E adesso tocca a noi. Lazio e Napoli sono condannate alla vittoria, perchè la Juventus di Conte proprio non vuole saperne di perdere terreno, nemmeno contro un avversario motivato ed insidioso come la Fiorentina. “Tutti a casa alé”, cantava lo Juventus Stadium, e ora palla al centro per Lazio-Napoli. Poche polemiche per le due anti-Juve, concordi nell’essere “pro domo propria”. La Lazio schiera la formazione tipo, anche se Vladimir Petkovic deve rinunciare al Miro Klose. Brutta botta, ma a giudicare dalle super-prestazioni di Sergio Floccari la Lazio può non perdere il proprio potenziale. La Lazio torna al 4-1-4-1, con due recuperi lampo a centrocampo, quello di Hernanes (trauma cranico) e di Gonzalez (botta allo zigomo). La partita è seguitissima (diretta tv in 193 nazioni) e il Napoli sa che davanti a un palcoscenico mondiale ha l’ordine di mettere in scena un kolossal degno del suo presidente. C’e’ grande concentrazione tra i giocatori prima della discesa in campo, e il Napoli mette in campo una formazione prudente ma motivatissima con sulle corsie esterne Mesto e Zuniga e Hamsik a fare da trequartista. La stretta di mano tra i capitani Stefano Mauri e Paolo Cannavaro è piena di orgoglio in tempi il cui il fango si posa sullo sport (vedi le accuse di doping a Cipollini e quelle di calcioscommesse proprio ai danni dei due). E si parte!



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