Inizia l’Europa League per la Lazio di Vladimir Petkovic, e il cliente è subito scomodo: si va a Londra, stadio White Hart Lane, casa del Tottenham. Non poteva esserci esordio peggiore nel gruppo J, che prevede anche Panathinaikos e Maribor (si qualificano le prime due, tre giornate di andata e tre di ritorno) Forse però è meglio così, perchè è un momento d’oro per la Lazio che quindi ha subito la possibilità di testare la sua reale forza contro una squadra dalla grande tradizione e che negli ultimi anni è cresciuta tantissimo. Dal punto di vista “storico”, Tottenham e Lazio stanno vivendo situazioni molto simili: entrambe vengono da una serie di stagioni brillanti e sono alla ricerca del salto di qualità definitivo, hanno cambiato allenatore e devono quindi ripartire assimilando schemi e moduli nuovi. Non ci sono precedenti tra le due squadre; la Lazio ha tantissimi incroci contro squadre inglesi, ma il più recente è datato 2004 (contro il Middlesbrough: sconfitta 2-0), e in generale in Inghilterra i biancocelesti hanno vinto una sola volta, contro il Chelsea nella Champions League 1999/2000. Per il resto, un pareggio e tre sconfitte. Recentemente invece il Tottenham ha giocato contro Inter e Milan: in casa una vittoria e un pareggio. C’è anche un precedente nel 1972, sempre contro il Milan: vittoria 2-1 a White Hart Lane. Villas-Boas ha affrontato in un’occasione le italiane: con il Chelsea, la scorsa stagione, perse 3-1 al San Paolo e non riuscì a giocarsi il ritorno, venendo esonerato qualche giorno dopo. Petkovic invece ha un precedente contro il Tottenham: nella stagione 2010/2011 gli Spurs partirono dai preliminari di Champions League e raggiunsero i quarti. Nel turno di qualificazione alla fase a gironi incontrarono lo Young Boys allenato dall’attuale tecnico della Lazio. A Berna gli svizzeri andarono sul 3-0 in mezz’ora (il primo gol lo realizzò Lulic) ma il Tottenham segnò due gol e rese pià facile la partita di ritornò, che dominò chiudendo 4-0.
Il Tottenham ha vissuto un’estate decisamente movimentata: prima l’addio di Redknapp, fautore della rinascita del club e del ritorno a grandi livelli; poi l’arrivo di Villas-Boas, che a Londra ricordavano per il fallimento con il Chelsea; infine il mercato, che ha portato via Luka Modric, faro delle ultime quattro stagioni, volato al Real Madrid al termine di una trattativa lunghissima. In più ha salutato anche Van Der Vaart, fatto fuori più che altro da questioni tattiche. Modric di fatto non è stato sostituito: il tecnico portoghese punta su Sandro, che pare aver raggiunto la giusta maturità, e sul ritorno di Huddlestone, fermo ai box da quasi un anno. La squadra non è partita bene: subito una sconfitta all’esordio di Newcastle, poi due pareggi con Spurs riacciuffati nel finale e solo sabato la vittoria, 3-1 sul campo del Reading. Il Tottenham gioca bene, è ben messo in campo ma deve ancora entrare nell’ordine delle idee di Villas-Boas, che come sappiamo predilige la difesa molto alta e non sempre questo è un fattore determinate in positivo (soprattutto in Premier). La squadra però c’è: Lennon e Bale sono due frecce di lusso per il reparto offensivo, davanti c’è Defoe che i gol li ha sempre fatti e si può avvalere nel caso di Adebayor o del sorprendente Dembelé di inizio stagione, in più Dempsey è un ottimo acquisto perchè è un jolly che dal centrocampo in su può ricoprire sostanzialmente tutti i ruoli. Si parte per vincere: in Premier League la strada verso i primi quattro posti non sarà facile, in Europa League le avversarie sono tante ma in partita secca il Tottenham può decisamente battere chiunque. Villas-Boas poi ha motivazioni extra: vuole dimostrare a tutta l’Inghilterra che al Chelsea hanno avuto troppa fretta di mandarlo via. Certo, ad aver ragione è stato Abramovich vista la Champions League ottenuta; ma chissà che il tecnico portoghese non avrebbe potuto aprire un ciclo vincente, cosa che ora l’ex allievo di Mourinho sogna di fare qui.
La Lazio non poteva iniziare meglio la stagione: i dubbi che Petkovic si è portato dietro per tutto il precampionato, amplificati anche dal pedigree non certo di lusso dell’allenatore bosniaco, si sono dissolti immediatamente con le prime uscite di campionato. Tre vittorie, un solo gol subito, sette realizzati ma soprattutto un gioco corale che porta in zona gol tanti uomini, una manovra sempre votata a cercare la porta avversaria; Petkovic ha già stregato tutti, e ha fatto capire che anche quest’anno i biancocelesti saranno un cliente di cui tenere conto sulla strada verso i posti che valgono la qualificazione in Champions League. Forse per lo scudetto la strada è più difficile, ma la squadra ha dimostrato di essere competitiva ad alti livelli, confermando le ottime cose mostrate nel biennio di Edi Reja, che ha condotto la Lazio ad un passo dal quarto e dal terzo posto e si è fermato ai sedicesimi di Europa League solo di fronte all’Atletico Madrid futuro campione. Petkovic ha preso in mano una squadra certamente rodata, che però aveva bisogno di innesti che non sono arrivati: all’ultimo è sbarcato all’Olimpico Michael Ciani, roccioso difensore centrale proveniente dal Bordeaux, che però non ha ancora giocato. C’è anche Ederson, fermato subito da un infortunio: si è visto un suo spezzone domenica contro il Chievo. Il gruppo storico funziona che è una meraviglia: Hernanes cambiato di ruolo è tornato il centrocampista decisivo del primo anno a Formello, Klose a dispetto dell’età che avanza non ha perso il vizio del gol, la difesa che era finita sotto accusa lo scorso anno sta tenendo benissimo, anche grazie a un ottimo portiere come Marchetti. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene, ma ora il vero banco di prova è la tenuta nei mesi a venire. E i test contro le grandi: uno di questi arriva questa sera, bene ha fatto Petkovic a sottolineare l’importanza di imporre il proprio gioco a White Hart Lane. E’ da qui che passa la strada per il successo.
Sulla carta è una grande partita: due squadre forti, che stanno bene e vogliono affermare la loro supremazia nel girone. Speriamo che la Lazio riesca a fare risultato, anche se non sarà facile come ci ha ricordato Nando Orsi (clicca qui per l’intervista esclusiva). Ora la parola passa al campo: Tottenham-Lazio sta per cominciare…
Risorsa non disponibile