La sfida fra Palermo e Lazio, gara giocatasi ieri sera allo stadio Renzo Barbera, valevole per il posticipo del quinto turno di Serie A 2014-2015, si è conclusa con il risultato di 4 a 0 per gli ospiti biancocelesti. Una vera e propria doccia fredda per la compagine allenata da mister Iachini, che di fronte al pubblico di casa è infatti capitolata, stramazzata sotto i colpi di un indiavolato Djordjevic. Andiamo ad analizzare insieme quali sono stati i migliori e i peggiori in campo, i classici top e flop. – E’ sempre difficile trovare un giocatore “top” quando una squadra perde in casa per 4 a 0. Sono infatti pochissimi i calciatori che si sono distinti durante la gara di ieri e se proprio volessimo fare un nome diremmo quello del giovane attaccante sudamericano Dybala. L’argentino è stato senza dubbio uno dei migliori in campo durante la prima frazione di gioco per poi confermarsi anche all’inizio del secondo tempo. Sul 4 a 0 ha poi evidentemente staccato la spina, sconfortato dal risultato. – Sono diversi i giocatori rosanero che non hanno brillato nella disfatta di ieri, ma probabilmente quello maggiormente colpevole è il centrale di difesa Terzi. Il calciatore del Palermo si è fatto “uccellare” da Djordjevic sulla rete dell’uno a zero, e nuovamente sul raddoppio dello stesso attaccante laziale. Chiude la gara in maniera disastrosa: per lui davvero una serata da dimenticare in fretta. – Il protagonista indiscusso della sfida del Renzo Barbera è senza dubbio Filip Djordjevic. L’attaccante dell’est Europa, acquistato a costo zero in estate dalla Lazio, ripaga la fiducia del tecnico Pioli, con una magica tripletta, presentandosi nel migliore dei modi nel campionato italiano. L’ex Nantes avrebbe potuto addirittura segnare il poker, ma forse sarebbe stato davvero troppo. – Nella magica serata siciliana manca all’appello il centrocampista offensivo Senad Lulic. Il nazionale bosniaco non riesce mai ad incidere come sa fare, e nonostante i compagni di squadra girino a meraviglia fatica a trovare il giusto ritmo di gioco, soprattutto in fase offensiva. Va un po’ meglio quando c’è da difendere ma da un giocatore di quelle qualità ci si aspetta molto di più che il semplice “compitino”.
Il migliore in campo è ovviamente Djordjevic, autore di una tripletta. Tra i padroni di casa bene Vazquez e Dybala, delude la difesa (Terzi e Andelkovic su tutti). Negli ospiti delude Lulic anche se nella ripresa l’intera squadra ha mostrato netti miglioramenti rispetto ai primi 45′.
Regolare il primo gol di Djodrjevic. Manca almeno un calcio di rigore al Palermo: non segnalato il fallo di mano di Braafheid e giudicata regolare una spinta su Feddal.
