L’ultimo giorno di mercato, per la Lazio, è stato un mezzo incubo. A dire il vero tutto il mercato di gennaio dei biancocelesti si è svolto in una sofferenza continua, tra trattative quasi concluse che si sono poi bloccate, prestiti non concessi, ripieghi, rifiuti. Alla fine un rinforzo è arrivato, ma forse non è quello che Tare e Lotito speravano. Edi Reja oggi ha detto in conferenza stampa che da un mese la Lazio seguiva Guarin, alla fine andato all’Inter: è il riassunto perfetto del gennaio di trattative che i biancocelesti hanno vissuto. Il fatto che sia arrivato Antonio Candreva con la formula del prestito (è uno scambio di prestiti: al Cesena va Simone Del Nero) certo non può placare la sete di grande colpo provata dai tifosi. Era cominciata con Honda: Tare era volato a Mosca per chiudere subito, e la cosa sembrava fattibile. Nel frattempo Lotito lavorava su Milos Krasic, l’ala serba che Conte ha ormai tolto dal progetto della sua Juventus. Cos’è successo: Krasic è rimasto a Torino e, volente o nolente, Conte dovrà decidere che fare di lui. E intanto si allontanava anche Honda: il CSKA Mosca non era convinto della formula (il solito, inflazionato prestito con diritto di riscatto), ha ritrattato, si è tirato indietro, ha nicchiato, infine oggi la doccia fredda: Honda viene tolto dal mercato. La Lazio ci è rimasta malissimo ma ha subito sfoderato l’asso nella manica: Nilmar, trattato in estate dalla Roma, che offrì 20 milioni di Euro rifiutati dal Villarreal. Subito sono partite le trattative: il Sottomarino Giallo però avrebbe voluto vendere il suo attaccante al San Paolo, per prendersi soldi ma soprattutto Casemiro. Lo stesso Nilmar a un certo punto si è presentato nella sede del suo club per cercare un modo con cui sbloccare il tutto e salutare la Spagna. Niente da fare: a qualche ora dalla chiusura del mercato anche l’affare Nilmar è sfumato. Tare, disperato, è corso all’ATA Hotel in cerca di un affare dell’ultim’ora, un low cost, qualcosa. Ci ha provato con il Chievo per Hetemaj: ma Campedelli gli ha risposto picche, il centrocampista è troppo importante per Di Carlo e non se l’è sentita di privare il suo allenatore di un sicuro titolare. Erano ormai le 18:40. Un’idea improvvisa. Candreva. Il quale però era finito anche nel mirino del Genoa, intenzionato a proporre a Minotti uno scambio con Birsa, che in quattro mesi non ha praticamente visto il campo di Marassi se non dalla panchina o dalla tribuna. Tare si è seduto nel box del Cesena e ha insistito. Minotti non ci sentiva, non era convinto, non voleva lasciar partire un giocatore di qualità per niente. 



A due minuti dalla deadline ufficiale arriva un’indiscrezione: la trattativa è saltata. Poi il miracolo in zona Cesarini, con la Lazio che individua la contropartita in Simone Del Nero, il Cesena che accetta, il contratto depositato in tempo utile. Il lieto fine c’è, ma non è così troppo allo zucchero: la sensazione è che Candreva sia un ripiego. Chi vivrà vedrà, ora la parola a Reja. E al campo.

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