Vince e convince l’Hellas, che al Bentegodi si conferma semi-imbattibile: solo l’altra squadra che a Verona si sente di casa, il Chievo, ha battuto i gialloblù a domicilio. Contro la Lazio finisce 4-1: mattatore Luca Toni che apre e sigilla il poker, salendo a quota 7 in classifica marcatori e trovando anche il tempo per un assist, al compagno Romulo (di Iturbe l’altro gol). La Lazio si consola con la prima rete in A di Biglia, buona per il momentaneo pareggio, e poco altro: la classifica resta deficitaria per i biancocelesti che rimangono ancorati a quota 20, più vicini al fondo che alla vetta. Ciononostante Vladimir Petkovic non sembra a rischio esonero. L’Hellas invece continua a volare in alto: i punti sono 29. Dopo le feste gli scaligeri giocheranno in trasferta con l’Udinese (6 gennaio ore 15:00), la Lazio invece riceverà l’Inter (stesso giorno ore 18:30)



Nel primo tempo ritmi elevati, a tratti forsennati, agonismo ai limiti della violenza ed equilibrio più o meno distribuito; nel secondo il Verona ha concretizzato meglio lasciando la Lazio al palo, e ad una reazione poco concreta. In ogni caso noia zero al Bentegodi.

L’Hellas gioca in velocità che è un piacere: guai a scoprire il fianco ai Mando-boys, capaci di organizzare azioni d’attacco molto rapide. Contro un avversario più quotato ma meno in forma, il Verona ha mantenuto il suo canovaccio, esaltato dal contesto casalingo: ritmo molto alto, anche dopo il precoce vantaggio, e combinazioni dinamiche nella metacampo altrui. La difesa concede ancora troppo ma questa volta, per fortuna o demeriti altrui, ha incassato solo su calcio da fermo. In compenso l’attacco, sesto del torneo, tiene calde tutte le due frecce.



Sconfitta per certi versi impietosa e sintesi di una prima parte di stagione sfortunata. La Lazio deve aggiustare le difesa, se non basta cambiare assetto servono un paio di acquisti di livello e subito. La squadra però ha saputo costruire azioni ed occasioni, mancandole per motivi diversi. Però non basta attaccare di più (18 tiri a 11, 12’16” contro 6’34” di supremazia territoriale) se non si riesce a segnare: dura lex, sed lex.

Partita ad alta velocità, difficile da gestire: riesce a non scontentare nessuna e non è poco. Opta per un metro britannico e tutto sommato i fatti gli danno ragione.



Verona

Sa sbagliare (manca un cross ma salva Maietta) ma anche farsi perdonare: le ormai solite due-tre parate di livello.

Vince il duello contro Lulic cavalcando la corsia a briglie sciolte, cosa che talvolta lo penalizza in fase difensiva.

Il ballo delle marcature lo vede assistere alla capocciata di Biglia. Si riassesta a lungo andare.

Un salvataggio che vale come un gol nel primo tempo, qualche disattenzione in più nel secondo.

Opposto a Candreva sceglie la via dell’umiltà, e fa il possibile per contenerlo. 

Sempre più centrocampista totale: corsa sui due lati del campo, inserimento a gol. Che sorpresa!

Emerge a tratti su un campo a lui non congeniale, ma è molto presente soprattutto in attacco: 59 passaggi riusciti e un assist dall’88’LANER s.v.

Campo infame, partita maschia: il suo pane. Motorino inesauribile, spende tantissimo dal 75’DONATI 6 Si cala bene nei venti minuti finali, aiuta la difesa.

Sempre pericoloso palla al piede, bombarda da lontano e segna un gol pesantissimo, che inclina la partita poco prima dell’intervallo dal 68’DONADEL 6 Un pò in affanno a livello fisico ma presente per proteggere il vantaggio.

TONI 8,5 (il migliore) Gol di testa e di piede, assist e partecipazione alla manovra, prova pure il cucchiaio: cosa chiedergli di più?

Il suo apporto non va sottovalutato: la sua velocità distende la manovra in un amen.

All.MANDORLINI 7 L’Hellas mantiene un’identità precisa, vincente e a tratti spettacolare: quando la difesa sarà più solida…

Lazio

Lascia brani di responsabilità sui tre dei quattro gol incassati, da valutare in particolare quello di Iturbe.

Non riesce ad attaccare con continuità ma stavolta nemmeno a difendere: infilato più di una volta.

Sfiora il gol di testa ma dietro si piange: più di una volta risulta mal posizionato.

Salva un gol probabile nel primo tempo, ma contro Toni affonda ad anche abbastanza in fretta.

Problemi in varie salse, dalle scarpe sbagliate a Gomez che pattina meglio: partita no anche per lui, manca la sua spinta.

Un altro dei penalizzati dal terreno, offre davvero poco in termini di regia e geometrie.

Ha vissuto giornate migliori ma se non altro dai suoi piedi nascono giocate interessanti, come l’angolo del pareggio dal 76’PEREA 5,5 Poco tempo, non riesce ad incidere. 

Il reparto va sotto più di una volta, lui ce la mette tutta per migliorare le cose: 64 passaggi positivi, 4 tiri in porta.

Al suo ritmo ma dinamico, e goleador di testa. Deve uscire per infortunio e un minuto dopo il Verona fa tris dal 50’KEITA 5,5 Uno spunto chic per Klose, poi si sente meno.

Ha un sussulto all’inizio, che Klose non tramuta in gol per pochissimo. Poi evapora lentamente dal 70’FLOCCARI 5,5 Apre qualche spazio in più nella difesa dell’Hellas, ma nessuno -lui compreso- ne approfitta al meglio.

La dura vita del centravanti: un giorno fai due gol di rapina, quello dopo sbagli anche da più vicino. E’ vero che se non segna lui la Lazio non vince.

All.PETKOVIC 5 La difesa fa acqua da ogni dove: gli serve un rinforzo. Continua a non essere del tutto chiaro quanto creda ancora in questa stagione. 

 

Il tabellino

Marcatori: 5’Toni (V), 27’Biglia (L), 44’Iturbe (V), 63’Romulo (V), 78’Toni (V)

Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Maietta, Agostini; Romulo, Jorginho (88’Laner), Hallfredsson (75’Donati); Iturbe (68’Donadel), Toni, J.Gomez (Nicolas, A.Gonzalez, R.Marques, Albertazzi, Sala, Martinho, Jankovic, Longo). All.Mandorlini.

Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko, Cana, Dias, Lulic; Ledesma; Candreva (76’Perea), Onazi, Biglia (62’B.Keita), Ederson (70’Floccari); Klose (Strakosha, Guerrieri, Ciani, Novaretti, Biava, Cavanda, Vinicius, F.Anderson). All.Petkovic.

Arbitro: Calvarese.

Ammoniti: Ledesma (L), Maietta (V), Cana (V) per gioco scorretto

(Carlo Necchi)