La nuova Lazio intriga, incuriosisce. Lotito e Tare hanno operato benissimo sul mercato, acquistando giocatori un po’ in là negli anni ma di indiscussa levatura internazionale: su tutti Klose e Cissè. Rispetto al passato è stata operata un’inversione di tendenza; non più elementi di prospettiva ma gente dall’impatto più o meno immediato, che potesse garantire da subito un rendimento positivo. Non sono mancate le voci critiche, in modo particolare sul caso Zarate, che ha provocato un’enorme ondata di delusione all’interno della tifoseria. Ma questa Lazio, almeno sulla carta, appare più solida, più concreta. Come piace a Edy Reja, che ha ottenuto gli uomini che voleva e adesso non avrà scuse: dovrà vincere e basta. Gli svolazzi, in pieno stile ‘rejano’, saranno ridotti al minimo. A quelli ci penserà giusto Hernanes e, forse, Mauri. Per il resto tanta gente di sostanza e soprattutto di personalità, fino a ieri autentico tallone d’Achille della formazione biancoceleste. Con giocatori come Klose e Cissè, pronti a trascinare la truppa, è un problema che non dovrebbe più porsi. Ne è convinto anche il grande ex Giuseppe Favalli che, in un’intervista al Messaggero, ha promosso il mercato della Lazio: “Mi piace molto la squadra di Reja perché è stata rinforzata in modo concreto, con elementi di spessore internazionale”. Ritorna quella parola, concreto. Proprio per mancanza di concretezza è sfuggita la Champions lo scorso anno; quest’anno niente fronzoli, si baderà al sodo. Per Favalli i migliori acquisti sono stati i due arieti offensivi: “Hanno qualità tecniche e senso del gol e vorranno dimostrare subito di essere acquisti importanti”. Toccherà proprio alla premiata ditta Klose-Cissè trascinare il gruppo Reja alla conquista di San Siro, nell’anticipo di venerdì sera. “Un inizio con i botti”, lo ha definito Favalli. Milan-Lazio, infatti, sarà la ‘sua’ partita, avendo speso gran parte della sua carriera in queste due squadre. Il suo tifo, ammette, è per i biancocelesti, anche se è rimasto molto legato all’ambiente rossonero. Occhio alla Lazio, avverte, che è in grado di fare il colpaccio dopo 22 anni di attesa. La squadra, ha spiegato, è stata rinforzata anche dal punto di vista caratteriale. In una formazione in cui si preferisce la sciabola al fioretto, era quasi inevitabile che andasse via uno come Zarate.



La sua partenza, per Favalli, è una perdita grave dal punto di vista tecnico, ma forse è stato meglio così per tutti. “Si era rotto qualcosa nello spogliatoio, qualcosa che non conosco”, ha detto l’ex difensore, convinto che l’argentino “all’Inter saprà riscattarsi”. Tanti auguri a Zarate, insomma. Ma adesso il vero laziale è proiettato solo su San Siro. Che voglia di spezzare il tabù.

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