Piazza di Spagna per assistere allo spettacolo; le casacche, prodotte dalla Puma, sono state indossate da tifosi comuni e nello stile ricordano quelle della Lazio scudettata del ’74 celesti con collo a V e contorni bianchi, bianca con inserti oro e celesti è invece la seconda maglia. Completamente blu, infine, la terza divisa.



 

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