Si chiude con una sconfitta il campionato della Lazio che all’Olimpico di Roma viene battuta 2-4 dalla Fiorentina di Paulo Sousa che chiude la stagione con una vittoria. Partenza sprint per i biancocelesti con il vantaggio iniziale di Lulic, ma poi ci pensano i viola a prendersi la scena con Vecino, Bernardeschi e Tello che vanno a segno e ipotecano i tre punti per la compagine di Paulo Sousa. Nella ripresa c’è tempo anche per la doppietta di Vecino e per il gol d’addio di Klose alla Lazio, segnato su calcio di rigore.



Un buon inizio (con il vantaggio iniziale) e un buon finale, peccato che in mezzo la prestazione dei biancocelesti sia stata a dir poco disastrosa con quattro gol subiti e una difesa imbarazzante, quasi inadeguata per la Serie A. Nella sessione estiva di calciomercato Lotito e Tare dovranno investire parecchio se davvero intendono migliorare la squadra. I viola chiudono in bellezza la stagione con una vittoria netta, gli uomini di Paulo Sousa hanno rischiato di dilagare, poi sul 4 a 1 hanno tirato i remi in barca lasciando la scena alla Lazio e a Klose, limitandosi a difendere e a non concedere troppi varchi agli avversari. Il tutto con le assenze di Borja Valero, Ilicic e Kalinic. In una partita dove non c’era assolutamente niente in ballo, se non l’immagine di chiudere al meglio la stagione, i ventidue giocatori in campo sono stati correttissimi in campo con una sola ammonizione, il direttore di gara ci mette del suo non sbagliando praticamente nulla.



Il primo tempo di Lazio-Fiorentina si è concluso sul punteggio di 1-1. Buon inizio dei biancocelesti che a neanche 120 secondi dal fischio d’inizio sbloccano la contesa con il gran tiro dal limite dell’area di rigore di Lulic (6) che non lascia scampo a Lezzerini (6). I viola impiegano diversi minuti a carburare, dopodiché cominciano a spingere sull’acceleratore e ad alzare il baricentro, fino a trovare il gol del pari con Vecino (6,5), abile a trovare il tap-in vincente sul tiro di Fernandez (6,5) respinto da Gentiletti (5). Passano altri nove minuti e la Fiorentina completa la rimonta con Bernardeschi (7) che ringrazia Tello (7,5) per l’assist e trafigge nuovamente Marchetti (6). Prima dell’intervallo c’è gloria anche per lo stesso Tello che al termine di una corsa di 60 metri trova l’angolino per firmare la rete del 3 a 1. Black-out dei biancocelesti che rientrano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico, lo stesso che fino a pochi minuti prima aveva applaudito Klose (6), alla sua ultima gara con la maglia della Lazio.



Buon inizio dei biancocelesti che trovano subito il gol con Lulic, per poi sparire alla distanza palesando gravi carenze soprattutto in difesa. Dalle sue accelerazioni potrebbe sempre nascere qualcosa di buono, ma finora né Candreva né Klose sono riusciti a finalizzare i suoi suggerimenti. Si dimentica di marcare Bernardeschi sul gol del 2 a 1, assieme ai suoi compagni di reparto autore di una prova disastrosa.

I viola faticano a carburare e inizialmente vanno sotto, poi trovano la quadra del cerchio e in 15 minuti rifilano ben tre gol alla Lazio. Un gol e un assist per il giocatore di gran lunga più ispirato dell’undici di Paulo Sousa, non c’è modo migliore per chiudere la stagione. Keita lo mette a dura prova e spesso, per fermarlo, è costretto a spendere il fallo. (Stefano Belli)

Nella prima frazione di gioco dice no a Zarate con un colpo di reni, poi si arrende a Vecino (due volte), Bernardeschi e Tello.

Si propone sulla fascia destra, bravo a disturbare Zarate impedendogli di inquadrare la porta. Nella serata storta della Lazio fa quel che può per limitare i danni.

Sull’1-0 per la Lazio salva i biancocelesti con un intervento in cui rischia l’autogol ma alla fine libera l’area di rigore, poi lascia Bernardeschi libero di tirare sull’azione dell’1-2. Disorientato dallo stile di gioco dei viola che lo manda fuori fase.

Respinge inutilmente la conclusione di Fernandez, col pallone che termina a Vecino che può così andare a segno. Troppo lento, è inadeguato per marcare dei trequartisti abilissimi nello scatto come Tello e Bernardeschi.

Ruba la scena a Klose sbloccando il match a inizio gara con un gran tiro dal limite imparabile per Lezzerini, si guadagna il rigore del 2-4 con il quale il bomber tedesco saluta la Lazio con un gol.

Nella ripresa prova a scuotere i suoi con un destro potente dalla distanza che termina poco sopra la traversa, per il resto ha compiuto una netta involuzione rispetto alle ultime convincenti uscite.

