In casa Lazio continua a far discutere la partenza di Zarate. I tifosi biancocelesti sono inconsolabili ed hanno preso d’assalto forum e radio per esprimere il loro dissenso. Tutta colpa di Reja e, in subordine, di Lotito: la loro posizione sul tema è netta. Anche i grandi ex della storia laziale si sono detti profondamente contrari alla scelta effettuata dalla società. “La sua partenza è stato l’unico aspetto negativo di questa parentesi di calciomercato”, ha commentato Felice Pulici nella nostra esclusiva di ieri (leggi qui). Insomma, tutti dispiaciuti; e qualcuno anche molto arrabbiato. Gli stessi giocatori della Lazio hanno smentito di aver mai avuto problemi con l’argentino. Questo perché si era vociferato che il giocatore fosse uno di quelli spacca-spogliatoio. E invece no, è stata una scelta di cui dovranno assumersi tutte le responsabilità il tecnico e la società che lo ha spalleggiato. E’ l’opinione di molti tifosi ed è anche quella di Pasquale Foggia, pure lui andato via sul finire del mercato per approdare in quel di Genova, sponda Samp. Foggia, intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà, ha smentito le voci su presunte liti tra Zarate ed i compagni: “Sono tutte cavolate, tutti gli volevano bene. La Lazio perde tanto con lui”. Adesso Reja è finito sulla graticola. Il folletto napoletano ha preferito non sbilanciarsi troppo sul rapporto tra il mister e Maurito (“Si è già detto tutto”), anche se la sua opinione, come detto, è quella dominante: la responsabilità della cessione è tutta del tecnico che, al massimo, potrà dividerla con la società. La Lazio, comunque, rimane molto forte, secondo Foggia. Anche senza Zarate e Floccari, finito al Parma. C’è Klose che è un campione vero, anche se, lì davanti, il più forte di tutti, a suo avviso, resta Tommaso Rocchi. Mister 99 reti con la Lazio, che sogna di festeggiare all’Olimpico la centesima. Quanto al suo trasferimento alla Sampdoria, Foggia ha spiegato che “è nato tutto per caso, a due giorni dalla chiusura del mercato”. Nella sua scelta non hanno inciso né la categoria né i soldi. Niente rimpianti per l’esperienza biancoceleste: “Ho capito che non facevo più parte del progetto e sono andato via”. La voglia matta di far ricredere chi lo ha allontanato, però, c’è tutta. Adesso il presente è colorato di blucerchiato.



Con una sola missione: risalire subito in A. Una squadra con il blasone della Samp non può stare in cadetteria, con tutto il rispetto. Per questo è stato chiamato Pasquale Foggia. Colui che dovrà travestirsi da faro della squadra. E trascinare i suoi nuovi compagni su palcoscenici più consoni. Con il Cesena – ha rivelato – ci sono state solo chiacchierate. Niente di più. Atzori, invece, l’ha voluto fortemente. Foggia-Sampdoria: sarà un binomio vincente?

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