Il Palermo fin qui non ha ancora vinto una partita in Serie A. Gli uomini di Iachini hanno raccolto meno di quanto seminato visto che i rosanero, nelle ultime due sfide contro Inter e Napoli, si sono portati a casa due pareggi di fronte ad avversari di blasone ben superiore. Comunque sia la classifica parla chiaro: tre punti per i siciliani dopo quattro giornate. Questa sera ospite del Palermo è la Lazio. I capitolini arrivano al Barbera dopo un pessimo inizio di campionato condito da una sola vittoria e tre sconfitte; sulla carta i locali avrebbero quindi la ghiotta occasione di prolungare ulteriormente la crisi biancoceleste ottenendo una vittoria al cospetto dei propri tifosi. La Lazio, giustamente, non vuol partire già rassegnata e scende in campo con un offensivo 4-2-3-1. Nello scacchiere di Pioli mancano alcune pedine fondamentali tra cui gli infortunati Gentiletti, Biglia e Basta. In ogni caso in porta torna Marchetti mentre in difesa spazio a una linea inedita; Cavanda, De Vrij (al rientro dopo la squalifica), Cana e Braafheid. A centrocampo troviamo Parolo e Onazi a fare filtro con Lulic, Candreva e Mauri a sostenere l’unica punta Djordjevic. Risponde il Palermo con l’ormai oliato 3-4-1-2. Sorrentino tra pali quindi Anelkovic, Terzi e Feddal; Morganella e Lazaar sono gli esterni mentre Barreto e Rigoni i due incontristi. Vazquez è il trequartista mentre le due punte sono Dybala e Belotti. La Lazio parte subito molto aggressiva con un discreto fraseggio sulla mediana e un gran pressing in fase di non possesso. Passano 60″ e i capitolini si rendono subito pericolosi con un tiro di Braafheid (voto 6) da fuori parato a terra da Sorrentino; nell’occasione Morganella () ha lasciato troppo spazio all’olandese. Il Palermo è però in forma soprattutto dalla cintola in su. Siamo all’8′ quando i locali impacchettano un’azione corale straordinaria: Barreto scambia con Belotti () in zona offensiva quindi l’ex Atalanta serve in orizzontale Vazquez () che effettua un geniale velo a liberare Dybala (). L’attaccante dei siciliani calcia a botta sicura dal limite ma il suo tentativo esce di non molto. Vazquez è l’uomo in più dei padroni di casa grazie ai suoi dribbling e alla sua classe. Al 13′ il fantasista salta di netto Cavanda (5) sulla sinistra e cerca il primo palo: tiro strozzato preda di Marchetti (). Con il passare dei minuti nella Lazio si sente la mancanza di un regista a centrocampo visto che Parolo () e Onazi () faticano a impostare la manovra in verticale con rapidità. Il Palermo prova a prendere in mano il pallino del match ma nonostante Dybala e Vazquez siano in forma, i due esterni Morganella e Lazaar () non riescono a fare la differenza sulle corsie laterali. Per ampi tratti di gara non succede niente fino a quando la stella di Vazquez inizia a brillare: il giocatore del Palermo al 40′ parte quasi da centrocampo e salta mezza difesa della Lazio prima di concludere sul fondo di un soffio da posizione favorevolissima. Poco dopo ci prova anche Dybala ma Marchetti è bravo a non farsi sorprendere. In pieno recupero, nell’unica vera occasione creata, gli ospiti si portano avanti grazie alla zampata di Djordjevic () su assist di Candreva (). Il primo tempo si chiude con la Lazio che conduce sul Palermo per una rete a zero.
L’inizio è promettente: le due squadre si affrontano a visto aperto creando un paio di situazioni potenzialmente pericolose. Meglio i locali degli ospiti anche se con il passare dei minuti il ritmo cala da ambo le parti.
Buone le due fiammate in avvio con Dybala e Vazquez. L’impronta di Iachini si vede e il 3-4-1-2 dei rosanero a tratti offre spunti interessanti Ai siciliani manca soltanto il gol e maggiore costanza. Peccato per la rete subita nel finale
Una furia. E’ ispirato e si vede: giocate da urlo e un super gol sfiorato. L’uomo in più del Palermo.
Si fa trovare fuori posizione in occasione del gol della Lazio. Era lui il più vicino a Djordjevic che, solo, insacca l’1-0 per i biancocelesti.
Manca la concretezza in avanti e l’assenza dei vari Biglia, Basta e Ledesma si sente eccome. Per lo meno la difesa ha saputo contenere le sfuriate degli avversari. In ogni caso, al riposo la squadra di Pioli si trova inaspettatamente in vantaggio.
L’anima della Lazio è lui. Ogni azione degna di nota passa dal suo piede; a tratti predica nel deserto. Regala l’assist per il vantaggio a Djordjevic.
Fra i tanti è uno dei più anonimi. Potrebbe dare di più.
Nulla da segnalare in una partita che il direttore di gara sceglie di condurre “all’inglese”. Giusti i gialli estratti. (Federico Giuliani)
E’ uno dei meno colpevoli. Subisce quattro gol di cui almeno tre sono responsabilità della difesa. Salva alla grande al 71′ su Djordjevic e Parolo.