Sostituisce Biglia assente per squalifica, è lui il regista della squadra stasera e ancora una volta dimostra di non avere il carisma, la visione del gioco e la sicurezza dell’argentino, tantissimi margini di miglioramento per lui ( Lezzerini gli dice di no in un paio di offensivi, cerca di spronare i suoi)

Grave il suo buco difensivo in occasione del 3 a 1 dei viola, è lui che va a vuoto sul pallone spianando la strada a Tello per il contropiede letale ai biancocelesti. Per farla breve, oggi non ne azzecca una, eppure agli europei con buona probabilità lo vedremo titolare viste le defezioni di Marchisio e Verratti.

Si procura tanti calci d’angoli, ma a parte questo non riesce a concludere granché. Lo rivedremo agli europei con la maglia della nazionale italiana. ( Qualche spunto interessante fine a se stesso, migliorabile l’intesa con Keita)

Si congeda dal calcio italiano con un gol su calcio di rigore, in un primo momento voleva farlo battere a Felipe Anderson ma poi, anche su richiesta del pubblico biancoceleste, si è presentato sul dischetto e da grande campione qual è non ha sbagliato. Nonostante la bruciante sconfitta, all’Olimpico di Roma è stata una serata di festa per salutare un grandissimo giocatore, di cui sentiremo davvero tantissimo la sua mancanza.

Si mette subito in mostra con una serie di accelerazioni sulle fasce e sulle vie centrali, incontenibile nella ripresa quando in più occasioni andrà veramente a un passo dal gol.

La sua squadra sforna una prestazione a tratti allarmante, con una difesa davvero ballerina anche se in fase offensiva ha fatto vedere qualcosa di interessante soprattutto con Keita che non ha avuto fortuna e non è riuscito a trovare. Chissà se lo rivedremo anche nella prossima stagione.

Non può fare nulla sul missile terra-aria di Lulic che termina sotto l’incrocio dei pali, poi non ha modo di intervenire fino alla ripresa quando con una serie di parate decisive nega il gol a Keita, Milinkovic-Savic e Lulic. Non ha fatto per niente rimpiangere il titolare Tatarusanu.

Buon recupero su Keita al quale ruba spesso il pallone o non gli permette di concludere a rete, non è stato affatto facile tenere a bada il numero 14 della Lazio. Poi nel finale prova a inventarsi l’assist per Zarate che non trova la porta.

Si fa spesso anticipare da Keita che lo sovrasta in velocità, inoltre provoca il rigore del 2-4 atterrando Lulic dentro l’area.

Cerca la porta su calcio d’angolo, con un gran intervento di testa anticipa Klose che stava per ricevere lo spiovente di Keita, difende con grande carisma dirigendo l’intero reparto difensivo.

Prova a inventare corridoi per Zarate e Fernandez, alimenta l’azione che porterà all’1-1 di Vecino, firma il gol del 2 a 1 e nella ripresa scheggia anche la traversa. Non si può dire che non si sia stato da fare, anche lui può mettersi in evidenza agli europei.

Il primo dei viola a cercare la porta (calciando a lato), poi aggiusta la mira ed è anche il primo a timbrarla ristabilendo l’equilibrio con l’1-1. Nella ripresa si ripete con il gol del 4 a 1 al termine di un’azione corale tutta di prima. Decisamente la sua miglior gara stagionale ( Mezzo punto in meno per essere stato l’unico ammonito in una gara correttissima).

Nella ripresa, con la Fiorentina già avanti di due gol, cerca la gloria personale, mandando però il pallone a lato. Per il resto si è comportato molto bene a centrocampo dove ha gestito bene quasi tutti i palloni che gli sono capitati a tiro.

Una prima mezz’ora da non buttar via, prima di farsi male alla spalla sinistra cadendo malissimo, il dolore è troppo dolore per consentirgli di rimanere in campo. ( Gara esente da errori e sbavature, si è comportato molto bene in campo)

Costringe Lulic al fallo, con una grande iniziativa personale dà vita all’azione che porterà al 2 a 1 di Bernardeschi, non pago si mette in proprio siglando la rete del 3 a 1 che di fatto chiude la contesa. La Fiorentina farebbe bene a riscattarlo, un giocatore così è davvero prezioso. ()

Dà il suo contributo all’1-1 con la conclusione murata da Gentiletti che di fatto regala il pallone a Vecino per il tap-in vincente. Si fa sempre trovare al posto giusto nel momento giusto, innescando i compagni con i suoi movimenti.

Contro la sua ex-squadra (con la quale ha fatto il suo esordio nel calcio italiano) commette parecchi interventi fallosi, ma poi è il primo a mettere in apprensione la difesa biancoceleste, vuole il gol a tutti i costi facendosi prendere troppo dalla frenesia di segnare e non troverà mai la porta.

Non poteva incartare meglio la partita a Simone Inzaghi, all’inizio fa sfogare gli avversari, poi alla distanza i viola sono emersi non lasciando scampo ai biancocelesti, approfittando dei tanti punti deboli della difesa laziale la Fiorentina ha costruito la vittoria.

(Stefano Belli)