La Lazio di Petkovic accede alla finale di Coppa Italia. I biancocelesti hanno avuto la meglio sulla Juventus dopo un match emozionante soprattutto per lo scoppiettante finale. I capitolini dopo aver sbloccato la gara con Gonzalez hanno subito il gol del pareggio di Vidal, per poi riconquistare il vantaggio che certifica il passaggio del turno grazie alla rete di Floccari. Per la Juventus una sconfitta immeritata, ma Conte (insieme a Marotta) dovrà riflettere bene sui clamorosi errori sottoporta che hanno impedito alla sua squadra di centrare la seconda finale consecutiva. I numeri, come era accaduto anche nelle due partite precedenti tra Juventus e Lazio, sono a favore dei campioni d’Italia: i bianconeri hanno infatti controllato palla per lunghi tratti del match, producendo un possesso di palla pari al 57% del match e tirando verso la porta avversaria 10 volte, di cui 5 nello specchio. La Lazio invece, ha prodotto 5 tentativi, di cui 2 all’interno dei pali difesi da Storari. La squadra di Antonio Conte ha avuto una supremazia territoriale pari a 11’34” contro quella laziale di poco inferiore ai 9′. Considerando ciò, va sottolineato il fatto che la Juventus ha prodotto un numero davvero scarso di occasioni da gol. Infatti, la pericolosità degli ospiti è stata del 55% contro quella biancoceleste pari al 43%. Per quanto riguarda le prestazioni individuali spicca la gara di Konko. L’ex di turno, cresciuto nelle giovanili bianconere, oltre ad annullare Giaccherini ha recuperato più palloni di tutti, 29. Molto importante invece l’apporto nella circolazione di palla di Peluso, il neo acquisto della Juventus ha completato ben 59 passaggi; peccato sia lui il principale responsabile sul gol di Gonzalez che ha incanalato la gara verso i biancocelesti. Giovinco alla fine del match è stato il giocatore che più ci ha provato: 4 tentativi, e questo la dice lunga sulla sterilità offensiva della Juventus che ancora una volta ha fatto la differenza in negativo. L’attaccante della Nazionale ha avuto almeno due ottime occasioni: una incredibile in pieno recupero, quando è riuscito a sparare addosso a Marchetti da mezzo metro (con conseguente tap in di Marchisio terminato a lato).
La Juventus si presenta nella capitale con la squadra tipo, eccezion fatta per il reparto di centrocampo. Nel 3-5-2 di Conte Isla si posiziona sul lato destro, mentre dalla parte opposta trova spazio Giaccherini. In zona Pirlo, agisce Marrone, mentre ai suoi fianchi ci sono Vidal e Padoin. La Lazio risponde con un modulo speculare che vede Mauri in appoggio a Klose, punta centrale. La squadra ospite parte meglio allargando il raggio di azione e provando fin da subito a pungere. Al settimo di gioco le viene negato un penalty solare: Vucinic lanciato da Isla in area supera in velocità Marchetti che in uscita lo sbilancia. Banti decide di far proseguire il gioco, scatenando le ire del montenegrino. Pochi minuti dopo Giovinco ci prova, cercando il gol da calcio di punizione. La palla però termina sopra la traversa. La Lazio dopo i brividi iniziali trova equilibrio e organizzazione giusta, compattandosi dietro e neutralizzando i tentativi avversari. Al 28esimo Klose reclama un rigore per un intervento ai limiti di Isla. Nel finale Vucinic prova a dare una scossa al match, scaldando i guanti di Marchetti.
