Lazio-Genoa finisce 2 a 1 per i Grifoni in una partita che definire rocambolesca è dir poco. In realtà all’Olimpico vanno in scena due partite: se nel primo tempo infatti la Lazio domina e crea tantissimo senza concretizzare più di tanto, nell’intervallo Malesani striglia i suoi, che entrano con un piglio decisamente diverso e ribaltano il risultato acciuffando una vittoria importantissima e meritata. Lazio che conferma un difetto dimostrato nelle partite precedenti e che Reja aveva scongiurato nelle dichiarazione pre partita: la tenuta fisica-mentale, che cala vistosamente col passare del tempo. Genoa che dal canto suo mostra il talento dei suoi giovani palleggiatori, Jorquera e Veloso su tutti, che permettono al Grifone di spuntarla sull’Aquila.



La Lazio parte subito bene, grintosa a metà campo e veloce sulle fasce, soprattutto quella di sinistra, dove Lulic spinge costantemente rifornendo le punte di cross. Ed è proprio cosi che nasce la prima grande occasione del match, con Klose che a un metro spreca malamente di testa. L’ex Bayern però si rifa al 10’, quando sulla destra brucia Antonelli, manco fosse un centometrista, e scarica un rasoterra al centro dell’area dove Sculli, il grande ex della gara, si fa trovare pronto per il tap in. 1 a 0, Lazio che si esalta e che comincia a dare spettacolo. La difesa non fa passare nulla, e il Genoa non crea molto. Micidiali i biancocelesti nelle ripartenze, soprattutto da destra dove Cissè regna incontrastato: occasioni ghiotte a ripetizione, ma gli 11 di casa hanno il grave demerito di non concretizzare le molte palle gol. Genoa che si fa ricordare più per gli strilli di Malesani che per la presenza in campo, nonostante un timido assedio sul finire del primo tempo che però non crea assolutamente problemi.



Negli spogliatoi però Malesani si traveste da Al Pacino, e carica i suoi alla grande, visto che tornano in campo con ben altro spirito. Decisiva si rivela la mossa di togliere Constant e inserire Jorquera: è proprio lui infatti, dopo neanche 8 minuti, a prender palla a centrocampo, bersi 3 giocatori e mettere un pallone filtrante per Palacio, che si inserisce alla perfezione e di esterno destro infila il redivivo Marchetti. 1 a 1 e sorpresa sugli spalti. Il Genoa allora capisce che gli avversari non ne hanno più, e comincia a macinare gioco. Reja capisce la difficile situazione, e al 16’ toglie Hernanes, fin li ai margini del gioco, per inserire Ledesma, che dopo neanche dieci minuti si scontra con il compagno Biava che ha la peggio e lascia il campo per Diakitè. A essere frastornato per la botta però non è solo Ledesma, ma tutta la Lazio, tanto che al 26’ Kucka e Palacio sono liberi di fare ciò che vogliono: la difesa capitolina infatti sta a guardare mentre il centrocampista salta Marchetti e a porta vuota appoggia facilmente in rete. Punteggio ribaltato, ti aspetti la reazione della squadra di casa, e invece è ancora il Genoa che tiene le redini della partita, gestendo abilmente il possesso palla e ripartendo in velocità. Gli ultimi 20 minuti sono appunto controllati dai liguri, e nella Lazio prevale la consapevolezza, col passare del tempo, di non riuscire a creare niente di pericoloso: Klose scompare, Cissè è da solo, e il centrocampo non accompagna mai l’azione. Così l’assalto finale è scomposto e lasciato al caso, e pertanto non porta a nulla di buono. Finisce cosi, con una vittoria che pochi immaginavano e con una Lazio che esce un po’ ridimensionata da questo turno di campionato.



 

 — Sculli (L) al 10′ p.t.; Palacio (G) al 9′ s.t., Kucka (G) al 25′ s.t.

 — Marchetti; Konko, Biava (dal 16′ s.t. Diakitè), Dias, Lulic (dal 36′ s.t. Stankevicius); Brocchi, Matuzalem; Cisse, Hernanes (dal 13′ s.t. C. Ledesma), Sculli; Klose. (Bizzarri, Gonzalez, Rocchi, Kozak). All. Reja. 

