La Lazio è stata una delle squadre migliori del girone d’andata, come spiega bene il meritato quarto posto in classifica. Il mercato non è stato dunque molto movimentato in casa biancoceleste: il canale privilegiato è stato quello di scarico, con due tre cessioni che hanno rimpinguato le casse societarie. Su tutte quella dell’attaccante Djibril Cissè, venduto agli inglesi del Queen’s Park Rangers (Premier League) per 5 milioni di euro e a titolo definivo. Con un po’ di nostalgia salutiamo il francese, che la parentesi italiana ha confermato giocatore da playstation, ovvero con ottime caratteristiche ma poca continuità in campo. Peccato, soprattutto considerato il promettente inizio dell’avventura nella capitale, infarcito da numerosi gol estivi. Assieme a Cissè, saluta l’attacco laziale anche Sculli, di ritorno all’amato Genoa. La perdita dell’esterno calabrese potrebbe pesare maggiormente nell’economia di gioco delle aquile, che non hanno all’interno della propria rosa un’arma offensiva altrettanto duttile (lo stesso Simone Del Nero, per caratteristiche più avvicinabile di tutti a Sculli, è stato spedito a Cesena nell’affare Candreva). Per la verità, là davanti è arrivato anche un rinforzo: si tratta di Emiliano Alfaro, centravanti uruguaiano classe ’88, prelevato in comproprietà col Genoa (ma va!?). Di lui non si sa molto: 173 centimetri per 69 chili, è arrivato dal Liverpool di Montevideo dove ha timbrato 41 gol in 107 partite (dal 2006 al 2011, con parentesi al San Lorenzo nel 2010, 18 presenze 2 gol). Accolto con scetticismo dallo stesso Reja, l’attaccante, che ha già esordito in nazionale, sembra destinato allo scatolone degli oggetti misteriosi: dovrà lottare per ritagliarsi uno spazio. Il grande colpo della campagna biancoceleste è stato Antonio Candreva, corteggiato ed inseguito da mezza Serie A prima d’accasarsi a Roma proprio negli ultimi secondi del calciomercato. L’ex interno del Cesena porta buon palleggio, tiri da fuori ed inserimenti in zona gol; caratteristiche sempre utili, ma di cui il centrocampo laziale dispone già in buona quantità tra Hernanes, Ledesma, Lulic e Matuzalem. Candreva tappa opportunamente la casella abbandonata da Mauri, fuori ancora per un mese e mezzo; quando il capitano tornerà, è probabile che il nostro scivolerà nei panni di rincalzo di lusso. L’impressione è che un elemento di quantità da affiancare a Brocchi sarebbe stato più immediatamente utile: Reja dixit, si cercava Guarin. Ultima ma non meno importante, una considerazione quasi folkloristica: d’origine romana e dichiarato tifoso romanista, l’ancor giovane Candreva (classe ’87) si trova a dover battagliare per i colori opposti: conflitto d’interessi (o beghe con la tifoseria) in vista? 



Completano il mercato le cessioni di contorno utili se non altro ad alleggerire il parco giocatori: Carrizo riempirà la porta vacante del Catania, Stendardo rinforza l’Atalanta e Cavanda va ad irrobustirsi a Bari. In definitiva, un mercato scarno ma indicativo: se non c’è bisogno di molto è perché le cose vanno bene anche così.

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