E’ tutto apparecchiato per Lazio-Atalanta, la finale del campionato Primavera. Un torneo lungo, che avrà la sua conclusione a Gubbio, sede insieme a Città di Castello delle Final Eight. Si affrontano due squadre che hanno meritato il pass per essere qui; in campo alle 21 ci sarà una squadra alla seconda finale consecutiva (la Lazio, che l’anno scorso perse dall’Inter) e una che si fonda su uno dei più floridi vivai d’Italia, pur raccogliendo poco a livello di risultati. Si gioca in gara secca: supplementari e rigori in caso di parità per decretare il campione d’Italia di categoria (clicca qui per seguire e commentare con noi la diretta di Lazio-Atalanta – nessuno streaming video)



Alberto Bollini è sicuro: “In finale vanno le squadre che hanno espresso il miglior collettivo. La nostra vittoria più importante è stata quella di aver portato alcuni ragazzi in prima squadra, merito anche del ds Tare che lavora per trovarci gli innesti giusti. La finale è un punto di partenza: in Italia c’è un problema culturale, non viene data ai giovani la possibilità di sbagliare”. Tornando alla finale, il pensiero del tecnico biancoceleste è che “il lavoro di Favini e Bonacina è sotto gli occhi di tutti, noi possiamo solo ammirarlo ed elogiarlo. Veniamo dal grande risultato dell’anno scorso e per noi ripeterci è un motivo di vanto, soprattutto alla luce di un forte rinnovamento del gruppo”. Come al solito, la formazione è un 4-3-1-2 nel quale la spina dorsale è composta dal portiere Strakosha, che ha regolarmente fatto il terzo di Petkovic (che stasera sarà in tribuna), il difensore centrale lituano Aurimas Vilkaitis, Luca Crecco che agirà a centrocampo come interno sinistro e Keita Balde Diao, un classe 1995 al quale sono chiesti i gol ma anche tanto movimento offensivo, uno che è cresciuto nelle giovanili del Barcellona e si è rifiutato di tornarci dopo che era stato cacciato per uno scherzo ai compagni. Non vanno dimenticati gli altri: dall’altro centrale di difesa Riccardo Serpieri ai terzini Pollace e Filippini che spingono tanto sulle corsie, da Cataldi e Falasca che completano il centrocampo a Milos Antic, un jolly che questa sera viene utilizzato dietro le due punte (al fianco di Keita si muove Mamadou Tounkara). Sono nomi importanti e di qualità, che non a caso hanno vinto il loro girone e poi hanno superato le Final Eight pur con qualche brivido (nei quarti contro il Torino). 



I nomi interessanti ci sono anche qui: Scarfagna è il secondo portiere, poi ci sono Ilari, Silvagni, Lombardi (matchwinner ai quarti) e Vivacqua che di fatto possono essere considerati dei titolari. Insieme a loro elementi come Luque Quintero, l’attaccante rumeno Catalin Tira, Paterni, De Francesco: Bollini ha a disposizione alternative che possono essere molto utili a partita in corso.

Antonio Rozzi è capitano, anima e goleador della squadra: purtroppo la sua stagione è già finita. E’ uno di quei ragazzi citati da Bollini, che sono arrivati fino alla prima squadra di Petkovic.



“Credo che la Lazio, a conti fatti, abbia meritato la finale; come però l’abbiamo meritata noi”. Il tecnico dell’Atalanta Valter Bonacina, che con gli orobici ha giocato nel corso della carriera, ha usato la stessa linea di Bollini: ovvero, tante parole di stima nei confronti dell’avversario ma anche convinzione nei mezzi della sua squadra. “I biancocelesti sono grintosi, hanno forza e in campo hanno giocatori veloci e di temperamento. Non siamo forse ai loro livelli, ma di sicuro nella gestione del pallone possiamo giocarcela. E poi è una finale: ci vuole il 100% dell’impegno, dobbiamo migliorare nella personalità e recuperare energie dopo la semifinale, ma le carte che possiamo giocarci sono buone”. Lo è anche la formazione, un 3-5-2 nel quale spicca la qualità di Antonio Palma, il centrale di centrocampo al quale è affidata la regia della squadra. Fa già parte della Nazionale Under 19 e promette benissimo. Ha un possibile futuro luminoso anche Federico Varano, qui utilizzato come seconda punta: di lui, il direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino ha detto che è un giovanissimo Baggio. Gran biglietto di presentazione, così come quello di Davide Cais, che ha segnato 14 gol in questo campionato e molti paragonano a Pippo Inzaghi (capocannoniere di serie A nel 1997 con la maglia orobica) per il fiuto del gol che si porta dietro. Altri? Il portiere Luca Zanotti, la difesa a 3 con Caldara, Milesi e Redolfi; la spinta di Conti e Nava sulle fasce, ruolo nel quale devono anche preoccuparsi della fase difensiva; Gagliardini e Tonsi gli interni di centrocampo. Una squadra di qualità, che Bonacina ha saputo schierare al meglio in campo e che è pronta a dare battaglia. 

Dalla panchina sono pronti in tanti: ad esempio lo svedese Joakim Olausson, ma anche Doudou Mangni, italianissimo a discapito del nome. Per il centrocampo è pronto anche Christopher Oikonomidism, un 1995 pescato addirittura in Australia; Barlocco per la difesa, Tonon e Grassi sono altre opzioni per la mediana insieme a Mologni. Tanti centrocampisti, che però sono duttili e possono avanzare o arretrare la loro posizione a seconda delle necessità

Non ci sono indisponibili per mister Bonacina, che quindi ha potuto fare le scelte migliori. Tanti diffidati, ma nel caso se ne parlerà la prossima stagione.

 

 Strakosha; Pollace, Vilkaitis, Serpieri, L. Filippini; Cataldi, Falasca, Crecco; Antic; B. Keita, Tounkara. All. Bollini

A disp: Scarfagna, Andreoli, Bilali, Ilari, Luque Quintero, Pace, De Francesco, Silvagni, Lombardi, Paterni, Catalin Tira, Vivacqua

Squalificati: –

Indisponibili: Rozzi

 Zanotti; Caldara, Milesi, Redolfi; A. Conti, Gagliardini, A. Palma, Tonsi, Nava; Varano, Cais. All. Bonacina

A disp: Montrucchio, D’Amico, Tonon, Barlocco, Grassi, Olausson, Mologni, Mangni, Villanova, Oikonomidis

Squalificati: –

Indisponibili: –

 

Arbitro: Ghersini