In casa Lazio è già partita la caccia all’erede di Edy Reja. Stasera il tecnico goriziano sarà in panchina a Madrid per guidare i suoi nel match di ritorno contro l’Atletico, ma si tratterà di una presenza puramente formale. Ormai la decisione dell’addio è presa, come ha fatto capire lui stesso ad una delegazione di tifosi che ieri ha voluto incontrarlo di persona per spingerlo a continuare. I motivi del divorzio sono presto detti: innanzitutto, il disastroso mercato invernale, passato ad inseguire nomi rivelatisi irraggiungibili. Ma a Reja non sarebbe andata giù nemmeno la gestione degli infortunati, e questo chiama in causa lo staff medico, con cui i rapporti sarebbero stati, in questi mesi, piuttosto agitati. Ora il patron Lotito dovrà lavorare in una duplice direzione, provando ad individuare, da un lato, un traghettatore che lavori fino al termine della stagione, e dall’altro colui che dovrà assumere le redini della squadra dall’estate in poi. Per il match di domenica contro la Fiorentina, potrebbe toccare al duo Simone Inzaghi-Crialesi. Ma sarebbe una soluzione temporanea; per guidare la Lazio fino a giugno si cerca un tecnico esperto, e il nome buono sarebbe quello di Gigi De Canio. Le alternative portano i nomi di un altro Gigi, Del Neri, e di Mauro Tassotti, che sarà difficile, però, strappare al Milan. In corsa anche Roberto Di Matteo – che a sua volta sarebbe tra i papabili per sostituire Villas Boas (di cui è il vice) al Chelsea – e l’ex Eriksson. Qualcuno lancia pure la candidatura di Walter Zenga, e si fa viva la pista Dunga, che secondo l’edizione online del Corriere dello Sport sarebbe stato proposto nelle ultime ore alla Lazio. Per giugno, stando a quanto riferito dal quotidiano Il Tempo, sono caldissime le ‘nominations’ di Walter Mazzarri e Vincenzo Montella, ma non è da sottovalutare nemmeno l’ipotesi Zeman. Il boemo, richiesto di un parere sulla crisi della sua ex-squadra, ha fotografato così la situazione: “Di sicuro Reja non si è dimesso solo per il mercato, dietro la sua decisione ci saranno altre motivazioni”. Quanto al suo accostamento alla panchina biancoceleste, ha preferito glissare: “Ora sono a Pescara…”. Insomma, tanti nomi, tante piste, ma ancora nessuna certezza.
La situazione, comunque, è precipitata e non si potrà perdere altro tempo. E’ il tempo delle decisioni. Drastiche e inevitabili. Per il bene della Lazio.