All’Adriatico di Pescara va in scena la settima giornata di Serie A, che offre la sfida tra i padroni di casa del Pescara e la Lazio. Gli ospiti scendono in campo forti dei 12 punti in classifica, meno 4 dalla vetta, e delle due vittorie consecutive nelle ultime due gare ufficiali, la prima in Italia contro il Siena, la seconda in Europa contro il Maribor. Ma occhio ai delfini biancocelesti, non tanto per i 7 punti in classifica, bottino peraltro discreto per una neopromossa dopo sette giornate di campionato, ma soprattutto per la serie di risultati utili consecutivi che ammonta a tre, un pareggio e due vittorie nelle ultime gare disputate. È anche vero che la squadra di Stroppa ha ottenuto più della metà dei suoi punti lontano dall’Adriatico, mentre i laziali in trasferta hanno portato a casa esattamente la metà del totale di punti accumulati finora. Il campo dirà se davanti al proprio pubblico il Pescara sarà tanto motivato da ribaltare quelli che sulla carta sono valori indiscutibili e imparagonabili, come quelli che separano il livello dei campioni laziali dal livello mediocre dei giocatori di casa.
Purtroppo per Stroppa e per i suoi, il fattore campo si è rivelato tutt’altro che decisivo, o forse ha avuto l’effetto contrario di quello che solitamente dovrebbe avere: un primo tempo a senso unico, che vede gli ospiti avanti di 3 gol sullo schiacciante punteggio di 0-3. Un dominio del gioco dal primo all’ultimo minuto, una facilità disarmante nel giro palla, una rapidità micidiale nel partire in contropiede e, in ultimo, la freddezza sottoporta propria delle grandi squadre: questi gli ingredienti per una partita senza storia, in cui la Lazio fa da padrona. Il primo gol è una punizione di Hernanes che si insacca in rete con la complicità di Perin, il secondo un contropiede perfetto chiuso da Klose che segna dopo aver messo a sedere il portiere con una finta, il terzo sempre firmato da Miroslav Klose che stacca da solo su corner di Ledesma a causa della marcatura tutt’altro che stretta di Terlizzi. Se il Pescara vuole portare a casa non tanto la partita, impresa ormai impossibile, ma quantomeno la faccia, deve risistemarsi e dare un ordine alla sua difesa, cercando perché no di sfruttare quegli spazi che la Lazio potrebbe concedere se attirata nella metà campo avversaria.
Nel secondo tempo accade poco e niente: la Lazio tira i remi in barca, rendendosi pericolosa soltanto in occasione di un paio di contropiedi ben impostante dal trio Candreva-Hernanes-Klose. Il Pescara, dalla sua, cerca di limitare i danni, senza riuscire mai, comunque, a creare un’azione offensiva degna di nota. Uniche occasioni per i padroni di casa, due calci piazzati del subentrato Quintero, che sfiora il gol soprattutto in un occasione costringendo Marchetti a un tuffo all’indietro spettacolare. La Lazio, perciò, in poco più di 30’ liquida la pratica Pescara, serbando anche un po’ di energie nel restante corso della gara. Quel che più impressiona dei biancocelesti è il fatto che Petkovic stia riuscendo, domenica dopo domenica, a mettere in campo una squadra sempre più consapevole dei propri mezzi e sempre più con mentalità vincente. C’è curiosità attorno alla domanda: fin dove può arrivare questa squadra? Solo il tempo sarà in grado di dircelo.
Marcatori: 5′ Hernanes, 25′ Klose, 36′ Klose
Perin; Balzano, Terlizzi, Capuano, Bocchetti; Blasi (dal 1’ s.t. Jonathas), Colucci, Cascione; Caprari, Celik (dal 10’ s.t. Quintero); Vukusic (dal 20’ s.t. Abbruscato) Allenatore: Stroppa
Marchetti; Lulic, Dias, Biava (dal 40’ s.t. Cana), Konko (dal 15’ s.t. Cavanda); Mauri, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Candreva; Klose (dal 26’ s.t. Floccari) Allenatore: Petkovic
Arbitro: De Marco
Ammoniti: Blasi (P), Quintero (P)