Nessun cambio a inizio ripresa. La Lazio governa senza affanno la gara e dopo 7 minuti colpisce. Risultato sbloccato e strada in discesa per Hernanes e compagni. La Juve prova a reagire subito, ma l’ottima fase difensiva dei laziali concede pochissimo. Hernanes dopo pochi minuti è costretto a lasciare il campo in barella dopo un durissimo scontro aereo con Marrone. La Juventus reclama un altro rigore per una trattenuta malandrina di Ciani su Giovinco. I bianconeri provano in ogni modo ad aggirare il muro eretto dai laziali, ma non riescono a combinare granchè. Così Conte passa a un 3-4-1-2 facendo entrare Marchisio, Pirlo e Quagliarella. Il gol del pareggio arriva nel secondo dei 6 minuti di recupero. L’esultanza ospite dura però poco. Un paio di minuti dopo Floccari da calcio d’angolo colpisce di testa e supera Storari. C’è tempo per un’ultima emozione: Giovinco porta palla in area liberandosi al tiro. Ma il numero 12 bianconero spara addosso a Marchetti. Marchisio a porta libera ribatte, ma non inquadra lo specchio. È la Lazio la prima finalista di Coppa Italia.
La Lazio passa al 53esimo. Ledesma dal cerchio di centrocampo vede Gonzalez attivo in area avversaria e lo serve con un traversone profondo. Peluso viene sorvolato dalla traiettoria del pallone: l’ex difensore dell’Atalanta stringe troppo la sua diagonale di ripiegamento e si fa sorprendere da Gonzalez che, alle sue spalle, infila con un colpo di testa sul palo lontano, lasciando immobile Storari. La risposta della Juventus arriva al 91esimo: Giovinco offre un cross dalla fascia sinistra. Biava prolunga, cogliendo alla sprovvista Ciani e Dias che si perdono Vidal. Il cileno stoppa nell’area affollata e, riuscendo a rimanere freddo, beffa Marchetti con un tocco ravvicinato che questa volta non dà scampo a Marchetti. Supplementari in arrivo, ma 2 minuti più tardi l’Olimpico esplode nuovamente. Cross dalla bandierina di Ledesma, leggera deviazione aerea di Giovinco e colpo di testa di Floccari che appostato nei pressi dell’area piccola fredda Storari sul palo alla sinistra del portiere, ancora impossibilitato a intervenire. La Lazio conquista la settima finale di Coppa Italia della sua storia.
Petkovic alla fine del match racconta le sue impressioni ai microfoni di Rai Sport: “Sono ampiamente soddisfatto di quello che abbiamo fatto stasera, e nell’arco delle due partite credo che abbiamo meritato la finale. Il primo tempo abbiamo sofferto soprattutto negli ultimi 10’ e fatto molto possesso palla. Abbiamo legittimato la vittoria nella ripresa, dove nel finale poteva veramente succedere di tutto. Per migliorarci ancora dobbiamo trovare maggiore continuità, mi riferisco alle ultime sconfitte; dobbiamo giocare sempre al massimo. Ledesma? Cercheremo di sopperire alla sua assenza in altri modi. In finale? Non ho preferenze di avversari, il derby sarebbe affascinante ma sia Inter che Roma rimangono due squadre di grande valore e quello che conta è che noi in finale ci siamo. Marchetti? Sta facendo cose straordinarie. Abbiamo raggiunto un possibile obiettivo, faremo di tutto per vincere la Coppa Italia ma dobbiamo ritrovare la condizione adeguata perché ci aspettano ancora tante partite tra Europa League e Campionato.”
Antonio Conte, intervistato ai microfoni di Rai 1, analizza il match: “Nei 180 minuti meritavamo di più, però chi vince ha sempre ragione. L’occasione finale pesa in maniera decisiva perché la qualificazione sarebbe stata nostra. Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto e hanno fatto un’ottima partita. Matri aveva la febbre fino a ieri, quindi non avevo altre soluzioni. Comunque onore alla Lazio, bisogna saper perdere e accettiamo il verdetto del campo. Sappiamo bene se siamo mancati e dove siamo mancati nell’ultimo periodo. Su quest’ultimo punto siamo sereni e se ci sarà.” Per quanto riguarda gli episodi contestati Conte la mette sull’ironia: “Vucinic? No, Marchetti non lo prende proprio, Vucinic si tuffa e secondo me era da ammonizione. Klose? Era fallo netto. Giovinco? Ho visto che anche lui è svenuto, doveva essere espulso, non doveva cercare di ingannare così l’arbitro”.