Nonostante dati impressionanti che parlano di 61% di possesso palla e 24 tiri a 9 (8-4 il computo di quelli nello specchio) conditi da 11 angoli a 6, il 73,1% di passaggi riusciti, il doppio della supremazia territoriale e una percentuale di attacco alla porta del 46,5% contro 37,9%, l’Inter perde 3-1 in casa contro la Lazio, e dà così il definitivo addio all’Europa. Di più: i nerazzurri potrebbero anche finire al nono posto in classifica, eventualmente scavalcati dal Catania. Un anno maledetto, da cancellare subito: sono 18 i punti nel girone di ritorno, una media da retrocessione. A questo punto si può comunque imputare ben poco alla formazione di Stramaccioni, al di là di fare una profonda disamina sul perchè di tutti questi infortuni. Questa sera non sono bastati i 6 tiri di Guarin, i 4 di un Rocchi con il dente avvelenato dell’ex scaricato, i 3 di un Ricky Alvarez che nel momento più buio della squadra è passato da oggetto misterioso a leader tecnico del gruppo; nè hanno portato ai tre punti i 61 passaggi completati di un encomiabile Alvaro Pereira, o i 20 recuperi di Juan Jesus che tra i difensori è quello che ha retto per tutta la stagione. La Lazio festeggia una vittoria importante: l’Europa si avvicina, e potrebbe arrivare anche attraverso il campionato, non solo con la finale di Coppa Italia.
Per i biancocelesti si tratta della seconda vittoria consecutiva e dell’aggancio in classifica alla Roma – sempre un motivo in più per esultare – che anzi se si dovesse finire a pari punti sarebbe dietro in virtù degli scontri diretti. In questo momento la Lazio è sesta: la posizione non qualifica in Europa League a meno che la Roma non vinca la Coppa Italia e arrivi quinta in campionato.
A quel punto si aprirebbe un terzo posto europeo dal campionato, ma per i biancocelesti è molto meglio puntare a superare i friulani nelle ultime due giornate, magari anche grazie alla stessa Inter che all’ultima giornata ospita la formazione di Guidolin. La partita di oggi ha detto che ha giocato una buona prestazione Cana ma solo per numeri (24 recuperi, ma c’è anche un rigore procurato e un’indecisione in occasione del gol di Alvarez), mentre come al solito è stato Antonio Candreva l’uomo più pericoloso con tre tiri verso la porta. A proposito: quattro tiri in porta e tre reti, niente male per una squadra che negli ultimi tempi aveva al contrario accusato una pericolosa e preoccupante carestia offensiva. Con il tris di questa sera, le reti nelle ultime due partite sono nove.
I GOL – 0-1, 22′ aut. HANDANOVIC: Candreva trova spazio sulla destra e mette in mezzo un cross velenoso che Floccari aspetta a centro area; Handanovic esce male, creando una sorta di collisione tra lui, l’attaccante della Lazio e Juan Jesus, che sfocia in una carambola impazzita. L’ultimo tocco sembra essere quello dello stesso portiere sloveno (con la schiena) che manda la palla in porta. l’Inter riagguanta la parità grazie ad Alvarez, che ancora una volta si prende la squadra sulle spalle e la conduce in rete. Stavolta l’argentino è bravo a svettare di testa su un bel cross di Alvaro Pereira giunto al termine di una discesa sulla sinistra: pallone che non lascia scampo a Marchetti. 1-2, 49′ pt HERNANES: in pieno recupero ancora Candreva trova un varco sulla destra, lo prende per guadagnare il fondo e mette al centro basso: Floccari è in anticipo su Ranocchia e si prepara al tocco vincente con il sinistro, ma il difensore lo tocca nettamente sul piede con un intervento maldestro: rigore ineccepibile che Hernanes mette all’incrocio dei pali alla destra di Handanovic. Il rigore ce l’ha anche l’Inter nella ripresa: fallo ingenuo di Cana su Guarin. Peccato che Ricky Alvarez scivoli con il piede d’appoggio proprio al momento del tiro: il sinistro dell’argentino finisce alle stelle. che per l’Inter non sia serata e periodo lo dimostra il gol di Onazi: il nigeriano prende palla a centrocampo, fa due passi indisturbato e da 35 metri lascia partire una sassata che Handanovic può solo guardare infilarsi all’incrocio alla sua sinistra.
Andrea Stramaccioni ai microfoni di Rai Sport non riesce a non ridere amaramente per la situazione: “Chi ha visto la gara può avere un’idea di cosa ci è capitato quest’anno. Abbiamo già avuto sfortuna con l’autorete, in più dopo il pari abbiamo mostrato un’immagine poco fortunata sul rigore di Alvarez. Non rimprovero niente al pubblico, i tifosi sono vicini alla squadra e la contestazione ci può stare, è stata assolutamente civile. Tutti, comunque, sono usciti tra gli applausi nonostante la sconfitta. Io ci metto la faccia e mi prendo le critiche, ma sottolineo come anche Petkovic abbia detto che avremmo meritato di più. Vogliamo ripartire, facendo crescere i nostri giovani, chi inserito subito e chi con un altro percorso”. Eccolo allora Vladimir Petkovic, contento per la vittoria della sua Lazio. Così a Rai Sport: “In trasferta non vincevamo da tanto tempo, per questo siamo ancora più contenti e la vittoria è importante. Abbiamo bissato quella di domenica, non siamo stati più belli di allora ma sicuramente abbastanza bravi per vincere questa gara. Adesso bisogna continuare a crescere: vogliamo tornare in Europa, se vinceremo le ultime due partite ci saremo”.