 — Frey; Mesto (dal 22′ p.t. Granqvist), Dainelli, Kaladze, Antonelli; Kucka, Seymour, Veloso; Constant (dal 1′ s.t. Jorquera); Palacio, Caracciolo (dal 25′ s.t. Pratto). (Lupatelli, Moretti, Sturaro, Jankovic). All.: Malesani.

 — Orsato di Schio (Petrella-Marzaloni/Banti). 

 — Ammonito Frey al 39′ s.t. per comportamento non regolamentare, Kaladze al 42′ s.t. per gioco scorretto. Recuperi: 2′ nel p.t.; 7′ nel s.t.

 

Voto 6: è la media tra il 7 del primo tempo, dove è eccezionale, e il 5 generoso del secondo. Da rivedere la tenuta fisica.

MARCHETTI: voto 6: non giocava in serie A da un anno. Sui gol non può più di tanto, il resto è ordinaria amministrazione. Bentornato

KONKO: voto 5: spinge poche volte, e quando lo fa sbaglia i cross. Impreciso

BIAVA: voto 6: a parte il go, del pareggio genoano, finchè c’è lui, la difesa regge bene. Obbligato ad uscire da un compagno. Sfortunato

DIAKITE’: voto 5.5: entra e mette il fisico, ma dov’è nel gol del vantaggio del Genoa? Rimandato

STANKEVICIOUS: s.v.

BROCCHI: voto 5.5: nel secondo tempo manca il suo filtro a centrocampo. A mezzo servizio

MATUZALEM: voto 6: nel primo tempo spezza e fa ripartire la manovra, nel secondo è uno dei pochi a restare a galla. Guerriero

LEDESMA: voto 5: entra col compito di rinforzare il centrocampo supportando le avanzate, compito evidentemente fallito. Frastornato

CISSE’: voto 7: insieme a Lulic il migliore. Riparte che è una meraviglia, ogni volta che tocca palla la trasforma in azione pericolosa. E’ l’ultimo ad arrendersi. Leone

HERNANES: voto 5: rivogliamo il profeta che prendeva palla e sparava in rete dopo aver regalato magie. Fantasma

SCULLI: voto 6.5: l’unico suo merito sul gol è quello di farsi trovare pronto. Per il resto supporta la manovra. Dente avvelenato

KLOSE: voto 6: è quello che più di tutti scompare nella ripresa, dopo aver dominato in lungo e in largo nel primo tempo. Kaiser

REJA: voto 6: ha costruito una squadra fortissima, ma una Ferrari senza benzina è inutile…

Voto 6.5: primo tempo orribile, ma il carattere dimostrato nel secondo fa ben sperare, anche perché supportato da bel gioco.

FREY: voto 6. Come il collega, sul gol non poteva fare molto di piu. Poco coinvolto

MESTO: s.v.

GRANQVIST: voto 6.5: entra e si piazza centrale con personalità. Ordinato

KALADZE: voto 5.5: qualche pasticcio e un po’ di aggressività. Sul viale del tramonto

ANTONELLI: voto 4.5: se nel primo tempo non fosse stato in campo, sarebbe cambiato poco. Nella ripresa non spicca particolarmente. Ubriacato

KUCKA: voto 6: il bel gol salva una prova incolore. Non è quello che tutti volevano quest’estate. Lo aspettiamo

CONSTANT: voto 4: quando esce, il Genoa vince: serve altro? E’ il cugino del clivense dell’anno scorso. Assente

SEYMOUR: voto 6: senza infamia e senza lode. Tranquillo

VELOSO: voto 6.5: nel primo tempo è l’unico che almeno prova a giocare, nel secondo si diverte a duettare con i compagni. Playmaker

CARACCIOLO: voto 5.5: è vero che è servito poco e male, ma non fa nulla per imporsi. Nascosto

PALACIO: voto 6.5: un gol e tanto movimento, sembra comunque in cerca degli spunti dei tempi migliori. Sornione

PRATTO: s.v.

MALESANI: voto 6.5: trasmette la grinta che ha a bordo campo. Grintoso

(Giovanni Gazzoli)