La Lazio vince 3-1 con un gran secondo tempo, annichilendo la resistenza del Galatasaray, nel ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League, conquistando il passaggio agli ottavi a pieni voti. Dopo lo 0-0 senza lampi del primo tempo, arriva la grandine (vera) sull’Olimpico, mutuata sul campo dall’attacco biancoceleste: in rete Parolo, Felipe Anderson e Klose, interrotti dal sigillo della bandiera di Yasin Öztekin per il Gala. Prova di sostanza e di maturità dei capitolini, che in Europa evidentemente riescono a trasformarsi e sanno solo vincere!



Protocollo perfetto, condotta da stratega consumato per Pioli. Anestetizza la sfida e poi la vince con i suoi singoli di qualità, merita gli applausi del pubblico, molto scarso come al solito.  Crolla quando la Lazio decide di vincere la partita e prendersi la qualificazione. Sparring partner con poca voce in capitolo.  Non fischia praticamente mai, ma perlomeno su entrambi i fronti. Non incide sul risultato, tanto basta.



Nessun brivido ed il verdetto è rimandato a dopo l’intervallo: succede molto poco nel primo tempo di Lazio-Galatasaray e per capire chi sarà ad accedere agli ottavi di Europa League serviranno almeno altri 45′ di gioco. All’Olimpico i padroni di casa controllano senza troppi patemi, concedendo quasi nulla ai turchi: un paio di conclusioni di Sneijder (voto 6) da fuori ben controllate da Marchetti (voto 6) ed una timida protesta di Carole (voto 6) per un mani involontario e giustamente non sanzionato – in area – di Konko (voto 6). Tutto qui, visto che Podolski (voto 5) non la tocca mai e ai biancocelesti lo 0-0 non dispiace, pur rappresentando un risultato piuttosto pericoloso da proteggere. Per i ragazzi di Pioli produzione offensiva altrettanto risicata, con Felipe Anderson (voto 5,5) evanescente ed il solo Milinkovic-Savic (voto 6) che pare poter infastidire i difensori di Denizli. Senza però riuscirci con efficacia. Bravo Muslera (voto 6) sul tiro dalla distanza di Biglia (voto 6), a tutti gli effetti l’unico vero pericolo creato – da entrambe – nella prima frazione. Ed arrivato quasi nel finale, una sorta di prologo ad una ripresa che ci aspettiamo certamente più emozionante.



Blinda lo 0-0 con autorevolezza ma non deve fidarsi troppo dell’inconsistenza offensiva dei turchi. Suggerimento: cercare con più rabbia il gol della sicurezza… con giudizio Impattante per fisicità, associata ad ottime potenzialità tecniche. Per questo è impossibile accontentarsi del poco che fa intravedere Avulso dal gioco di squadra, non trova la posizione e risulta inutile in entrambe le fasi

Se alla Lazio, pur rischiando fino alla fine, può star bene il pari senza reti, ai turchi serve il mezzo passo in più. E finora non si è visto affatto, nemmeno accennato Il difensore belga in prestito dal City impressiona per quantità e qualità, certamente il singolo più interessante degli ospiti Sembra nervoso, certamente fuori dal match, completamente privo di guizzi pericolosi. Male male, per ora. (Luca Brivio)

Attento nelle uscite, presente nella deviazione – nel finale – sulla punizione di Inan. Molto bene

Sneijder si accende a inermittenza e si accentra spesso, lasciandolo libero di attaccare senza pensieri

Peccato per l’errore sul fuorigioco che porta al gol di Yasin, unica pecca in tutta la partita. Non ci sentiamo di abbassargli il voto più di tanto solo per questo

Per una volta non combina guai e marca in maniera asfissiante Podolski, che gli facilita il compito, scomparendo

Prestazione pessima, giustamente sostituito (si poteva farlo anche prima)

Bene sia quando c’è da difendere che quando – è il caso dell’assist a Klose – si spinge in attacco

Non impressiona per proposizione di gioco ma ha il merito indubbio di segnare di testa il pesantissimo primo gol del match

Sempre il cuore della manovra, elemento chiave della squadra. Regala assist a ripetizione e sfiora anche il sigillo personale nel primo tempo

Potrei ma non voglio, oppure vorrei ma non posso? Risolvendo il quesito si capirà che tipo di giocatore è, davvero, il serbo. Enigmatico

Lui viaggia con il freno a mano, non si sa se per questioni di mercato o meno. Segna ma non impressiona ed avrebbe invece tutto per allibire la platea

Non è partita, almeno al tiro. Allora decide saggiamente di mettersi a servizio della squadra e serve un assist d’oro a Anderson

Non riesce a piazzare la zampata e autografare il tabellino nel recupero, ma è irresistibile per tutto il resto del match che Pioli gli concede

Entra e nel giro di 3 minuti sfiora il gol e poi lo segna, con rabbia da campione. Applausi

Sbagliato mettere in campo Lulic e in panchina Candreva? Sarà quel che sarà, a noi è sembrata una condotta generale (oltre che vittoriosa) ai limiti della perfezione  

La difesa lo lascia tutto solo e scoperto sulle ventate biancocelesti. E lui si becca tutta la grandine in faccia

 Il migliore dei suoi anche se da solo è dura resistere contro gli scatenati attaccanti laziali

Si scioglie nella ripresa, quando la Lazio accelera. Non basta l’esperienza, finisce sott’acqua S.

Suoi i cross più pericolosi, in avvio di ripresa. Meglio in proposizione di azione che in chiusura

Forza fisica impressionante ma non altrettanta abilità tecnico-tattica

Diversi salvataggi alla disperata, vanificati poi dagli errori di posizionamento. Serataccia

Si limita ad un contenimento passivo, rimanendo poi incastrato nella trappola biancoceleste, prima di lasciare il campo anzitempo

Tocca pochissimi palloni ma ha il merito di trasformarne uno nel gol del 2-1 che sembra riaprire il discorso-qualificazione. E’ solo un’illusione rapida

Capriccioso come sempre, con sempre meno efficacia anche al tiro. Gli anni migliori sono ormai lontani

Inguardabile. Tira per la prima volta in porta al minuto 88

Il capitano dei turchi si fa notare solo per le ammonizioni che l’arbitro, almeno in due casi, non gli affibbia. Brutta prova

Un paio di volate a campo aperto, vanificate dalle uscite di Marchetti. E poco altro

Ok il primo tempo d’attesa, ma se resti sui blocchi quando il tuo avversario invece scatta come una molla, al momento del dunque, c’è qualcosa che non va…

(Luca Brivio)

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