Della nuova Lazio una cosa sembra chiara: il ruolo di Mauro Zarate. Che se non è quello del comprimario poco ci manca. Già lo scorso anno i ripetuti screzi con Reja resero assai complicata la sua vita biancoceleste. La società, in sede di mercato, ha poi deciso di raccogliere al volo gli input del tecnico. Servono attaccanti alti, potenti e dotati di carisma. Tutte qualità che il pur bravo Zarate non ha. Ecco dunque il duo di arieti Klose & Cissè, pronto a far volare la Lazio, riprovando l’assalto a quella Champions sfuggita per un soffio lo scorso anno. I due sembrano essersi già messi la squadra sulle spalle, trascinando i compagni a suon di reti e di belle giocate. Lo spazio per Zarate sembra essersi irrimediabilmente ristretto, questo è evidente. Persino nella Lazio 2 i prescelti di Reja sono Rocchi e Kozak. Quasi scontato dunque che l’argentino voglia cambiare aria, come rivelato oggi dal tecnico goriziano in conferenza stampa. Reja ha rivelato che nel match di andata contro il Rabotnicki è stato lo stesso Zarate a chiamarsi fuori, evidentemente per non pregiudicare un’eventuale partenza. Il mister ha anche smentito, con una certa rabbia, la sua presunta antipatia per l’attaccante. La sua possibile partenza, ha precisato, non lo soddisferebbe di certo. Se Zarate restasse, ha detto Reja, avrei più alternative. Il problema del ragazzo, secondo il mister, è solo comportamentale. Non sempre l’argentino si allena con voglia. Per di più, si è presentato in ritiro sovrappeso. Tutte cose che un professionista non dovrebbe fare: “Mi sono stancato di coprire tutti, e sono l’unico sempre criticato”, è stato lo sfogo di Reja, che ha sottolineato i grandi sforzi profusi dalla società in sede di mercato: “Ora speriamo arrivino i risultati”, è l’augurio suo e di tutti i tifosi biancocelesti. Intanto nei prossimi giorni potrebbe esserci l’incontro, forse decisivo, per decidere le sorti di Zarate. Suo fratello Sergio, che ne cura gli interessi, il procuratore Beppe Bozzo e Lotito si riuniranno per mettere la parola fine, in un senso o nell’altro, alla telenovela. Il presidente, per cederlo, vuole 20 milioni sull’unghia; niente prestiti o altre formule. Dall’Inghilterra osservano con interesse la situazione Arsenal e Tottenham ma chissà se le due londinesi sono disposte a spendere tanto.



Qualora la cessione dovesse andare in porto, Lotito proverebbe gli ultimi due colpi di un mercato finora sontuoso: in corsa Lugano e Wright Phillips, senza dimenticare la pista Kranjcar.

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