Il derby di Roma premia la Lazio di Vladimir Petkovic, che tiene i cugini a distanza rinsaldando il quinto posto in classifica (22 punti, contro i 17 della Roma che scivola in settima posizione, superata dall’Atalanta). Molti i temi emersi dal derby soprattutto in casa Roma, la cui sconfitta sembra avere cause diverse. Dal campo bagnato all’espulsione di De Rossi sino alle scelte di Zeman non c’è pace per la Roma, che ha già perso cinque volte nelle prime dodici giornate. Più azzurro il cielo in casa Lazio: la squadra di Petkovic si è dimostrata più mestrua e compatta, sfruttando gli errori individuali dei cugini e gestendo bene il risultato, perlomeno sino all’incertezza di Marchetti che ha riaperto i giochi e ridato corpo al finale di partita. Per parlare del derby di Roma ilsussidiario.net ha intervistato Antonio Di Gennaro, opinionista per SkySport che ha commentato la partita in diretta. Ecco le sue impressioni: 



Si può dire che più che sul piano del gioco, influenzato dall’inferiorità numerica, Zeman abbia perso in alcune scelte, come Goicoechea, Piris e Marquinhos? Più che Marquinhos hanno pesato molto gli errori individuali di Piris e Goicoechea. Stekelenburg non è in perfette condizioni, e l’uruguaiano non era nemmeno al debutto, aveva già giocato due partite discrete. Piris è in ripresa a mio giudizio, però incappa in errori grossolani come quello di ieri.



Come inquadrare il momento della Roma? Si può dire di tutto. E’ una squadra che gioca in modo abbastanza prevedibile, ma che poi prende due o tre gol a partita, è questo l’aspetto più importante. Il fattore su cui lavorare è la mancanza di concentrazione e di attenzione su tutta la partita. Anche ieri la Roma era partita bene, poi però non riesce a gestire il risultato, pur avendo un potenziale da primi posti.

Da quello che si è visto sin qui sembra che la Roma sia avviata verso un’altra stagione di transizione? Per adesso i risultati dicono questo, anche tenendo presente i tre punti di Cagliari. Ripeto, come potenziale la Roma è ai livelli di Napoli, Inter o Fiorentina: certo è che la squadra manca dal punto di vista mentale, come dimostra l’incapacità di gestire le partite o il nervosismo in stile De Rossi. E’ un aspetto su cui Zeman dovrà lavorare, perché tecnicamente la Roma ha ancora margini per giocarsi l’Europa.



Per la Lazio una chiave tattica potrebbe essere stata l’abilità dei trequartisti, i vari Candreva, Hernanes e Mauri, di prendere d’infilata il trio di centrocampo giallorosso? Sì, lo schieramento di Petkovic è ormai collaudato. La Lazio gioca con una sola punta, ma di grande valore, che lavora per la squadra e apre varchi per i centrocampisti. Hernanes parte più da dietro, Mauri e soprattutto Candreva hanno qualità nello spingere ed arrivare al tiro. Globalmente la Lazio è ancora più squadra della Roma, anche se poi due gol su tre sono arrivati per errori individuali più che tattici.

Gli ultimi 20 minuti hanno mostrato un Pjanic in buona forma: crede che il bosniaco potrebbe essere più impiegato, piuttosto che insistere su Tachtsidis che sembra più acerbo? Sicuramente Pjanic è più esperto, pur avendo solo 22 anni ha già giocato in Champions League. E’ un interno in un centrocampo a tre, che può garantire qualcosa in più in termini di gol e inserimenti, Zeman però lo vede più come vice Totti, un trequartista che possa giocare tra le linee.

E’ d’accordo con questa valutazione? Nel Lione Pjanic giocava proprio in un 4-3-3, vicino a Juninho Pernambucano come interno di centrocampo. Forse ha bisogno di tempo per assimilare i dettami di Zeman, però ritengo sia un giocatore affidabile. Non è Tachtsidis che gli sta rubando spazio perché il greco sta giocando da regista centrale, però la squalifica di De Rossi e il gol nel derby dovrebbero regalargli nuovo spazio.

A proposito di De Rossi: cosa pensa della manata in faccia a Mauri?

Come Totti, De Rossi è romano e romanista dentro e ovviamente vive il derby in maniera diversa. Però ha lasciato la squadra in dieci, costringedola a cambiare assetto. E’ dovuto uscire Lamela che stava molto bene, e la squadra è rosata senza un giocatore in una posizione importante. Questi gesti sono sempre da deprecare, anche se poi De Rossi si è reso conto dell’errore e ha chiesto scusa.

A proposito: espulso De Rossi, si poteva forse arretrare Lamela nei tre di centrocampo o è un’opzione avventurosa? Non l’avrei fatto, avrebbe snaturato troppo giocatore e squadra. Lamela si è speso anche in fase di rientro, dando ogni tanto una mano a Piris, ma non può giocare nei tre di centrocampo. Era giusto inserire un giocatore di ruolo, la questione era solo chi sostituire dei tre attaccanti.

Lei avrebbe cambiato Lamela? Forse no, pensavo che Zeman avrebbe tolto Osvaldo più che Lamela, mentre Totti no perché arretra molto a fare da raccordo. Però anche viste le condizioni del campo la forza fisica di Osvaldo poteva far comodo. Certo è che senza una punta la Roma viene sminuita non poco: in ogni caso sarebbe stata una scelta sofferta per Zeman, soprattutto nel derby.

 

(Carlo Necchi)