Tanti innesti, tanti volti nuovi, ma la Lazio è ancora indietro. Il titolo di regina del mercato non consegna automaticamente una squadra sicura di sé. Anzi, talvolta è proprio il contrario. Molte novità richiedono uno sforzo superiore alla media per registrare la formazione e per amalgamare vecchi e nuovi. La serata di Villarreal è stata altamente indicativa in tal senso. La Lazio ha perso, e ha perso piuttosto male. In particolare, Reja è apparso preoccupato per la tenuta della difesa. I meccanismi della coppia centrale Biava-Andrè Dias necessitano di rodaggio, cosa abbastanza scontata in questa fase della preparazione. L’inossidabile duo della scorsa stagione deve ancora entrare in forma. Anche sulle fasce i biancocelesti hanno sofferto molto. Il rumeno Radu non è ancora al meglio fisicamente e si vede lontano un miglio, mentre sulla corsia opposta rischia di essere un caso la mancanza di un valido erede per Lichtsteiner. Scaloni non sembra all’altezza, Stankevicius è stato preso come rincalzo e comunque non pare convincere il tecnico. Resta Konko, che peraltro è più un jolly che un esterno puro, che andrà valutato quando sarà al 100%. Il tecnico goriziano, in realtà già prima della brutta trasferta spagnola, aveva invocato gli ultimi rinforzi. Alla sua Lazio dei sogni mancano ancora due pedine: un difensore centrale ed una mezzala/interno. Quanto al secondo ruolo, sembra da depennare dall’elenco dei papabili il bosniaco Miralem Pjanic, blindato dal tecnico del Lione Remi Garde. Per rafforzare il pacchetto arretrato resta nel mirino il viola Alessandro Gamberini. Il suo cartellino ha un costo abbordabile, intorno ai 7 milioni di euro, ma il giocatore è considerato da Sinisa Mihajlovic un punto fermo. Non a caso, gli è stata consegnata la fascia di capitano, tolta dal braccio del ribelle Montolivo. La Fiorentina ha intenzione di rinnovargli il contratto, aumentandogli l’ingaggio, anche per sottrarlo ad avances ‘proibite’. Trattativa non facile, dunque, ma la Lazio non demorde. Se non arriverà Gamberini, si punterà su altri elementi, possibilmente dotati di buona personalità ed esperienza internazionale. Lo scorso anno uno dei punti deboli della formazione biancoceleste fu proprio lo scarso carattere mostrato in alcuni frangenti. Una lacuna che, assieme ai problemi di sterilità



Offensiva (che dovrebbero essere risolti dal duo Klose-Cissè), costò la qualificazione-Champions. Cose che non dovranno più accadere, come ha ordinato Reja. Adesso la palla passa a Lotito, che pensava di aver allestito una Lazio già completa, ed invece…

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