Nell’ anticipo delle 12.30 la Lazio conquista i tre punti all’Olmpico contro la Sampdoria, con il grande ex Mihajlovic in tribuna squalificato. Dopo un buon primo quarto d’ora dei padroni di casa, i Blucerchiati iniziano a rendersi pericolosi in particolare sulle palle ferme e grazie agli schemi fantasiosi fanno prendere diversi brividi alla difesa avversaria ma è proprio nel momento di difficoltà che arriva l’improvviso vantaggio della Lazio con il goal di Candreva al 42′ servito da un gran Keita. I Biancocelesti sembrano aver quasi il risultato in cassaforte e la Samp perde anche per inforunio Gabbiadini ma al 57′ Biglia perde palla e commette fallo: seconda ammonizione per lui ed espulsione. Gli ospiti però non riescono ad avere la meglio nemmeno con l’uomo in più e anzi subiscono il 2 a 0 al 73′ con la rete di Lulic assistito da Mauri. Con i cambi i genovesi sembrano rinvigorirsi un po’ ma Okaka non riesce ad essere concreto e la porta laziale rimane inviolata fino alla fine della gara.
Match pieno di colpi di scena a Roma con le giocate di Keita che si fanno apprezzare come anche gli schemi organizzati da Mihajlovic. 
Esprime una qualità ma soprattuto una fame maggiore rispetto agli avversari e riesce a trovare il vantaggio in un momento di difficoltà per non parlare poi del raddoppio con la squadra in 10 e che non si perde fino alla fine. Squadra poco lucida, forse paga la mancanza in panchina del carisma dell’allenatore serbo oggi squalificato. Quando si trova in vantaggio numerico, non riesce ad approfittarne e il goal non arriva. L’espulsione di Biglia è giusta come anche il cartellino giallo per Keita per simulazione ma in diversi episodi lascia correre invece di usare il fischietto. Forse manca un rigore su Okaka nel secondo tempo.



Nell’ anticipo di pranzo è la Lazio che si porta in vantaggio nella prima frazione di gioco con il goal improvviso di Candreva al 42′, servito da un ispiratissimo Keita (voto 7) dopo aver superato Berardi (voto 5). Rete trovata comunque non senza fatica da parte dei biancocelesti che partono bene ma dopo i primi quindici minuti subiscono le iniziative della Sampdoria, fantasiosa e imprevedibile con gli schemi da palla inattiva. Tra i blucerchiati Maxi Lopez davanti è un po’ in affanno mentre Gabbiadini (voto 6,5) si muove bene anche in fase difensiva mentre nella Lazio si è visto poco Konko (voto 5,5) a destra. (Alessandro Rinoldi)



Lazio

Bravo nel tenere alta l’attenzione sui calci di punizione della Samp e sui tentativi in inferiorità numerica. Qualche incertezza ma nulla di decisivo.

Non un gran primo tempo, nella ripresa parte meglio senza far vedere nulla di che.

Bene sia con Maxi Lopez prima che con Okaka poi.

Grandi anticipi, nel secondo tempo è anche protagonista di una sgroppata per tutto il campo ma arriva stanco dall’altra parte e non riesce a concludere. 

Impreciso oggi nei cross, nel primo tempo tenta ma poi capisce che non è giornata e predilige la fase difensiva.

Parte bene ed è molto propositivo. Fa valere il fisico e difende bene palla.



Veramente troppo ingenuo nel rimediare la seconda ammonizione che lo manda anticipatamente negli spogliatoi. Mette in difficoltà i compagni che subiscono una Samp comunque non irresistibile.

Prestazione decisiva la sua per il risultato di oggi con tanta qualità già dal primo minuto. Il goal del raddoppio è fondamentale per tagliare le gambe alla Sampdoria in cerca del pareggio.

La solita qualità sulla fascia, la rete arriva però dopo essersi accentrato. Importante nel secondo tempo per cercare di far risalire la squadra.

Chiamato a sostituire all’ultimo momento Klose, gioca una brutta partita, non riuscendo a sfruttare i palloni che gli vengono recapitati.

Sicuramente il migliore in campo, l’assist che porta in vantaggio i suoi è un’azione che fa impazzire il terzino avversario. Da lì in poi diventa praticamente imprendibile e dopo l’espulsione di Biglia regge alla grande il peso dell’attacco anche giocando al centro.

Entrato per dare equilibro alla squadra rimasta in dieci, fa anche di più smarcandosi in area per servire la corrente Lulic e trovare il raddoppio.

Reja ha bisogno di dare un po’ di benzina al centrocampo e lo manda in campo facendolo così esordire in Seria A. Pochi minuti senza sbavature.

 Entra nel finale per guadagnare tempo prezioso.

All.REJA 7 Non sbaglia quasi niente e non si scompone quando Biglia si fa cacciare. Cambia l’assetto della squadra ed ottiene comunque il massimo risultato.

(Alessandro Rinoldi)

Sampdoria

La Lazio non tira molto in porta ma quando lo fa riesce a bucarlo. Insicuro.

Anche se si perde Candreva, che effettua un movimento molto intelligente, sul primo goal, chiude bene in molte altre occasione e contiene il passivo.

Forse il migliore dei suoi, è praticamente perfetto negli interventi e non si nega qualche sortita offensiva cercando di caricarsi la squadra sulle spalle.

Male a sinistra, quando Keita arriva sulla sua fascia non ci capisce molto.

Il capitano è preciso sui calci piazzati e cerca di impostare per i suoi che davanti però non sono precisi.

Partita da comprimario, non si rende particolarmente pericoloso e non gli riescono diverse giocate. Viene sostituito con Renan.

Tra i più fastidiosi della Samp, è costretto a lasciare il campo a inizio ripresa dopo un brutto contrasto e non riesce a dare il suo contributo con la squadra in superiorità numerica.

Svaria sulla trequarti e gli avversari sono costretti a fermarlo quasi sempre col fallo.

In tutto il match non si vede più di un paio di volte, troppo poche per quello che gli viene richiesto.

Fatica parecchio oggi a crearsi lo spazio giusto. Combatte ma commette più falli di quanti ne guadagna.

Prende il posto di Gabbiadini quando si fa male e cerca il tiro dalla distanza ma Berisha gli nega la gioia del goal.

Al posto di Maxi Lopez si vede di più del compagno ma con scarsi risultati.

Entra e tenta un paio di conclusioni, sicuramente meglio di Krsticic.

All.SAKIC 5 Con Mihajlovic in tribuna che detta indicazioni via auricolare, la squadra sembra soffrire proprio la mancanza fisica del serbo che cerca comunque di cambiare le carte ma non riesce a trarre il meglio dai suoi.

(Alessandro Rinoldi)