Il futuro di Edy Reja si deciderà in queste ore. Nonostante la smentita dell’agente Naletilic (“Non si dimette”), il tecnico goriziano sembra appeso ad un filo. Le critiche e le contestazioni, spesso feroci, lo hanno amareggiato tantissimo e convinto che così non si può lavorare. Ogni mossa viene stroncata a prescindere e il lavoro, l’impegno non vengono riconosciuti. Ecco perchè Reja, uomo orgoglioso e tutto d’un pezzo, forse anche un filo permaloso, avrebbe quasi preso una decisione clamorosa: quella di dimettersi. Le indiscrezioni stanno impazzando in queste ore, si dice tutto ed il contrario di tutto, ma la volontà del tecnico dovrebbe essere abbastanza chiara. Questo, però, non vuol dire che la vicenda si concluda così, in maniera così netta. Il presidente Lotito, a quanto pare, sembra intenzionato a rinnovargli la fiducia ed anche la squadra dovrebbe essersi schierata con il mister. Il faccia a faccia tecnico-presidente è in corso in queste ore e potrebbe riservare grosse sorprese, in un senso o nell’altro, a breve termine. I tifosi rimproverano a Reja di non aver trasmesso una mentalità vincente ai giocatori nè di aver dato loro una solida organizzazione di gioco. Critiche, per la verità, abbastanza ingenerose, se consideriamo tutto il curriculum del tecnico e gli stessi risultati della sua avventura biancoceleste. Lo scorso anno una Champions sfiorata per differenza reti, quest’anno un esordio col botto (2-2 fuori casa col Milan) e poi due passi falsi con Vaslui e Genoa. Troppo poco, però, per scatenare la crisi. La verità è che esiste un serio problema di sintonia, quasi da sempre, tra Reja e buona parte della tifoseria. Lo stile compassato, british, del tecnico evidentemente non piace molto ai supporters, che vorrebbero un condottiero, un uomo più grintoso. Forse uno alla Di Canio, chissà, il cui valore come tecnico, tra l’altro, è ancora tutto da scoprire. La vicenda Reja, più in generale, è l’ennesimo esempio dell’impazzimento del nostro calcio. Un manicomio, lo ha definito il collega Crosetti ai nostri microfoni. Si riferiva a Luis Enrique e Gasperini, ma poteva riferirsi anche al goriziano ed a chiunque non venga messo in condizioni di lavorare serenamente.



Tifosi e presidenti vogliono tutto e subito. Vogliono il gioco, vogliono i risultati, e non sono disposti ad attendere niente e nessuno. Poi dice che giocatori e tecnici fuggono all’estero…

Leggi anche

Diretta/ Lipsia Liverpool (risultato finale 0-1): decisivo Darwin Nunez (23 ottobre 2024)DIRETTA/ Benfica Feyenoord (risultato finale 1-3): la chiude Milambo! (23 ottobre 2024)