Imbarazzante il modo con cui si fa scavalcare dal rinvio di Marchetti in occasione del 3-0 di Djordjevic. Perde il duello con il serbo.
Si perde Djordjevic sull’1-0 poi viene bevuto come un drink dallo stesso laziale nell’azione del 2-0. Disastroso nel finale di gara.
Uno dei meno peggio del pacchetto arretrato rosanero. Sfiora il pareggio con un colpo di testa terminato sul fondo di un niente a inizio ripresa.
Dovrebbe arare la sua corsia ma non riesce mai a fare la differenza neppure quando il Palermo ha in mano le redini del gioco. Cala nel secondo tempo fino a scomparire dai radar.
Cuore e grinta non gli mancano. Gioca un primo tempo eccelso, è uomo ovunque e non tira mai indietro la gamba nei contrasti. Dopo il 2-0 tira i remi in barca e si arrende alla sconfitta (dall’82 QUAISON – SV).
Tanto lavoro sporco ma poca utilità. Da segnalare qualche conclusione da fuori neppure troppo pericolosa.
Inesistente. Gioca poco più di un tempo ma non si nota mai. Uno dei limiti del Palermo è derivato proprio dallo scarso utilizzo delle fasce (dal 55’EMERSON 5 – Poco meglio del collega. Regala un minimo di corsa alla squadra).
Il migliore del Palermo insieme a Dybala. Nel primo tempo va vicino a un super gol. Nella ripresa il suo rendimento cala.
Regala movimenti e assist al bacio per più di un’ora di gioco. Successivamente il giocatore sembra quasi staccare la spina. Forse è demotivato dal risultato (dal 75’MAKIENOK 5 – Oggetto non identificato).
Il giovane attaccante ha vita dura in mezzo ai colossi della difesa laziale. Qualche buon taglio e poco più. Il talento comunque c’è e si vede che il ragazzo si farà.
Il Palermo ha iniziato giocando bene poi incredibilmente si è sciolto come neve al sole. Per quale motivo? Eppure le carte in regola per agguantare almeno il pareggio c’erano tutte e invece i rosanero portano a casa un pesantissimo 0-4.
Per larghi tratti di gara effettua la classica ordinaria amministrazione. Attento su Dybala nella ripresa.
Gioca un primo tempo anonimo, migliora nella ripresa ma non entra mai in un’azione biancoceleste. In ogni caso nessun errore da segnalare.
Partita complicata nella prima fase ma non si perde mai d’animo neppure quando il Palermo attacca a testa bassa. Tutto facile dopo il 2-0.
Vazquez lo fa impazzire e lui spesso deve ricorrere alle maniere forti. Alla fine ha la meglio anche se si becca un evitabile cartellino giallo.
Leggermente meglio di Cavanda. Si fa notare con un tiro dopo 2′ poi si spegne fino alla sostituzione (dal 76’CIANI 6 – Inserito nei minuti finali per regalare sostanza alla difesa. Fa il suo senza strafare).
Uno dei più in difficoltà tra le fila laziali. Non trova mai la posizione giusta e sembra quasi che corra a vuoto.
Un voto in più per la rete segnata nel finale. Migliora quando Pioli cambia modulo.
Offre il suo contributo regalando a Djordjevic l’assist dell’1-0. Non era comunque in grande forma (dal 57’Felipe Anderson 6,5 – Letale in contropiede. Offre un assist a Djordjevic e regala altri spunti interessanti).
Alla Lazio mancano i suoi inserimenti senza palla. Pasticcione in fase offensiva, meglio quando deve difendere (dall’81’LEDESMA – SV).
Ha fortuna che il Palermo si squagli nella ripresa altrimenti avrebbe sofferto parecchio. Senza idee e spesso spaesato.
Segna una tripletta. Poteva essere poker ma va bene così. E’ lui il protagonista della sfida del Barbera.
Dopo un inizio scricchiolante, aggiusta la Lazio proponendo un più ordinato 4-5-1. Decisivo l’ingresso di Felipe Anderson ai fini della goleada finale.
(Federico Giuliani)