CALCIOMERCATO LAZIO – E’ caos per quanto riguarda la situazione di Mauro Zarate. Ieri è arrivata la sentenza dell’arbitrato sul caso mobbing, con il tribunale che ha dato ragione alla Lazio. In realtà, leggendo nel dettaglio le carte, si evince come il tribunale abbia rigettato l’istanza di Maurito ma solo perché lo stesso, riporta stamane la Gazzetta dello Sport, aveva espresso la volontà di rinunciare alla vertenza avendo optato per un’altra soluzione (lo svincolo tramite articolo 14 del regolamento Fifa). Il tribunale, in poche parole, non è entrato nel merito della vicenda, stabilendo o meno se quello nella Lazio nei confronti di Zarate fosse mobbing, ma ha semplicemente imputato all’attaccante biancoceleste il sostegno delle spese processuali, circa 10 mila euro in tutto. Il patron laziale, Claudio Lotito, sperava in qualcosa di più, ovvero, che venisse sostenuta l’infondatezza della richieste dell’argentino, e a questo punto si trova costretto a ricorrere alla Fifa. Zarate potrà infatti continuare ad allenarsi con il Velez Sarsfield, squadra con la quale ha firmato pochi giorni fa un contratto biennale. L’argentino ha potuto effettuare il trasferimento avvalendosi dell’articolo 14, che permette ad un giocatore di liberarsi dal proprio club per giusta causa.
CALCIOMERCATO LAZIO – Ed ora cosa succede? Zarate rimarrà in Argentina ma Lotito non ha assolutamente intenzione di mollare la presa ed è pronto a fare ricorso alla stessa Fifa, che ha appunto concesso al giocatore di lasciare la Lazio. La cosa certa è che Zarate non tornerà più a Roma ma tutt’al più Lotito potrebbe ottenere un risarcimento danni, pari eventualmente al valore del cartellino dello stesso Raton, ma questo, nelle migliori delle ipotesi. La sensazione circolante è che Lotito abbia perso la battaglia quanto la guerra e che nel contempo Zarate abbia ottenuto ciò che voleva. Tra l’altro nelle ultime ore lo stesso giocatore è tornato allo scoperto e su Twitter ha commentato «Loti… non ha mai vinto una causa nè lo farà. Io ho desistito dall’arbitrato per fargli una gran causa mediante Fifa».