Lazio e Tottenham impattano sullo 0-0 nella quinta e penultima giornata del gruppo J dell’Europa League 2012-2013. Il punto mantiene la Lazio al primo posto a quota 9, mentre il Tottenham resta secondo con 7 punti e ha bisogno solo di un pareggio per qualificarsi, nell’ultima gara interna contro il Panathinaikos. La Lazio invece ottiene matematicamente la qualificazione ai sedicesimi, anche se per la certezza del primo posto bisognerà attendere, e possibilmente vincere, l’ultima partita del girone, in programma il prossimo 6 dicembre contro il Maribor (fuori casa). Nell’altra sfida del gruppo J il Panathinaikos ha trovato la sua prima vittoria, battendo di misura gli sloveni col punteggio di 1-0 e superando lo stesso Maribor in classifica.
Non si può certo dire che le due squadre abbiano dato spettacolo. Una partita che non si è mai veramente accesa, anche se quelli che più di tutti ci hanno provato a portare a casa la vittoria sono stati senza dubbio gli uomini di Petkovic.
Non crea un gran gioco, ma è tenace, non molla fino alla fine, chiudendo la partita nell’area avversaria. Buona prova di volontà, non altrettanto buona in termini di qualità del gioco prodotto.
Pessima prestazione degli uomini di Villas Boas, che concludono in porta per due sole volte in 90′ e che, nella ripresa, vengono schiacciati dall’inizio alla fine da una Lazio non certo brillante. Fortunati gli inglesi a tornare in patria con un punto. Decisamente un punto guadagnato.
Partita non certo complicata da gestire, costretto a mettere mano al cartellino una sola volta in tutto l’arco della gara. Unico errore, e non da poco, viene da uno dei suoi assistenti, che segnala posizione di fuorigioco di Bale su assist tra le linee di Carrol quando invece il gallese era partito in posizione regolare.
Trenta mila tifosi laziali, ben tremila da Londra. Per essere cominciata alle 19 di un giorno lavorativo, il pubblico ha risposto alla grande a questa partita di coppa.
Marchetti 6.5: chiamato in causa di fatto una sola volta, è bravo a non farsi sorprendere da un insidioso tiro-cross di Bale.
Cavanda 6.5: continue discese sulla fascia, instancabile supporto alla manovra offensiva.
Biava 7: con l’esperienza del veterano dà l’esempio e coordina le mosse del giovane compagno di reparto, sigillando la difesa dal 1′ al 90′.
Ciani 7: un muro, non passa niente, fa valere il fisico mastodontico e acquisisce sempre di più i tempi dell’intervento.
Radu 7.5: è il migliore in campo dei suoi, il brutto infortunio è ormai alle spalle, ha recuperato a pieno brillantezza ed esplosività. Non solo fondamentale in fase di spinta, ma anche decisivo in copertura, sempre preciso nell’intervento, anche si tratti di un recupero in extremis.
Mauri 6: sempre pronto ad inserirsi e anche ad essere la prima alternativa di scarico palla a fianco di Ledesma.
Gonzalez 5: non riesce quasi mai saltare Walker, in affanno nelle uniche due discese sulla fascia di Bale.
Ledesma 5.5: sbaglia un sacco di appoggi e cambi di gioco che per lui dovrebbe essere semplici. Non gira lui, non gira la palla. Stasera infatti la Lazio arriva in porta senza costruire gioco, ma puntando esclusivamente su verticalizzazioni che spesso partono dalla difesa.
Hernanes 4: inesistente. Una su dieci gliela si può concedere. Purché non diventi un abitudine. Dietro spalle lo spettro della critica è sempre lo stesso: giocatore fenomenale, ma incostante.
Ederson dal 24′ s.t. s.v.
Lulic 5: punta con poca convinzione la porta e la linea di fondo per arrivare al cross. Le poche volte che parte, si fa trovare in fuorigioco.
Candreva dal 34′ s.t. 6.5: buon impatto sulla gara, in dieci minuti riesce a far impazzire mezza difesa inglese. Prova più di una volta la conclusione da fuori, sempre deviata da qualche avversario.
Kozak 5.5: tanta buona volontà, ma su cinque palle gol non ne butta dentro nemmeno una. Non può essere una prestazione sufficiente per uno che di mestiere fa l’attaccante.
Floccari dal 34′ s.t. s.v.
Petkovic 6: schiera una buona formazione, privata solo di Dias, Candreva e Klose rispetto all’undici titolare. Manca forse un po’ di motivazione.
Lloris 7.5: è il migliore in campo, dopo un intervento goffo in avvio su tiro dalla distanza di Ledesma, compie una serie di interventi strepitosi, su tutti una parata sulla linea di porta miracolosa su colpo di testa da pochi passi di Ciani.
Walker 5.5: dopo un buon avvio, si spegne gradualmente fino a scomparire dal gioco.
Vertonghen 5.5: qualche buona chiusura su Kozac, anche se il fatto di non aver subito gol è dovuto più a colpe dell’attaccante che a meriti suoi.
Caulker 6.5: è il più attento della linea arretrata inglese, si fa sorprendere solo in occasione di un paio di lanci in profondità che lo tagliano fuori.
Naughton 5: Annientato da Radu per tutta la partita.
Sigurdsson 5: sembrava quasi che non volesse sudare. Corre poco, tira sempre indietro la gamba sui contrasti, non aiuta in fase di spinta.
Lennon dal 19′ s.t. 4: come se non fosse entrato.
Sandro 5.5: la grinta è quella di sempre, ma manca decisamente l’idea del gioco.
Carrol 6.5: il migliore fuori dai pali dei suoi. C’era curiosità su che cosa potesse creare il giovane rimpiazzo del rimpianto Modric. Non è certo la stessa cosa, però quantomeno l’idea del gioco ce l’ha, e a volte delle sue intuizioni sembrano ricordare quelle del ben più geniale centrocampista croato. Su tutte, meraviglioso l’assist per il gol, poi annullato, di Bale: palla rasoterra nello spazio esattamente tra difensori e portiere.
Dembélé dal 32′ s.t. s.v.
Bale 6: è il più pericoloso dei suoi, sfiorando il gol con un insidioso tiro-cross dalla destra e segnando un gol regolare per poi vederselo ingiustamente annullare. C’è da dire, però, che rispetto al Gareth Bale che ha stregato l’Europa con le sue galoppate sulla sinistra, siamo lontani anni luce.
Dempsey 5: avrebbe dovuto essere una sorta di regista alto, ma stasera, evidentemente, non era serata.
Adebayor 4: tocca forse un paio di palloni. E li sbaglia. Come giocare con l’uomo in meno.
Villas-Boas 4: lascia fuori Lennon, Defoe, Huddlestone e altri titolari, ma il vero problema è un altro: è come se avesse detto alla squadra di scendere in campo da spettatrice, senza produrre gioco, cercando di difendersi e portare a casa lo 0-0. Forse non la detto, ma così è stato.
(Pietro Macchiarella)